Nicola Luca De Chirico
Mi chiamo Nicola e sono nato in Puglia, in un paese della Terra di Bari che si chiama Terlizzi ma ho vissuto in varie zone d'Italia sin da bambino. Dal 20 dicembre 2011 mi sono insediato a Torino dove tuttora vivo e lavoro per l'ente Città di Torino come Responsabile Amministrativo.
Mi sono laureato in Biotecnologie Farmaceutiche nell'anno 2005 presso l'Università degli Studi di Milano ma per ragioni varie e come spesso accade in questo Paese sono finito poi nella vita a fare altro. Ho vari interessi e passioni, per astronomia e astrofisica, meteorologia e climatologia, trasporti e modellismo ferroviario, geografia, geopolitica, viaggi, psicologia, biologia. Sono da alcuni anni un attore amatoriale di teatro, mi diverto a calcare la scena e ho iniziato a farlo anni fa con l'idea di affrontare i miei limiti e cercare di andarvi oltre. Amo confrontarmi con altre culture e mi piace imparare altre lingue; oltre a inglese, spagnolo e francese che conosco abbastanza bene, ho iniziato a studiare portoghese e altre lingue. Sono una persona complessivamente calma, pacifica e curiosa, ma combattiva all'occorrenza e con profondo senso della giustizia e capacità di indignazione.
Mi sono avvicinato da anni al MoVimento 5 Stelle, per me opzione naturale in quanto forza politica col proposito esplicito e radicale di rappresentare istanze di giustizia sociale, di transizione ecologica vera e urgente, di cultura della legalità, di contrasto alle mafie e alle eco-mafie, di rispetto e ripristino dell'ambiente anche in riferimento alle diverse "terre dei fuochi" italiane.
Ritengo che il MoVimento possa e debba nel breve periodo definitivamente assurgere ad un ruolo di forza politica dall'identità radicalmente ambientalista-ecologista, nel segno di ambiziosi obiettivi di sviluppo economico-sociale e di distribuzione della ricchezza ovvero nel segno della riduzione della sperequazioni tra i più e i meno abbienti e dell'avvio di un percorso definitivo di recupero del divario, economico e a tratti culturale, da parte delle regioni del sud verso quelle più ricche. Ritengo sia necessario nel medio e lungo periodo avviare, tramite la chiamata a raccolta di intellettuali e studiosi, una profonda riflessione sul modello economico attuale e iniziare a sviluppare un dibattito per costruire una rivoluzionaria visione di un nuovo modello di convivenza e di mondo, sostenibile, pulito, ambizioso, giusto, con lo sguardo al futuro, un dibattito sulle necessarie alternative al modello liberista-oligarchico-finanziario in cui si misura tutto col PIL e in cui la distribuzione della ricchezza è direttamente proporzionale al consumo distruttivo delle risorse, finite, del pianeta. E' sotto gli occhi di tutti che non sia oltremodo sostenibile un sistema per cui, restando al caso Italia, lo Stato Italiano, ovvero tutti noi, paga 80 miliardi all'anno di soli INTERESSI sul debito ai compratori dei nostri titoli di stato, in massima parte banche e investitori internazionali. E' evidente che si tratta di economia virtuale (cos'altro è in fondo la finanza?), soldi che a un certo punto non corrisponderanno più ad economia reale, dato che è improbabile riuscire a crescere all'infinito per potere introitare le tasse che servono a pagare quegli interessi; e via così a tagli a ospedali, pensioni, welfare, ovvero quello che sta accadendo da 30 anni a questa parte. Dal punto di vista dei rapporti internazionali occorre tenere un approccio europeista aperto e protagonista ma sempre critico quando occorre, ad esempio in merito ad eventuali iniziative di ritorno di prospettive di austerity. Occorre sviluppare altresì urgentemente un approccio critico nei confronti di un atlantismo oggi più che mai schiacciato verso gli interessi degli USA, e rendersi più in generale protagonista di iniziative miranti al dialogo e alla cooperazione economico-sociale con tutta una serie di Paesi anche al di fuori dell'UE e della NATO che condividono con il nostro visioni di pace, di prosperità e di giustizia. Sarebbe in definitiva del tutto auspicabile che il nostro Paese diventi nel contesto internazionale più propositivo e credibile e assurga nel mondo ad un ruolo di protagonista nel solco della ricerca della pace, dello sviluppo e della giustizia tra i popoli. Occorre in tutto ciò che il MoVimento 5 Stelle divenga una forza propulsiva che spinga con pazienza e forza dirompente verso questo cambiamento complessivo di approccio alla politica.
Militante Italia dei Valori e gruppo GIV (Giovani Italia dei Valori) dal 2005 al 2009