Economia mista, Nuova IRI, monocameralismo e beni comuni come beni pubblici

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1. Carta dei Principi e dei Valori

Eliminare dalla Carta dei principi e dei valori il riferimento all' "economia eco-sociale di mercato" - ambiguo e adottato anche dall'ordoliberalismo - sostituendolo con "la disciplina costituzionale di economia mista, indirizzata a fini e coordinata a fini eco-sociali". Ciò rispecchia anche dal punto di vista identitario, il proposito di attuare la Costituzione e farne un riferimento essenziale.

4. Economia, lavoro, impresa

Creazione di una moderna "IRI" per unire competenze industriali e tecnologiche. Serve superare il "piccolo è bello", rilanciando quel modello di grande impresa che crea ricchezza, utilizza organizzazione avanzata, innovazione, lavoro di qualità, management, rapporti con università e ricerca. Lo stesso ruolo internazionale dell'Italia è svolto in modo decisivo dalle aziende partecipate dallo Stato.

6. Giustizia e legalità

Adozione del modello monocamerale per rafforzare la centralità del Parlamento, snellendone i lavori e dando maggiore autorevolezza all'unica Camera. Creazione di meccanismi di democrazia diretta e partecipativa a livello locale, nei municipi e nei quartieri, favorendo il coinvolgimento e il potere decisionale dei cittadini sulle questioni più prossime ai bisogni della vita quotidiana.

10. “Città 2050” e Pnrr (sicurezza e politiche per la casa)

Valorizzazione a fini sociali del patrimonio pubblico. Superare una visione sbagliata dei "beni comuni" volta a privatizzare la gestione dei beni e privatizzare di fatto gli stessi beni. Serve difendere e rilanciare l'uso sociale dei beni pubblici, adeguando alla Costituzione le categorie patrimoniali civilistiche, con una visione davvero costituzionalmente orientata dei "beni comuni".

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