Luca Ebreo
Ciao a Tutti, ho 67 anni e mi sono iscritto al MoVimento nel marzo 2018, anno del mio rientro in Italia, con l’entusiasmo e la volontà di restituire al territorio quanto imparato, gestito e vissuto in oltre 40 anni di esperienza lavorativa di cui 24 in Europa, 8 negli Stati Uniti, 6 in Giappone e 2 in Cina.
Mi viene riconosciuta un’ottima capacità di interpretare bisogni, definire obiettivi, pianificare risorse e attività per raggiungerli, intermediare posizioni e trovare soluzioni in ambienti multiculturali e multidisciplinari.
Vorrei mettere a disposizione della comunità italiana ed europea le mie esperienze e capacità professionali concentrando l’azione su:
§ internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese
§ politica industriale e strategie negli scambi e investimenti con l’estero
A partire dalle attuali priorità della Commissione Europea, potrei meglio contribuire a:
§ rendere più competitiva l'industria e le imprese, promuovendo la crescita e l’occupazione attraverso un ambiente favorevole alle imprese;
§ migliorare il contesto imprenditoriale eliminando gli ostacoli normativi agli investimenti
§ accelerare il passaggio all’era digitale;
§ garantire energia sicura, economicamente accessibile e rispettosa del clima;
§ favorire mercati dei capitali più integrati a sostegno delle imprese, in particolare alle PMI e ai progetti infrastrutturali;
§ creare opportunità commerciali e di posti di lavoro attraverso la riduzione/eliminazione delle barriere agli scambi mantenendo saldo il criterio di equità e reciprocità;
§ sostenere il processo di globalizzazione delle imprese nel rispetto dei diritti umani, della salvaguardia dell’ambiente e, in generale, dello sviluppo sostenibile.
Formazione
Professione
Sono nato a
Bologna nel 1956, vissuto a Siracusa fino al conseguimento del diploma di Liceo
Scientifico, laureato a pieni voti in Scienze dell’Informazione a Pisa, dove ho
iniziato a lavorare nel 1980. Sposato con Marilena Alfano, tre figli – Laura,
35 anni, Alessandro, 33 anni, Ada, 28 anni, sono residente a Palermo dal 2018.
Con quaranta anni di esperienza di lavoro in ambienti multiculturali e
multidisciplinari, di cui, ventiquattro vissuti in Europa, otto negli Stati
Uniti, 6 in Giappone e 2 in Cina, ho avviato e gestito il processo di crescita
e globalizzazione delle imprese italiane presso le quali ho prestato servizio,
dallo studio di fattibilità del mercato alla realizzazione di investimenti.
Dopo i primi sei anni impiegati nello sviluppo di prodotti e applicazioni nel
settore delle tecnologie dell’informazione, ho lavorato quattordici anni per
Finmeccanica (oggi Leonardo), per l’attuazione delle strategie di espansione
nei settori aerospaziale, difesa, produzione e distribuzione energia, trasporto
ferroviario, automazione dei processi industriali, attraverso alleanze,
acquisizioni di aziende, trasferimento di tecnologie, e finanza di progetto.
Nei cinque anni successivi, presso Italia Investimenti, confluita in Sviluppo
Italia (oggi Invitalia), ho fornito servizi a imprese, estere e italiane, per
avviare investimenti diretti soprattutto nelle aree 'sottoutilizzate' del
Paese: dalla ricerca della sede più opportuna, all'accesso agli incentivi,
dalla gestione dei rapporti con gli enti locali e governo centrale, all'analisi
dell'impatto sul territorio dell'investimento.
Per oltre sedici anni ho gestito con successo le vendite e lo sviluppo del
business del gruppo MERMEC S.p.A., leader mondiale nella diagnostica delle
infrastrutture ferroviarie e del materiale rotabile. Da novembre 2011 a giugno
2018, sono stato Amministratore Delegato della società controllata MERMEC Inc.
- West Columbia, Carolina del Sud, Stati Uniti. Dal luglio 2018 a giugno
2020 sono stato responsabile dello sviluppo del business nel mercato indiano.
