DI MATTEO GIOVANNI

Materia: Filoni tematici

1. Carta dei Principi e dei Valori

Beni comuni: salvaguardia dei beni comuni, sanzioni severe e certe per chi non rispetta tali beni.

2. Istituzioni e coesione territoriale

disuguaglianza tra territori del sud e del nord. Distribuzione equa dei fondi tra i territori, con pene aspre per gli amministratori che non "spendono" in modo trasparente. Massima trasparenza nell'operato delle istituzioni.

3. Enti locali

maggiore trasparenza nella gestione del territorio. Partecipazione attiva delle associazioni di categoria e movimenti cittadini. Sinergia tra enti locali, imprenditori e società del territorio. Pochi sanno che il vecchio "reddito di cittadinanza" poteva essere sfruttato dalle società per assumere personale a condizioni vantaggiose.

4. Economia, lavoro, impresa

Incentivi per chi assume disoccupati e inoccupati del territorio. Diminuzione del carico fiscale per le aziende. Proposta indecente: pagamento del 25% di tassazione direttamente all'incasso delle fatture. In tal modo non potrebbe essere più possibile evadere ma allo stesso tempo si pagherebbe un'aliquota giusta e congrua per tutti.

5. Salute e inclusione sociale

efficienza sanitaria equa per tutti i territori dello stivale. Sburocratizzazione delle prenotazioni, meno code indegne presso i pronti soccorsi e le strutture sanitarie ricettive. LA salute è un diritto per i privati facoltosi.

6. Giustizia e legalità

Meno lentezza nei processi. Meno burocrazia. Pene certe e definitive per i reati più effimeri. Controllo attivo dei terrori con la partecipazione dei cittadini che possono denunciare in anonimato e sicurezza.

7. Transizione ecologica e digitale

combattere il degrado e inquinamento ambientale mediante l'applicazioni di leggi severe per i reati ambientali. sostenibilità del ciclo rifiuti mediante tracciabilità e descrizioni dei rifiuti stessi. Finanziamenti e incentivi reali per energia pulita. graduale innovazione tecnologica nel rispetto dell'ambiente e degli esseri umani

8. Istruzione, università, cultura e informazione

Innovazione nelle scuole per l'istruzione dei nostri giovani. Coordinamento tra istituti superiori, università e aziende per introdurre gradualmente i giovani nel mondo del lavoro, attraverso tirocini e corsi di formazione durante gli studi. rinnovamento dei quiz per ammissioni alle facoltà universitarie a numero chiuso. incentivi ai neo laureati per rimanere nel nostro territorio.

9. Politiche di genere e diritti civili

politiche serie per la salvaguardia in primis delle fasce deboli. Tutela per donne maltrattate, abbandonate in stato di gravidanza. Regolarizzazione dei migranti che vogliono una vita migliore, espatrio per i delinquenti. Aiuti ai popoli in guerra e trattative per la pace tra i popoli. percorsi di integrazione per i minori esiliati o scappati dalla loro terra.

10. “Città 2050” e Pnrr (sicurezza e politiche per la casa)

Una città vivibile deve investire su sicurezza, viabilità commercio, istruzione, socializzazione.

11. Patrimonio naturale

Stop alle costruzioni selvagge sulle aree protette. Stop alle costruzioni su aree sature. Rispetto delle aree verdi, controllo dei territori, delle aree protette, tutela degli animali e della fauna. Manutenzioni programmate per evitare dissesti idrogeologici, piene di fiumi, ponti e strade. Stop agli allevamenti intensivi che arricchiscono pochi ma creano danni a tutti.

12. Politiche giovanili

I giovani in Italia sono i più "mammoni" in Europa. Possibilità di accesso agli studi per tutti. Creazione di spazi aggregativi e culturali. Sinergia dal mondo della scuola con quello del lavoro, con indirizzi specifici in riferimento alle attinenze dei giovani. Punti ascolto, laboratori e scuole di formazione.

13. Infrastrutture e mobilità sostenibile

Potenziamento ed efficientamento delle reti di trasporto locali e nazionali. Super Sconti per giovani studenti e persone anziane. Agevolazioni per il trasporto green. Rete di siti strategici per il trasporto e la logistica sui territori.

