Ho 48 anni, marito di Angela, psicologa votata all’insegnamento in una scuola primaria, e padre di una bambina di 11. Vivo e lavoro come ingegnere nel Sud Sardegna, dove nel 2004 ho creato insieme ad un collega e amico uno studio di ingegneria che nel nostro contesto territoriale opera nell’ambito della progettazione civile e pianificazione urbana.
Essere presente direttamente all’interno delle istituzioni per me non è fondamentale, non cerco un lavoro o un salario, amo il mio lavoro che mi gratifica anche dal punto di vista economico, e rimango convinto che la politica non può essere intesa come una professione, anche in questo mi sento molto affine alla visione del Movimento.
Per la mia professione ho contatti quotidiani con molte persone, famiglie e imprese, conosco molto bene le criticità del territorio in cui lavoro e la scarsa efficacia del quadro normativo esistente nel migliorare il contesto socio economico di esso. Mi propongo per mettere a disposizioni le mie competenze specifiche e con impegno e dedizione dare un contributo concreto per far crescere il nostro Paese.
Formazione
Professione
All’interno del nostro studio ricopro il ruolo di responsabile della progettazione architettonica e urbanistica, affiancato da uno staff di professionisti giovani e fortemente motivati. Sono molto orgoglioso della crescita professionale del nostro team e della reputazione che ci siamo conquistati negli anni, dovuta sia all’ambiente di lavoro accogliente e sereno, ma soprattutto alla capacità di trasmettere passione per la nostra professione alle persone che lavorano con noi, che da collaboratori sono diventati colleghi con cui confrontarci e condividere scelte, successi e responsabilità. La nostra visione è sempre stata quella di fornire un servizio di alta qualità, da raggiungere con l’impegno, la continua formazione e l’umiltà di mettersi sempre in discussione.
Nel campo della mia attività professionale la mia grande passione è sicuramente l’urbanistica e la pianificazione territoriale. La mia visione di spazio urbano è stata influenzata dagli studi dell’architetto danese Jan Gehl e dal suo approccio che pone al centro delle scelte progettuali la dimensione umana. La riqualificazione urbana delle nostre città e dei nostri paesi deve focalizzarsi sulla funzione sociale dello spazio urbano, come luogo di incontro, per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, per una società aperta e democratica. In generale l’urbanistica contemporanea dovrebbe porsi come obiettivo la ristrutturazione e rigenerazione dell’esistente, contrastando il consumo di suolo e incentivando modelli insediativi basati sulla città compatta, capaci di garantire l’equilibrio ideale tra sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Purtroppo questa visione, condivisa soprattutto in ambito internazionale, in Italia è contrastata dall’obsoleto quadro normativo dell’urbanistica dell’espansione territoriale basata sull’equazione: urbanizzare nuove aree = sviluppo economico. È invece importante ripensare una forma urbana che valorizzi i centri storici e incentivi la mobilità sostenibile (percorsi ciclopedonali), in quanto è dimostrato come questo modello urbano abbia notevoli benefici in termini di salute pubblica e aspettativa di vita (welfare sanitario), che si traduce in minori costi per la sanità pubblica.
Da qualche anno lavoro in collaborazione con alcune aziende locali e nazionali per sviluppare progetti di agrivoltaico nel territorio della Sardegna, una grande opportunità non solo in termini di sostenibilità ambientale, ma anche per supportare il rilancio del comparto agricolo sardo, ormai in forte crisi da diversi anni. Anche in questo ambito gli impedimenti sono soprattutto di natura normativa, poiché ancora oggi la Legge Urbanistica Regionale non agevola questo tipo di iniziativa in zone agricole.
Nel 2014 mi sono avvicinato al gruppo del Movimento 5 Stelle di Assemini durante la Giunta guidata dall’allora Sindaco Mario Puddu. Negli ideali del Movimento mi sono subito identificato, apprezzando soprattutto la possibilità di un confronto reale in base alle competenze personali. Per la prima volta ho avuto l’impressione che si poteva dare un contributo concreto per migliorare il nostro Paese.
Ho supportato il gruppo asseminese del movimento anche alle successive elezioni comunali, poi vinte dalla Sindaca Licheri, pur rifiutando sia la candidatura che un ruolo nell’esecutivo a mio avviso in conflitto d’interesse con la mia professione in quel contesto territoriale e per lo stesso motivo ho anche chiesto di essere rimosso dall’elenco dei professionisti per l’affidamento degli incarichi pubblici nel comune di Assemini.
Dal 2012 vivo a Siliqua, un comune di quasi 4.000 abitanti del Sud Sardegna, e dal 2014 ho partecipato all’attività politica del Gruppo 5 stelle locale che ha avuto il risultato migliore nelle politiche del 2018, che ha portato il Movimento ad essere nettamente il primo partito con quasi mille voti e oltre il 49% dei consensi.
Alle recenti elezioni comunali per il comune di Siliqua, insieme ad un gruppo di attivisti, abbiamo creato una lista civica che incarnava alcuni valori fondanti del movimento, formato da persone che hanno lavorato con la volontà di invertire il declino di Siliqua, condividendo l’idea comune che il paese poteva e doveva essere migliorato, rinnegando tutte le logiche legate alla vecchia politica basate sull’individualismo, sul tornaconto personale, sullo scambio di voto, sull’asservimento a partiti politici e, soprattutto, sulla totale assenza di coinvolgimento della comunità nelle scelte strategiche del paese. I futuri amministratori sarebbero stati l’espressione democratica e meritocratica del gruppo, che avrebbe dovuto continuare a supportarli durante tutto il periodo del mandato. Il gruppo stesso nasceva con un’importanza superiore al singolo e la sua esistenza sarebbe stata garantita anche in caso di insuccesso elettorale. Con queste premesse, contenute all’interno di un manifesto programmatico condiviso, abbiamo individuato i 12 candidati consiglieri e il candidato sindaco, quest’ultimo scelto con una votazione interna aperta tutti gli aderenti al progetto politico, oltre 60 persone. Il programma elettorale è stato scritto con il contributo di tutti, creando 10 sottogruppi di lavoro, formati da persone con competenze specifiche, che hanno lavorato costantemente per studiare, pianificare e progettare un programma condiviso e partecipato.
È stata un’esperienza molto intensa ed esaltante, che nel mio ruolo di coordinatore del progetto mi ha dato tanto dal punto di vista personale, che però non ha avuto l’esito elettorale sperato, dovuto in parte al grande assenteismo, ma anche ad un sistema sociale incapace di scegliere responsabilmente chi si propone per migliorare e far crescere un’intera comunità e preferendo invece i soliti volti di chi si propone puntualmente per risolvere i problemi personali delle singole persone, che condanna tristemente un paese al mantenimento dello status quo.
Non ho, ad oggi, mai ricoperto un ruolo politico.