A oggi, ho intrattenuto rapporti di lavoro in ventisette paesi, negoziando e
concludendo trattative, avviando e gestendo attività commerciali e
investimenti.
Dirigente d’Industria dal 1991, con un ottimo senso della leadership e team
building, sono in grado di sviluppare un business da zero e gestire le
strategie di crescita in settori ad elevata innovazione tecnologica, gestire
negoziazioni complesse, ricercare partners e definire alleanze,
valutare/mitigare i rischi.
Selezionato da Federmanager, da novembre 2021 per 11 mesi ho
partecipato al corso di formazione in "Amministrazione dei beni
sequestrati e confiscati alle mafie" organizzato dalla cattedra di studi
Mariologici "Giovanni Beato Duns Scoto" della Pontificia Università
Antonianum.
Nella
qualità di membro del direttivo di Federmanager Sicilia Occidentale, in
collaborazione con Sicindustria, ho organizzato il convegno dal titolo
“Prevenire per non reprimere. Misure di contrasto a infiltrazioni criminali e
corruzione” che si è tenuto a Palermo il 25 maggio 2023 (https://youtu.be/zbbKuQj5uPo) e del quale,
insieme al presidente di Sicindustria, Giuseppe Russello, ho tratto le
conclusioni.
Nel settembre 2023 ho ricevuto un incarico da parte della società cooperativa sociale Verbumcaudo (https://verbumcaudo.it/ ), che gestisce un fondo agricolo di 150 ettari confiscato alle mafie, per la definizione del piano di sviluppo 2024-2028.
dal 2013 Membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Europeo per il Dialogo Euro-Asiatico (EIEAD)
dal 2022 Membro del Consiglio Direttivo dell’associazione FEDERMANAGER Sicilia Occidentale
dal 2022 Membro del Consiglio di Amministrazione della CALAMPISO SpA
dal 2023 Membro del Consiglio di Amministrazione della Zingaro Sea View Village Srl
§ Mi sono iscritto al MoVimento agli inizi del 2018, anno del mio rientro in Italia, con l’entusiasmo e la volontà di restituire al territorio quanto imparato, gestito e vissuto in 40 anni di esperienza lavorativa di cui oltre 16 vissuti all’estero.
§ dal luglio 2021 sono “Ambasciatore della Partecipazione” con il compito di sollecitare e sostenere le iniziative di cittadinanza attiva, pratiche di “attivismo civico” mirate a rendere effettivi i diritti esistenti o a promuovere il riconoscimento di nuovi diritti, favorendo l’inclusione sociale di tutti i cittadini.
§ dal novembre 2023 faccio parte del Gruppo Territoriale Palermo SUD e ne sono il responsabile Progetti. Ho contribuito nella definizione di una proposta atta ad individuare criteri omogenei e trasparenti per selezionare i futuri progetti e le future iniziative politiche dei Gruppi Territoriali che il Movimento 5 Stelle potrà finanziare. In vista delle elezioni europee, come strumento per l’attuazione delle politiche specificatamente dirette alla regione mediterranea, ho proposto che il nuovo Parlamento Europeo punti alla costituzione di una Banca per lo Sviluppo del Mediterraneo (BSM) che abbia come obiettivi la coesione economica, sociale e territoriale dei Paesi appartenenti alla regione del Mediterraneo. La compagine sociale della BSM, banca pubblica multilaterale, con azionista principale la Banca Europea per gli Investimenti, dovrebbe essere composta dai paesi extra UE che si affacciano sul Mediterraneo, da altri paesi (es. paesi del Golfo, la Cina, l’India) e da altre banche di sviluppo (es. la Banca Africana di Sviluppo, la Banca Islamica di Sviluppo) che potrebbero essere interessati a contribuire allo sviluppo economico della regione mediterranea.
Non avendo partecipato attivamente alla nascita ed allo sviluppo del Movimento, ma avendolo seguito e sostenuto sin dall’inizio, non posso citare specifiche azioni, attività, iniziative del quale sono stato promotore. Ma posso senz’altro affermare la necessità di mettere a disposizione della società civile l’esperienza acquisita, secondo un principio di “filiera corta” proprio del Movimento o, meglio, senza particolari intermediazioni politico-lobbistiche, che ne farebbero perdere slancio ed efficacia.
