Negli anni precedenti, mi sono limitato a sostenere il Movimento esclusivamente attraverso il voto. In questo momento critico, intendo intensificare la mia partecipazione. Non mi sono mai occupato attivamente di politica, ma seguo e approfondisco da sempre gli avvenimenti, sia di politica interna sia estera. Da ragazzo, frequentavo le sedi di tutti i principali partiti di allora (DC, PCI. PSI, PRI, PLI) perché sentivo il bisogno di capire il senso delle singole ideologie, confrontarmi, scoprire le dinamiche interne, i rapporti con gli stati esteri di cui sentivo parlare, etc. Essendo dotato di ottima memoria storica, ho la fortuna di capire immediatamente il significato e gli obiettivi della maggior parte delle "mosse" dei politici; oggi, troppo spesso incoerenti e/o mirate all'ottenimento di vantaggi più personali che comuni.
Formazione
Professione
Sono Marcello, sono un uomo, sono un padre...ah ah ah! Sono una persona onesta, uno di quelli che oggi si chiamano "cretini". Un primario che non ha mai consentito a un raccomandato di entrare a far parte della sua équipe. Ovviamente, pagandone lo scotto in termini di carriera, rifiuti e latenza. Uno che ha indicato la porta a chiunque gli proponesse dei sistemi per guadagnare a danno della propria Azienda e dei pazienti (li chiamo ancora così, perché non ho mai accettato le nuove definizioni, prima di "utenti" e poi di "clienti"). Sono per la difesa dei diritti, dei deboli e della democrazia. I dirritti li stiamo progressivamente perdendo a colpi di pseudo progressismo, mentre i deboli e la democrazia, se tutto andasse male da qui a poco più di un mese, se la vedrebbero davvero nera, in tutti i sensi! Valuto molto scarso lo spessore medio dei nostri politici (in termini di onestà, serietà, coerenza, preparazione, cultura, capacità, conoscenza delle esigenze della popolazione) e vorrei contribuire in prima persona a tentare di cambiare questo immorale stato dell'arte: la legge elettorale va assolutamente cambiata! L'attuale criterio che consente ai partiti di mettere tanti (troppi) scalda poltrone (se non farabutti) nelle liste elettorali va assolutamente cambiato! Mi piacerebbe liberare i giornalisti dal regime di sudditanza cui sono sottoposti dai loro padroni e regalare al popolo una vera informazione, poter vedere di nuovo tante persone passeggiare, la mattina, con il proprio giornale (qualunque sia) stretto sotto il braccio e non vedere più deriso e sbeffeggiato chi affermi: "lo ha detto la TV"! Ho un debole per la meritocrazia (in alcuni settori, è necessaria), ma non di quella stupidamente rigida, fatta di titoli posseduti (in qualche modo) da perfetti imbecilli. Parlo di serietà, onestà e competenza di chi è preposto ai reclutamenti e di regole più sensate di quelle attuali. Almeno nella sanità. sono da cambiare le modalità dei concorsi, che sembrano fatti apposta per rendere più agevoli le raccomandazioni. Non ho mai accettato le catastrofiche politiche sanitarie e la famigerata "spending review", che hanno indebolito la sanità pubblica e favorito quella privata, portandoci ad affrontare una pandmia quasi del tutto impreparati: ospedali, posti letto e attrezzature insufficienti, carenza di personale, impreparazione di chi occupava (e ancora occupa) immeritatamente posti di prestigio. Alcuni di questi si sono trasformati in personaggi televisivi e hanno altezzosamente sciorinato la propria inconsistenza professionale. Tanto, da renderlo palese perfino ai non addetti ai lavori. Tutto questo ha pericolosamente incrinato la fiducia della gente verso la scienza in genere, producendo un inquietante infoltimento delle fila di no vax e simili, che tanto filo da torcere hanno dato al nostro amato Conte. Allo stesso modo, ritengo forsennate le tradizionali tendenze per ambiente e energia, come se non ci fosse un domani o non ci toccasse in alcun modo il futuro dei nostri figli. Si continuano a fare scelte incongrue come quella degli incerenitori (li chiamo così perché, di fatto, restano quello che sono anche se gli addolciamo il nome). Per mio parere, tutto questo avviene con il fine di dare risposte "immediate" (si fa per dire, ma basta la parola) alla popolazione, captare benevolenza, troppo spesso raggranellare qualche soldino dagli appalti e per manifesta incapacità di dare una svolta seria e coerente all'orientamento più facile da seguire.