Per una democrazia cittadina

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2. Istituzioni e coesione territoriale

Obbligo istituti democrazia diretta, partecipata e aleatoria a tutti i livelli (Senato come camera di controllo con cittadini estratti a sorte, assemblee di volontari o di estratti a sorte coadiuvati da esperti per decisioni importanti, referendum propositivi e abrogativi senza quorum e con obbligo di adempimento, recall eletti, quote obbligatorie bilancio partecipato)

3. Enti locali

Ritorno consigli di quartiere con maggiori poteri. Obbligo consultazione cittadini per decisioni importanti. Abolizione regioni e province di nuovo elettive. Maggiori controlli su conflitti di interesse locali, con istituzione a cui i cittadini possono rivolgersi. Massimo di tre mandati anche per consiglieri e assessori.

4. Economia, lavoro, impresa

Salario a vita e proprietà d'uso di mezzi di produzione (cfr. Bernard Friot). Intanto tornare indietro su privatizzazioni, fine potere dei grandi fondi di investimento, contratto davvero unico a tutele crescenti con art.18, obbligo di assunzione a tempo indeterminato per chi denuncia lavoro nero, detrarre periodi di formazione a età pensionabile

5. Salute e inclusione sociale

Sanità solo nazionale e stop finanziamento al privato. Stipendio medici al livello delle altre professioni. Se medici si formano in università pubblica obbligo di lavorare nel pubblico per 15 anni. Esclusività per i medici che lavorano col pubblico. Case della salute e no medici di famiglia. Psicologo di base gratuito per tutti. Cliniche psicologiche gratuite per tutti (es. per DCA).

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