In questo
senso, l’esperienza manageriale e di economia industriale, a livello
internazionale, acquisita in quasi quarant’anni di attività, mi ha consentito
di definire una visione ampia e profonda degli scenari di competitività
globale. I temi su mi sento di portare valore aggiunto sono essenzialmente tre:
1) internazionalizzazione dell'impresa; 2) attrazione investimenti e sviluppo
locale; 3) relazioni con l'estero (industria e strategie negli scambi e
investimento).
La capacità del sistema socio-economico di un paese o di un blocco
macro-regionale di cogliere le sfide che provengono dai territori e dalle
comunità, di affrontare le grandi tematiche ambientali e demografiche, come di
proporre soluzioni, metodi e percorsi, con una visione di partnership aperta
agli altri player globali, rappresenta oggi l’essenza delle mie competenze e
del possibile apporto ad un progetto politico, bisognoso di una visione di
medio-lungo periodo:
§ la definizione ed implementazione di strategie di grandi gruppi industriali su aree continentali, attraverso alleanze, acquisizioni, attività di ricerca e studio normativo e regolamentare;
§ la progettazione di politiche per lo sviluppo dei territori e la riduzione degli squilibri più marcati, attraverso l’attrazione di investimenti diretti esteri e misure di offset, con piani programmatici, operativi, azioni e diretta negoziazione con investitori italiani ed internazionali, rappresentano le macro-aree di esperienze che mi potranno servire per disegnare politiche di sistema per il nostro Paese, e per un suo più importante ruolo nell’ambito dell’Unione Europea, sia al fine di un suo rafforzamento interno attraverso la più efficace valorizzazione ed attrattività delle sue risorse (perlopiù immateriali e del sapere), sia a livello internazionale, attraverso strategie di relazioni ed alleanze politiche e strategiche in ogni regione del mondo.
§ l’adozione di politiche e azioni concrete per promuovere la pace, la stabilità, lo sviluppo socio-economico sostenibile, la sicurezza, l’integrazione e prosperità Nord-Sud e Sud-Sud di tutta la regione del Mediterraneo sulla base di principi di comproprietà, codecisione e responsabilità condivisa.
L’Eurasia, l’Africa, il continente americano rappresentano gli scenari sui quali i maggiori attori della competizione globale si propongono quali interlocutori strategici verso Stati e territori bisognosi di coniugare crescita demografica, con un sistema educativo di formazione secondaria ed universitaria ben collegato al mondo del lavoro, della produzione, dell’imprenditorialità, con il contenimento dei fenomeni di urbanizzazione ed abbandono delle aree rurali, con i grandi flussi migratori, con società civili complesse multietniche e pluriconfessionali, ecc.
Il Giappone, l’India, la Cina e Hong Kong, Singapore, gli USA e il Canada (ed in prospettiva neanche troppo lontana Turchia, Iran, Israele, Russia) con i rispettivi blocchi regionali, rappresentano i principali player, ma anche le aree nelle quali ho maggiormente operato in questi decenni.
Questi player non possono essere considerati solo come concorrenti, bensì come “compagni di viaggio” (almeno per dei tratti), ed in ogni caso “compagni di classe” dai quali imparare, ispirarsi, “copiare intelligentemente”, suggerire, scambiare, condividere.
Veder crescere l’Italia, grazie ad una sua migliore integrazione nel mondo, significa mettere il nostro Paese nelle condizioni di esprimere un contributo di progresso, innovazione, imprenditorialità e solidarietà, sia sul fronte interno, sia verso questi territori e queste popolazioni.
Internazionalizzazione del sistema delle imprese, attraverso politica industriale e specificamente di settore per i comparti strategici; formazione di classi dirigenti locali, nazionali e sovranazionali grazie all’implementazione ed espansione della civiltà del sapere; partnership bilaterali e bi-direzionali, capaci di consentire lo sviluppo di imprenditorialità e maestranze locali, capacità di export ed inclusione sociale allo stesso tempo, l’adeguata integrazione scuola-lavoro, la graduale formazione di classi medie protagoniste dell’emancipazione socio-economica sostenibile dei territori sono le sfide che attendono il sistema Italia, se esso desidererà rimanere un Paese capace di governare le proprie sorti, quelle dell’Unione Europea, quelle delle principali istituzioni multilaterali cui partecipa.
