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In un’economia capitalistica di libero scambio il mercato è il modo più efficiente per allocare le risorse, ma efficiente non vuol dire equo. Per riequilibrare le distorsioni del mercato la politica deve intervenire con misure che ne mitighino gli effetti negativi. Se governare significasse semplicemente massimizzare la crescita basterebbe applicare la teoria economica più in voga (nessun modello economico si è dimostrato in grado di fare previsioni puntualmente confermate dai dati) e i provvedimenti sarebbero automatici, non ci sarebbe da scegliere essendoci un’unica opzione: il risultato di una formula. Ma l’interesse individuale perseguito con lo scambio, messo a sistema con tutti gli scambi degli operatori, non porta alla massima soddisfazione dell’interesse collettivo, questa visione Smithiana è stata ampiamente smentita dall’esperienza. La politica ha dunque il compito di assumere decisioni che possono anche essere meno efficaci di quelle che prenderebbe il mercato, ma che hanno l’obiettivo di riallocare più equamente le risorse e di perseguire il benessere collettivo. Rousseau diceva che le lievi differenze naturali fra gli esseri umani sono amplificate in modo abnorme dall’organizzazione sociale e ciò conduce ad una distribuzione delle risorse totali non proporzionata al contributo di ciascuno alla produzione delle stesse. Le diseguaglianze che ne conseguono sono ulteriormente amplificate nei casi in cui la sovranità non è del popolo, come nelle monarchie assolute, oppure è limitata, come nell’Unione Europea, o compressa da lobbies di potere. Il M5S combatte le diseguaglianze permettendo ai cittadini di esercitare la sovranità e adottando misure come Reddito di cittadinanza. E questa battaglia dobbiamo combatterla anche in Europa.

Gli avvenimenti degli ultimi 20 anni hanno cambiato profondamente la percezione che i cittadini europei hanno dell’Unione Europea. Dopo l’euforia e l’ottimismo degli anni successivi al trattato di Maastricht, culminati con l’unione monetaria e successivamente con l’allargamento dell’Unione, la storica crisi economica del 2008 ha riportato tutti alla dura realtà: l’unione di Paesi che collaborano per il bene comune e lo sviluppo economico e sociale della popolazione europea era solo una visione utopistica, nei momenti di difficoltà i paesi dell’Unione continuano a farsi la guerra, non più con le armi, ma con l’economia e la finanza. In risposta a questa presa di coscienza sono nati in tutta Europa i movimenti cosiddetti “sovranisti”, che vedono nell’Unione Europea non un volano di sviluppo economico, ma un ostacolo se non addirittura un freno alla crescita e rivendicano la sovranità del proprio paese per essere artefici del proprio destino. Questi movimenti sono stati duramente criticati dall’establishment di tutti i paesi dell’Unione Europea, in realtà i sovranisti, più o meno consapevolmente, evidenziano il fatto che L’Unione è un’incompiuta: unione monetaria, ma non fiscale; unione dei confini, ma non politica; condivisione dei vantaggi, ma non degli svantaggi; condivisione dei crediti, ma non dei debiti. La stessa sovranità, così come concepita da Jean-Jacques Rousseau, non è compiutamente del popolo europeo, ma è condivisa tra Parlamento Europeo e Consiglio d’Europa. In un tale quadro appaiono evidenti i motivi per cui le decisioni della Commissione Europea, che il Parlamento può solo approvare o meno sapendo che se non lo farà il Parlamento lo farà il Consiglio, siano percepite come manovre per favorire questo o quel paese e distanti dalla reale volontà dei cittadini europei. I popoli europei si trovano perciò di fronte ad un bivio, tornare indietro e riappropriarsi della parte di sovranità ceduta dal proprio paese ponendo fine all’esperienza europea, oppure spingere per una maggiore integrazione e rivendicare la piena sovranità del popolo europeo. La prima strada si è rivelata molto complicata, lo ha dimostrato la Gran Bretagna che ha incontrato enormi difficoltà per dar compimento alla Brexit. Per i paesi che hanno aderito all’unione monetaria i problemi sarebbero ancora più gravi. Per realpolitik, dunque, la strada più facilmente percorribile è quella del compimento dell’Unione Europea, un’unione che deve via via diventare bancaria, fiscale, politica. E il primo passo da compiere è rendere sovrano il popolo europeo mediante una riforma dei trattati che attribuisca al parlamento europeo: 1) potere legislativo in via esclusiva; 2) potere di iniziativa legislativa, che ora non ha; 3) potere di controllo sugli atti della Commissione Europea; 4) potere di indirizzo politico. In Europa si devono cominciare a prendere decisione politiche, non solamente economiche.

Formazione

01/09/2019 - Current
Laurea Triennale
Università degli studi di Pavia - Facoltà di Economia - indirizzo Finanza Aziendale e credito
01/09/1983 - 07/07/1988
Diploma Di Maturita
Liceo Scientifico G.B. Grassi di Saronno

Dal 22/12/1997

Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul lavoro e le Malattie professionali

Ente Pubblico non economico - Assicurazioni

Funzionario

Gestione del Rapporto Assicurativo, Prevenzione e Sicurezza, Formazione e informazione

 

Dal 01/03/2017 al 30/05/2018

Collaborazione con la rivista on line DDay.it (www.dday.it) per la quale ho pubblicato diversi articoli in tema di Economia e Finanza legata alla tecnologia e informazione tecnologica in genere.

alcuni articoli pubblicati per DDay: https://www.dday.it/redazione/25291/16-miliardi-dallirlanda-alle-bermuda-ecco-come-google-harisparmiato-miliardi-di-dollari-in-tasse https://www.dday.it/redazione/25276/apple-potrebbe-acquisire-netflix-nel-2018-gli-analisti-cicredono https://www.dday.it/redazione/24999/files-go-il-primo-file-manager-di-google-disponibile-per-tutti https://www.dmove.it/news/toyota-l-assicurazione-per-auto-connesse-diventa-smart 

 

Dal 01/01/2005 ad oggi

Attività di consulenza fiscale

 

Dal 01/01/1996 al 31/07/1997

Procacciatore d’affari per Agenzia di Assicurazioni Gan (ora Groupama) di Saronno

 

Dal 01/04/1993 al 30/09/1996

Collaborazione con studio Origoni, amministrazione di condomini.

 

Da settembre 1991 a Ottobre 1992 Servizio di Leva presso CAR Albenga e Ospedale Militare di Milano

Sono attivista del gruppo del comune di Saronno e partecipo attivamente a tutte le attività del gruppo.

Nel 2021 sono stato candidato nella lista del M5S alle elezioni amministrative del Comune di Busto Arsizio.

Nel 2020 sono stato candidato nella lista del M5S alle elezioni amministrative del Comune di Saronno ed ho partecipato a tutte le attività legate alla campagna elettorale in favore del candidato Sindaco.

Ho seguito i corsi di formazione sul bilancio comunale come strumento di controllo delle attività del comune.

  • Ho partecipato al Villaggio Rousseau del 9 e 10 marzo 2019 a Milano.

Sono stato rappresentante di lista a tutte le consultazioni elettorali degli ultimi 3 anni.

Conosco il funzionamento dell'amministrazione pubblica, sia per aver studiato il diritto pubblico e amministrativo, sia perchè lavoro per un Ente pubblico non economico.

Nel 2021 sono stato candidato nella lista del M5S alle elezioni amministrative del Comune di Busto Arsizio.

Nel 2020 sono stato candidato nella lista del M5S alle elezioni amministrative del Comune di Saronno ed ho partecipato a tutte le attività legate alla campagna elettorale in favore del candidato Sindaco.

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