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Mi chiamo Massimo Zimmitti, ho 59 anni e sono nato in Sicilia, a Siracusa dove sono attualmente residente. Sono sposato con Maria, e abbiamo una figlia, di nome Sarah, di 17 anni. Se i miei genitori fossero ancora vivi avrebbero l'età di ben 102 anni. Faccio riferimento alla potenziale età dei miei genitori, per evidenziare la mia convivenza, nel tempo e in divenire, con usanze, costumi, tipologie sociali e punti di vista anche molto arcaici rispetto a quelli attuali. Il range di osservazioni sull'uomo e sulla società per me è molto ampio ed è stato approfondito attraverso la lettura di numerosi libri. Ho una fame incolmabile di sapere, ed è per questo che i miei interessi sono molteplici. Mi sono diplomato presso il Liceo Scientifico O.M.Corbino di Siracusa e in seguito ho frequentato la facoltà di Ingegneria Civile. In passato ho creato una Azienda turistica extralberghiera e in qualità di Imprenditore Turistico molte delle mie attenzioni si sono indirizzate al territorio, al paesaggio e al turismo in generale. Ne è testimone il titolo della mia tesi universitaria: Le strutture ricettive ed il turismo sostenibile. In questa lettera di presentazione, considerato il contesto in sui essa si svolge, diventa essenziale descrivere alcune riflessioni di carattere politico e sociale.

Da quel che leggo e vedo potrei affermare che quasi tutta la stampa, ed i media in generale, sembrano trovarsi in uno stato di guerra. Ad un attento lettore, libero da condizionamenti, è visibile un atteggiamento da propaganda nel senso che si usa l’informazione ed il linguaggio per diffondere e affermare un “pensiero unico” che mira a proteggere il sistema così come è stato modellato nel tempo.  Essendo la parola, lo strumento determinante per costruire dighe,  per formattare modi di pensare che siano funzionali, in un contesto strettamente politico-economico-sociale, ad un sistema liberista che non conosce il senso del limite, che non conosce il valore della distribuzione, è conseguenziale che un uomo di potere mediatico come Berlusconi, anni fa, abbia fatto il suo ingresso in politica o che la famiglia Agnelli, in tempi recenti, attraverso John Elkann sia tornata nel mondo dell’editoria con l’acquisto del gruppo Gedi, in cui fanno parte La Stampa, La Repubblica, l’Espresso e alcune radio tra cui Deejay. Sembra innaturale che giornalisti di spessore, allenati al ragionamento, siano incapaci di una lettura oggettiva della realtà, siano incapaci di elaborare modelli di pensiero che favoriscano forze convettive utili alla distribuzione delle ricchezze, alla creazione di un potere meritocratico, democratico e orizzontale. Fa specie l’orientamento del pensiero di massa del mondo intellettuale, talmente diffuso da creare una corrente intenta a strappare ogni ostacolo che si sovrappone al sistema, ad eccezione di quei pochi giornalisti barricati nel “Fatto Quotidiano”. Come potrebbe spiegarsi il posizionamento del PD, di quel partito che dovrebbe difendere la classe dei lavoratori, la classe dei più deboli, di coloro che non hanno alcuna rappresentanza politica, se non in virtù di un posizionamento a difesa di un sistema liberista che non conosce il senso del limite.

Per una società giusta ed equa bisognerebbe riformattare il modo di pensare e creare una nuova e diffusa coscienza civile. Non abbiamo altro strumento che il linguaggio. Potrebbe essere utile, per esempio, adoperarsi attraverso il linguaggio alla riqualificazione di due temi:

1.      Il bene pubblico

2.   L’autorealizzazione. Consentire ad ogni individuo di costruire la propria vocazione.

Anche perché queste due tematiche per induzione, e deduzione, ne contengono tantissime altre.

Nel bene pubblico confluisce la salvaguardia del territorio e del paesaggio, la salvaguardia e la fruibilità delle coste, lo stato di salute dell’acqua e dell’aria, la salvaguardia dei beni storici, l’efficienza diffusa della sanità, dell’istruzione, dei trasporti e tanto altro.

Al riguardo vorrei focalizzare l’attenzione sulla fruibilità delle coste. Io vivo a Siracusa, città di mare. Tuttavia, è da tempo che evito di andarci. È dal dopoguerra che attraverso opere di lottizzazione abusiva su grande scala, la costa marina di Siracusa, bene demaniale e quindi pubblico, è stata di fatto privatizzata. Ville che arrivano fino alla battigia, o muri di confine che di fatto costituiscono una vera e propria muraglia che inibisce la fruibilità del territorio costiero. Una vera e propria vergogna sociale, non vissuta come tale dalla casta. Un privilegio per pochi con un danno sociale ed economico enorme.    

Sul punto 2 dell’autorealizzazione confluiscono temi che riguardano essenzialmente diritti che dovrebbero essere garantiti. L’autorealizzazione è essenziale al benessere umano. Nella nostra società l’uomo non è considerato come fine, bensì come mezzo. È solo uno strumento di lavoro. Basta osservare orari di lavoro, condizioni di lavoro e buste paga. L’autorealizzazione è un optional, si pensa al lavoro solo in termini di costi e profitti su grande scala, dove i veri profitti sono veicolati dal sistema nelle mani di pochi. Senza una distribuzione del benessere, che non deve essere intesa in senso solo economico, dove però l’economia è uno strumento fondamentale, la società sarà sempre in costante travaglio.

Questo evento di autocandidatura per me è un momento solenne e si ringrazia quindi dell'attenzione

Massimo Zimmitti

P.S.

Preferisco la lettura alla navigazione sui social, tuttavia attraverso questi due link, in coerenza con la precedente narrazione, è presente qualche traccia che rivela una coscienza civile in linea alle tematiche difese dal M5S 

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Nato a Siracusa, sposato con Maria e padre di Sarah, di anni 17.

Maturità scientifica

Laureato in Ingegneria Civile

Imprenditore Turistico

Progettazione di un nuovo impegno impegno imprenditoriale.

Interessi molteplici: Turismo, Ingegneria strutturale, Informatica, Economia, Sociologia, Psicologia e Politica. 

Ho seguito il M5S dalla sua nascita. Ricordo ancora il comizio, un vero e proprio grande Show, tenuto da Grillo a Siracusa presso il Tempio di Apollo. Seguivo il movimento via web e come testimonianza riporto alla memoria una mail inviatami, moltissimi anni or sono, dalla direzione del M5S dove mi proponevano di presentarmi come sindaco in un piccolo paese della provincia. Se non erro, trattavasi di Pachino. Ne fui lusingato, ma allora non mi consideravo abbastanza libero, da un punto di vista lavorativo, per una esperienza politica e oltretutto distante 60 Km dalla mia città.  Questa circostanza dimostra che io, per il M5S, c'ero. 

Ho partecipato a eventi organizzati a Siracusa, e mi sarebbe piaciuto avere una influenza determinante all'interno del gruppo politico Siracusano. Purtroppo mi è sembrato un ambiente chiuso, con posizioni nette e definite. Ammetto che forse trattavasi solo di percezione e probabilmente non corrispondeva al reale. 

Ho preferito seguire il M5S dall'esterno e ho sempre votato M5S.

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