Liberalizzazione ed eguali opportunità

Si parla poco dell'iniziativa economica, di chi vuole o fa già impresa. Sembra quasi che sia un tabù. Invece bisogna ribadire con forza che siamo un Movimento Liberale che crede nell'intraprendenza, nel mercato libero ed aperto a tutto; un mercato fatto di regole ma anche di opportunità e di possibilità per coloro che hanno "il fuoco dentro" ma che, magari, non hanno le possibilità economiche.

La coesione territoriale si ottiene solo da un'attenta analisi delle dinamiche territoriali. Serve a poco fare barricate ma occorre, invece, rilanciare focalizzando l'attenzione della politica su come rilanciare le aree, soprattutto interne del Paese. Le infrastrutture digitali ci sono, mancano politiche serie che valorizzino l'abitare e il vivere di questi luoghi, pieni di fascino.

Bisognerebbe lavorare di più sul controllo delle performance di chi amministra gli Enti Locali

Un tema per nulla trattato dalla politica è quello riferito a come aiutare gli aspiranti imprenditori ma anche chi già lo è con servizi di assistenza consulenziale anche finalizzata alla concessione di aiuti finanziari alle buone idee ed ai buoni imprenditori. Abolizione dei contributi a pioggia ma basati sulla valutazione (magari anonima) dei progetti e delle compagine sociali.

Salute garantita a tutta, indistintamente, senza se e senza me. Mettere nella condizioni i privati di giocare ad armi pari con il pubblico vale a dire permettere loro di operare agli stessi costi che sostiene il pubblico. Regolamentare in maniera ferrea la doppia attività medica pubblico-privato di cui oggi giorno se ne abusa a dismisura.

Normare l'abuso indiscriminato delle misure cautelari preventive per le quali basta poco perchè i giudici le applichino. I 3 criteri a cui dovrebbero uniformarmi sono completamente disattesi. Proporre la responsabilità civile e penale per i giudici che commettono errori.

Nessun dogma su questi punti ma proseguire come già fatto in precedenza dal Governo Conte sulle tante misure (bonus 110 compreso) migliorando l'applicazione delle misure.

Equiparazione dell'istruzione pubblica a quella privata agli stessi "patti e condizioni", cioè agli stessi costi e con le stesse regole di valutazione al fine di evitare l'abuso del ricorso all'istruzione privata, veri e propri esamifici.

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