La politica è un servizio o una fonte di reddito?

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La Politica con la P maiuscola è un servizio o meglio in origine era servizio; oggi è diventata una delle maggiori fonti di reddito. Si fa politica per soldi, Si fa politica per avere privilegi, Si fa politica per avere un vitalizio. Se la Politica non fosse questo, chi mai farebbe politica oggi? Domandiamocelo.  È triste ma è la realtà!. Noi quando abbiamo dato vita al Movimento  5 Stelle ci siamo prefissi l'obbiettivo di cambiare questo stato di cose. Abbiamo scritto regole (vincolo del doppio mandato, restituzione di una parte del compenso, rinuncia al vitalizio etc. etc) che però non hanno sortito gli effetti sperati e anzi in alcuni casi ci hanno danneggiato. Io come la stragrande maggioranza degli attivisti mi sono posto questa domanda, perché è potuto succedere tutto questo. E la risposta è stata: Perché  anche noi abbiamo commesso errori su errori e siamo cascati nel "peccato originale"; abbiamo abbandonato il principio che la Politica è e deve restare un servizio. Eppure sapevamo benissimo a cosa andavamo incontro, conoscevamo bene i rischi, ma non abbiamo saputo reagire, eravamo confusi, inebriati dalla gioia di aver vinto le elezioni. Quello che doveva essere il punto di partenza, si è rivelato il punto di arrivo. Non avevamo fatto bene i conti. Eravamo sicuri che la maggioranza degli Italiani ci avrebbe dato fiducia e che ci avrebbe sostenuto perché facessimo piazza pulita e noi abbiamo disatteso questo impegno. Oggi, non è cambiato tanto e le premesse sembrano essere le stesse. Per queste ragioni io dico abbiamo il dovere di insistere e gli Italiani sono più che certo sosterranno le nostre idee perché sono le uniche idee politiche di cambiamento. Ma noi dobbiamo essere capaci di trasformare le richieste di cambiamento che giungono dalla società in concrete realtà,  e per far questo dobbiamo far tesoro dei nostri errori, chiedere scusa agli elettori e ripresentarci a loro rinnovati nello spirito e sopratutto con regole nuove molto ma molto più chiare e anche più stringenti. Dobbiamo prendere atto che la regola del doppio mandato per le tantissime ragioni espresse da molti attivisti che ho avuto modo di leggere non ha più ragion d'essere e allora ......??? Io dico che dobbiamo pensare in grande, come Giandomenico Casaleggio che (lui si) è stato un grande, il più grande ed è proprio per mantenere viva la sua memoria che l'impegno politico deve esser visto come servizio per il movimento che è stata la sua creatura e perché non venga mai meno questo impegno invito tutti a lottare. Con l'impegno e con la forza delle nostre idee il Movimento vivrà e resterà unito perché in questi frangenti c'è anche il rischio di una spaccatura che renderebbe inutile ogni nostra azione. Dobbiamo innanzitutto ritrovare L'UNITÀ. Perché solo se si è uniti si vince. E poi come ho detto sopra dobbiamo modificare alcune regole. E mi spiego meglio: I nostri esponenti (portavoce) politici non dovranno più  godere di vantaggi e privilegi e vitalizi e dovranno impegnarsi a svolgere il proprio compito "gratuitamente". Il nostro primo è più importante impegno sarà quello di fare una legge che metta la Politica al centro come servizio con tutto quel che ne consegue. Uno stipendio, ma solo quello deve essere riconosciuto a tutti i rappresentanti del popolo in base al proprio ruolo e deve essere sufficiente a coprire tutte le spese. Basta coi balletti dei rimborsi o peggio ancora dei cambi di casacca per poter usufruire di privilegi e vitalizi alla faccia di chi gli ha eletti. Su queste basi vorrei che si aprisse un dibattito tra i sostenitori e le sostenitrici del Movimento per lavorare insieme e giungere a soluzioni condivise Sono sicuro che le idee  non mancano, sono nel nostro DNA e sono alla base della nostra volontà di cambiare. Se vogliamo essere credibili agli occhi degli elettori di qualunque schieramento politico dobbiamo tornare a far politica e ad essere quel che eravamo con la consapevolezza che non c'è nulla di scontato ma che tutto è ancora possibile.
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