Gentili tutti mi presento: ho due grandi interessi, professionalmente praticati, per i quali volentieri metterei a disposizione l’esperienza pluriennale maturata l’architettura e l’insegnamento professionale nell’ambito del design e delle arti ausiliarie sanitarie.
1) Architettura e urbanistica:
Penso che sia tempo di tornare a contrastare gli attuali equilibri che vedono nel profitto immobiliare e nel relativo immenso consumo di suolo l’unico motivo di intervento sulle città. La speculazione edilizia viene oggi ammantata di “contemporaneità” e spacciata per moda e progresso con un’adesione allo star-system che omologa l’immagine del territorio costruito e ne nega la storia, la tradizione e il Genius-loci. Ritengo sia da favorire il riuso del patrimonio esistente e la progettazione partecipata o messa a concorso.
Ugualmente penso sia tempo di rivedere le modalità di valutazione nei concorsi di architettura: dovrebbero essere valutati positivamente i progetti più meritevoli e non i meritevoli progettisti. Questo, potrebbe finalmente portare ad uno svecchiamento della prassi edificatoria che oggi poco aggiunge alla grande cultura architettonica che ci ha sempre contraddistinto.
2) Insegnamento in ambito professionale come ottico/optometrista e designer:
in questo ambito professionale insegno da più di quarant’anni discipline professionalizzanti. Credo che molto sarebbe da correggere: la scuola pubblica nel tempo sempre più lascia alla scuola privata discipline anche economicamente molto appetibili pur avendo storia e tradizione da vendere. Penso sia opportuno invertire questa tendenza utilizzando le leve delle competenze regionali in materia.
In ultimo, sempre nel medesimo ambito professionale credo sia tempo che la politica riveda l’elenco delle professioni, integrando dopo decenni professioni esistenti in gran parte del mondo ma osteggiate da noi per mere ragioni corporative.
Formazione
Professione
Ho aderito politicamente al Movimento sin dai tempi del vaffa V-day in piazza del Cannone a Milano. Dopo la mia iscrizione ho dato la mia disponibilità a partecipare, ed ho partecipato, alle iniziative del Movimento sul territorio. Ne ho difeso le idee anche contro lo stigma che per lungo tempo ha caratterizzato l’atteggiamento contro il Movimento.
Poche, negli anni delle scuole superiori, gli anni settanta, ho svolto attività politica nei comitati studenteschi a livello cittadino; una breve partecipazione alla vita di sezione della federazione giovanile di un partito non più esistente mi ha portato alla chiusura verso le attività organizzate. Ho poi partecipato in modo episodico ma attivo a comitati istituiti su singoli e precisi temi spesso di tema architettonico. Con la nascita del Movimento alcune speranze sono rinate e con esse il desiderio di una partecipazione attiva.