Commento
14. Organizzazione e strumenti dell’Associazione Movimento 5 Stelle: In Italia abbiamo 7904 Comuni di cui il 70% sono meno di 5.000 abitanti e il 90,7% sono al disotto dei 15.000 abitanti, abbiamo circa 320 Gruppi Territoriali ovvero lo 0,04%, Pertanto, per la formazione di un gruppo territoriale, si dovrà prevedere lo stesso numero minimo dei candidati in una lista alle amministrative. Per facilitare la nascita dei Gruppi Territoriali è opportuno abbassare il numero minimo necessario per il loro riconoscimento che attualmente è fissato a 30 iscritti, prendendo in considerazione (relativamente al numero minimo) le tabelle (Tabella 1 e Tabella 2), relative al numero minimo e massimo dei candidati in lista in relazione alla fascia demografica del Comune, delle “Istruzioni per la Presentazione e l’Ammissione delle Candidature del Ministero dell’Interno”. Rimanendo invariate le valutazioni dei Coordinatori Provinciali e Regionali. A titolo esemplificativo si suggerisce che i Comuni sino a 3.000 abitanti, per poter costituire un Gruppo Territoriale fissa il numero minimo degli iscritti a 7 (sette), per i Comuni da 3.001 a 10.000 a 9 (nove), per i Comuni da 10.001 a 15.000 a 12 (dodici), per i Comuni da 15.001 a 30.000 a 12 (dodici), per i Comuni da 30.001 a 100.000 a 16 (sedici), per i Comuni da 100.001 a 250.000 a 21 (ventuno), per i Comuni da 250.001 a 500.000 a 24 (ventiquattro), per i Comuni da 500.001 a 1.000.000 a 27 (ventisette), per i Comuni oltre 1.000.000 a 32 (trentadue). Resta implicito che, i Gruppi cosi costituiti, debbano impegnarsi a far crescere il numero degli iscritti senza alcun limite per il massimo.
15. Codice Etico: Prima di affrontare il tema dei due mandati vorrei sottoporre all'attenzione di tutti un quesito che non è mai stato affrontato, ovvero la quantificazione del tempo affinché un mandato fosse considerato tale. Un mandato quanto tempo dura? Un anno? Due anni? Credo che sia importante chiarire prima questo punto. Inoltre credo che il limite dei 2 mandati non si dovrebbe applicare per la carica di Sindaco, Consigliere Comunale, Circoscrizionale e Municipale. Eventuali mandati svolti in qualità di Sindaco, Consigliere Comunale, Circoscrizionale e Municipale sono esclusi dal computo dei mandati per la candidatura a Consigliere Regionale, Deputato, Senatore ed Europarlamentare. La proposta di eliminazione del limite del secondo mandato per i Sindaci, Consiglieri Comunali, Municipali e Circoscrizionali, ancorché dopo l’introduzione del cosiddetto “mandato zero”, nasce dalla consapevolezza della profonda differenza del ruolo di chi svolge un incarico elettivo negli enti territoriali e di chi lo svolge in ambito regionale, statale o europeo. Per un soggetto politico che ha un concreto bisogno di trovare (o ritrovare) un capillare radicamento territoriale è assolutamente necessario eliminare ogni forma di “penalizzazione” che la scelta di candidarsi a livello comunale possa comportare. È ben noto, infatti, che chi si impegna a rappresentare i cittadini nei consigli comunali – in particolar modo se tra le file dell’opposizione – non ricopre certo uno status privilegiato per le guarentigie o i benefit connessi a quell’incarico, ma, al contrario, si fa carico di un lavoro di grande impegno e responsabilità in modo spesso pressoché gratuito (nella stragrande maggioranza dei comuni non c’è un’indennità per gli eletti, ma la corresponsione di un modesto gettone di presenza). Bisogna pertanto operare una netta distinzione tra la situazione degli eletti nelle assemblee legislative, che, in forza di una dignitosa indennità, possono dedicarsi a tempo pieno all’attività politica e quella degli eletti nei consigli comunali, che devono ritagliare dal tempo libero l’impegno necessario ad assolvere adeguatamente al proprio incarico istituzionale. In futuro si auspica altresì che i regolamenti del Movimento prevedano delle premialità per chi ha ricoperto incarichi elettivi negli enti territoriali (dovrebbe essere propedeutico), con l’obiettivo di valorizzare l’importante esperienza acquisita, a cui si potrebbe attribuire un titolo preferenziale per la scelta delle candidature a livello regionale, nazionale ed europeo. Per le cariche elettive di livello superiore da Consigliere Regionale, Deputato, Senatore ed Europarlamentare bisogna valutare la possibilità di deroghe oltre i due mandati per coloro che si sono distinti e abbiano dimostrato le loro competenze e le loro capacità e/o, eventualmente, l’ipotesi di potersi candidare come Sindaco e/o Consigliere Comunale, al fine di non disperdere le competenze e le capacità espresse dagli eletti.
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