Per avere un popolo colto non basta il cinema a 2 euro il mercoledì sera, serve molto, molto di più.
Si vede solo ciò che si conosce, e la bellezza, disse un tale, è negli occhi di chi guarda.
Cultura. Quello di cui vorrei occuparmi è la cultura. Questa parola scivolosa dietro cui si nascondono alcune tra le più brutte mistificazioni alle quali ormai siamo, purtroppo, abituati. Promuovere lo sviluppo culturale di una popolazione significa contribuire al suo benessere, alla sua salute, alla sua consapevolezza critica. Una popolazione colta ed educata possiede gli strumenti per capire chi racconta ciò che è comodo e chi invece si sforza di dire la verità, anche quando è scomodo, quando è spiacevole, quando comporta dei sacrifici. Guarda caso sono pochissimi i provvedimenti legislativi che in passato hanno supportato l'educazione pubblica diffusa, per la maggior parte, da 10 anni a questa parte ci sono stati tagli su tagli.
Nostro malgrado, in Italia assistiamo da troppo tempo a fenomeni inquietanti come l'abbandono scolastico, il calo delle iscrizioni nelle università (e l'abbandono degli studi anche a livello accademico), sintomo che non siamo in grado neanche di spiegare ai più giovani perché è importante studiare, perché è importante la cultura, leggere, formarsi ed informarsi.
La politica è prima di tutto una passione, tensione ideologica verso una realtà che si vorrebbe sempre migliore di ciò che è, e questo lo si tocca con mano soprattutto nei settori più delicati della vita civile come la sanità, i servizi sociali, l'assistenzialismo le iniziative a carattere solidaristico. Io ho 29 anni e sono un attore professionista (diplomato alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova) che si sta altresì laureando in Giurisprudenza.
Teatro e Legge, quello che potrebbe sembrare un ossimoro può diventare un' endiadi se solo si guarda allo studio, qualsiasi studio, come una lente attraverso la quale provare a capire la realtà, e tentare, chissà forse anche riuscire, a correggerla nelle sue storture. Dopo il momento ideologico e la spinta emotiva però deve subentrare la tecnica, la consapevolezza che senza gli strumenti non si va lontano, o si può imboccare la strada sbagliata. È difficile riassumere la storia di una persona in poche succinte espressioni, ma credo che la duplice anima che contraddistingue la mia formazione, per un verso estremamente emotiva (la recitazione), dall'altro pragmatica e oggettiva (la giurisprudenza), possa essere proficuamente messa al servizio delle istanze espresse dal M5S.
Quando sento dire che il M5S non ha personalità mi arrabbio. Il movimento è per l'acqua pubblica, per la sanità migliore che ci possa essere, ma alla portata di tutti, per la difesa delle classi più sole, per una decisa spinta nella direzione ecologica, per mettere finalmente le imprese nella condizione di fare il loro lavoro senza essere gravate da oneri ingiustificati, per la difesa dello stato sociale e soprattutto per uscire dal pantano nel quale ci hanno trascinato trent' anni (o quasi) di cancrena partitocratica.
Formazione
Dopo la Maturità classica conseguita nel luglio del 2012 presso il Liceo Classico Niccolini Palli di Livorno, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell' Università degli Studi di Pisa. Sospende momentaneamente gli studi quando viene ammesso (ottobre 2015) alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova. Dopo essersi lì diplomato ed aver lavorato con il Teatro Stabile di Genova riprende gli studi nel settembre del 2019. Attualmente sta ultimando gli studi giuridici presso la facoltà di Giurisprudenza dell' Ateneo di Roma Tre, essendosi trasferito nella Capitale per lavoro. A Roma lavora come attore professionista e come assistente casting in diverse produzioni. Recita nel film di Marco Bellocchio "Esterno Notte" (2022), nel film di PIF "E noi rimanemmo a guardare" (2022), nel film "Il Divin Codino" di Letizia Lamartire (2021), nel film "L'uomo del labirinto" di Donato Carrisi (2019), nella serie Sky "Il Re" diretta da Giuseppe Gagliardi (2021) e in altri progetti.
Frequento attivamente il meet - up storico di Livorno, occupandomi prevalentemente della comunicazione (video di varia natura che riassumono l'attività cittadina del Movimento).
Ancora nessuna per adesso, ma, almeno secondo me, ogni atto, ogni gesto, anche il più minuto della vita quotidiana è politico, o può esserlo.