Nuova Comunità Italiana

Materia: Filoni tematici

2. Istituzioni e coesione territoriale

Strumenti per la diffusione e promozione delle nostre proposte: è inutile e noioso lamentarsi del fatto che la stampa ci attacca. Occorre reagire utilizzando strumenti semplici ed economici (webtv, social o altro) che garantiscano penetrazione delle nostre idee e proposte nel dibattito politico. Nel 2013 avevamo lanciato la webtv “La Cosa”. Potremmo pensare di riprendere il discorso interrotto.

3. Enti locali

Riorganizzare gli enti locali adottando i principi contenuti nel testo “L’Ordine Politico delle Comunità” di Adriano Olivetti. L’Italia dovrebbe dunque diventare una repubblica federale comunitaria costituita da 13 regioni e 501 Comunità, nuovi enti ottenuti dalla fusione dei 9304 comuni attuali. Il progetto è spiegato in dettaglio nel testo “Comunità” dell’attivista M5S Mirco Giubilei.

4. Economia, lavoro, impresa

Creazione di “incubatori di impresa” e/o piccole realtà imprenditoriali, soprattutto rivolte ai giovani. L’esempio potrebbe essere quello adottato nei decenni passati con la creazione delle cooperative ad opera del PCI in Emilia-Romagna o, meglio, dal Movimento Comunità nel Canavese. Nell’epoca attuale potremmo ripetere lo schema integrando le cooperative con startup innovative.

6. Giustizia e legalità

Ripristino della Spazzacorrotti: possiamo attuare questo obiettivo solo tornando al Governo…ma intanto deve essere nostro punto programmatico fondamentale.

7. Transizione ecologica e digitale

Attuazione di sistemi per il recupero/riuso di materiali usati da sottrarre dunque al ciclo di smaltimento dei rifiuti. I cittadini dovrebbero dunque essere messi nella condizione di poter scegliere se considerare i materiali in dismissione come rifiuti oppure se cederli a società che ne curino la trasformazione e il riuso (continuando dunque a considerare i materiali come tali e non come rifiuti)

11. Patrimonio naturale

Attuare un vasto piano di difesa contro le crescenti problematiche idrogeologiche del nostro Paese. Tali problematiche, già gravi, sono ulteriormente ingigantite dagli effetti dei cambiamenti climatici. Occorre passare dal concetto di “Protezione Civile”, che agisce a posteriori a quello di “Prevenzione Civile”. Le vere Grandi Opere devono diventare dunque quelle di difesa idrogeologica e sismica.

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