Una mia eventuale elezione a Portavoce potrebbe significare un apporto nei termini appena esposti con il plus che la mia età dovrebbe consentire di operare sia in senso di policy making verso gli scenari già rappresentati, sia di training, counseling e tutoring verso quadri e dirigenti del Movimento, per traghettarlo verso l’era 2.0 dopo il suo tumultuoso e talvolta contraddittorio sviluppo.
Negli ultimi anni mi sono impegnato nella proposizione di politiche di Sviluppo Locale.
Quale migliore punto di partenza per il modello di democrazia diretta, la partecipazione del cittadino, delle imprese e degli enti locali allo sviluppo del proprio territorio?
Sino ad oggi si è agito solo in modo reattivo: fornendo incentivi per lo sviluppo economico locale oppure risolvendo le crisi ove esse sorgessero. Molto poco si è fatto sul fronte dell’offerta territoriale: parchi industriali, incubatori d’impresa e distretti industriali rappresentano esempi di progetti in qualche modo finanziati/agevolati ma i successi si contano sul palmo di una mano.
Lo Sviluppo Locale parte dall’offerta territoriale disponibile che va rafforzata o rigenerata facendo leva sul cittadino, le imprese e gli enti locali.
Nel 2022, nell’ambito della definizione del piano strategico della Città Metropolitana di Palermo, come membro del direttivo dell’associazione Federmanager ho presentato e discusso una proposta per la riqualificazione di aree dismesse o di beni confiscati alla criminalità organizzata a beneficio della comunità locale. La proposta ha come obiettivo primario il recupero di aree industriali esistenti che esigono una ristrutturazione per vari motivi, siano essi il fallimento di imprese o la necessità di adeguare le infrastrutture a standard europei per rendere più competitiva l’offerta territoriale.
Simili politiche e misure di sviluppo locale
potrebbero essere adottate per le aree rurali incentivando la rimessa in opera
di terre in stato di abbandono e delle filiere ad esse collegate.
Nel passato ho svolto due specifiche attività di rappresentanza degli interessi delle comunità imprenditoriali italiane, nel periodo:
A. aprile 1998 - novembre 2003 sono stato Responsabile Funzione Attrazione Investimenti presso Sviluppo Italia (oggi Invitalia). Durante questo periodo mi sono concentrato su cinque linee d’intervento:
1. promozione dell’immagine dell’Italia all’estero come luogo d’insediamento d’attività economiche per alcuni specifici settori.
2. “Fidelizzazione” degli attuali investitori esteri in Italia.
3. Assistenza per lo studio di fattibilità, localizzazione e realizzazione dell’investimento estero, sia esso un nuovo investimento, ampliamento, ristrutturazione oppure trasferimento di uno esistente, nel territorio italiano con priorità nelle aree meno sviluppate.
4. Definire, istituire e aggiornare un sistema di valutazione della competitività del sistema Italia nell’attrazione degli investimenti esteri, anche a confronto delle agenzie di sviluppo degli altri paesi.
5. Identificazione, definizione e qualificazione dell’offerta territoriale.
B. novembre 1991 - giugno 1996, sono stato Responsabile della Sede Finmeccanica (oggi Leonardo) di Tokyo e ho svolto anche le funzioni di:
§ Membro del Consiglio Direttivo della Camera di Commercio italiana,
§ Presidente del Comitato Europeo per la Promozione degli Investimenti in Giappone e Vicepresidente del Comitato delle Industrie Aerospaziali Europee in Giappone.
Infine,
nell'ambito delle politiche economiche e sociali, sin dall’anno della sua
fondazione, il 2013, partecipo attivamente al comitato scientifico dello
European Institute For Eurasian Dialogue Policies, Studies, Relations
(E.I.E.A.D.)