Revisione Regola dei 2 Mandati

Materia: Organizzazione interna e strumenti
Contenuti

15. Codice etico

I mandati fatti come consigliere comunale non devono essere più conteggiati Max due mandati come consigliere regionale o assessore regionale Max 2 mandati come Parlamentare o Europarl Mandato valido se superiore a 2 anni, 6 mesi e 1 giorno, ex art. 51 comma 3 del TUEL Per mandati devono intendersi anche i ruoli di incarico fiduciario come quelli di governo e interni agli organi esecutivi

Commento
La regola dei due mandati trova il suo principio nel fatto che, come più volte espresso da Grillo e dai passati vertici del M5s, non si debba fare in modo che troppo potere venga gestito nelle mani di poche persone per troppo tempo. Alla luce di questo pur condivisibile principio va evidenziato che così come applicata fino ad oggi la regola dei due mandati appare del tutto incongruente al principio ispiratore. Nella regola attuale, nel computo dei due mandati vengono equiparati consiglieri comunali di opposizione anche in comuni inferiori a 1000 abitanti che abbiano fatto anche un solo giorno di consiliatura con parlamentari ed europarlamentari che hanno svolto pienamente i 5 anni di mandato. Il ruolo del consigliere comunale nella gran parte dei comuni, soprattutto se svolto all’opposizione, non prevede la gestione di alcun tipo di potere. Come remunerazione è previsto un rimborso di qualche decina di euro per la partecipazione alle sedute mentre i parlamentari ed europarlamentari hanno retribuzioni superiori ai 10 mila euro al mese. Fare il consigliere comunale comporta grande fatica, spesso nei comuni più piccoli una rimessa a livello economico, e spesso ci si ritrova soli senza alcun supporto a lottare nel territorio contro i potentati locali con rischio di ritorsioni a livello personale. Ancor più paradossale che che nella regola dei due mandati, che dovrebbe impedire la concentrazione del potere per troppo tempo nelle mani di pochi per troppo tempo, vengano ricompresi solo i mandati elettivi, e non chi cariche di gestione del potere le ha ricoperte veramente come assessori o addirittura Ministri o Sottosegretari. Tralasciando tutte le criticità che la rigida applicazione della regola pone a livello locale sulla riconoscibilità dei candidati e la dispersione di risorse importanti alla causa si propone di cambiare la regola in tal senso, cercando di mantenere integro il principio ispiratore.
I mandati fatti come consigliere comunale non devono essere più conteggiati nel computo totale dei mandati. Massimo due mandati negli enti locali come consigliere regionale o come assessore comunale o regionale dopo di ché si può accedere ad altri due mandati come Parlamentare o Europarlamentare. Massimo 2 mandati come Parlamentare o Europarlamentare dopodichè si può accedere ai mandati negli Enti locali. Un mandato andrebbe conteggiato se di durata superiore a due anni, sei mesi e un giorno, per causa diversa dalle dimissioni volontarie così come disciplinato nell’art. 51 comma 3 del TUEL Per mandati devono intendersi anche i ruoli di incarico fiduciario come quelli interni agli organi esecutivi
la regola del doppio mandato evita la fossilizzazione dalle persone e quindi della politica inoltre riduce il rischio corruzione. Permette anche a più persone di essere nel tempo rappresentate quindi la regola del doppio mandato non va modificata
La regola del doppio mandato va modificata In questo momento genera solo il paradosso che non possiamo sostenere un nostro candidato sindaco con esperienza amministrativa ma possiamo sostenere candidati civici o di altri partiti che hanno fanno ben più di due mandati.
La regola dei due mandati per come è strutturata ora rende difficile creare liste per il consiglio comunali. Si candidano persone che non hanno la forza di essere letto. Chi potrebbe esserlo preferisce candidarsi alle regionali o alle politiche.
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