Gerardo Ongaro

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Trovo difficile presentarmi in poche righe, per descrivere una vita ricca di esperienze, quelle reali in un mondo oggi spesso stravolto da quelle virtuali.

Sono figlio e nipote di partigiani membri della Resistenza. Ho conosciuto la povertà, la sfioro anche adesso. Ho vissuto il mondo contadino, quello della miseria. Poi, quello industriale. Infine, quello digitale. Ho svolto lavori di vario genere, manuali e d’ufficio.

Ho vissuto in vari paesi, iniziando con un breve periodo emigrato bambino nella lontana Australia. Emigrato poi per una trentina d’anni, mi sono laureato due volte nel Regno Unito, luogo di residenza fino al giugno 2021.

Durante la vita, di persona povera, per necessità ho condiviso alloggi con persone dai quattro angoli della terra: Italia (da molte regioni), Scozia, Inghilterra, Spagna, Giappone, Libano, El Salvador, Germania, Svezia, Turchia, Camerun, Russia, Portogallo, India, Cina, Bulgaria…

La stessa esperienza umana l’ho vissuta nell’ambito lavorativo e accademico, nel Regno Unito e nei paesi dove ho soggiornato per motivi di studio; ho trascorso due anni accademici in Spagna, a Granada, e uno in Russia, Mosca (alcuni mesi a Pietroburgo), da studente universitario.

Le vicissitudini umane, a contatto con genti comuni come me, con le quali condividevo le avversità quotidiane, mi hanno regalato esperienze e conoscenze di vita profonde e preziose. È un bagaglio che nessun libro può trasmettere con la stessa intensità e autenticità. Con questa esperienza diretta, ho capito meglio che le cose non stanno quasi mai come ce le raccontano i potenti di turno.

La conoscenza delle lingue, acquisita nel tempo, ha facilitato le relazioni con persone di tutto il mondo. Oltre all’italiano (madre lingua), ho un’eccellente conoscenza dell’inglese e dello spagnolo. Possedevo una conoscenza intermedia della lingua russa; passati diversi anni, dovrei rispolverarla con un po’ di dedizione per raggiungere certi livelli. Anche la Russia, che conosco per ragioni di studio e per averci soggiornato, che oggi molti occidentali definiscono con una certa superficialità, non è come ce la raccontano.

Questo bagaglio accademico, di lavoro, umano, di vita vissuta, mi è servito e credo mi servirà in qualsiasi ambito mi trovassi a vivere, compreso quello di questa comunità. Mi è servito per capire l’essenza di questo MoVimento.

Stanco di votare il meno peggio, per un turno elettorale avevo ingrossato le fila degli astensionisti. Ero ancora residente all’estero, quando lessi di una nuova entità politica definita populista. Curioso e un po’ diffidente per natura, mi presi la briga di approfondire. Fu così che mi accorsi che ciò che il M5S proponeva, in altri paesi lo davano per scontato, esisteva da tanti anni. Politici di destra, di sinistre e di centro di mezzo mondo erano populisti tanto quanto lo era il MoVimento. Qualcuno, dunque, non ce la raccontava giusta.

Gli esempi sarebbero molteplici. Ne cito un paio. Nel Regno Unito, dove ho risieduto alcuni decenni, il Reddito di Cittadinanza esiste da tanti anni, sostenuto da tutte le forze politiche. Lo stesso vale per il Salario Minimo. L’attuale governo, tra i più di destra della storia democratica britannica, negli ultimi cinque anni ha portato il Salario Minimo da 9 a 13 euro l’ora. E il costo della vita è simile al nostro, forse anche inferiore, perché gli aiuti a chi sta peggio sono superiori. Mi accorsi, dunque, che il mondo è pieno di populisti, eccetto il mio bel paese, dove populista è soltanto il M5S.

Quando si vive in paesi diversi, si vede il proprio da molteplici prospettive. Risiedevo all’estero durante la pandemia Covid. Dopo la Cina, l’Italia fu la prima a essere colpita duramente. L’ammirazione per le misure prese dal governo Conte, e per la disciplina del popolo italiano, era immensa; misure che poi gli altri paesi hanno copiato. E mentre gli altri paesi manifestavano apprezzamento, da noi si consumano ancor oggi i processi politici strumentali.

Oltre all’esperienza vissuta, quella che trasforma la comprensione in empatia, che ti fa vivere le pene altrui, per me fonte indelebile d’esempio sono state due donne: mia nonna materna e mia madre. Appartenevano a generazioni tra le più sfortunate della storia, generazioni che vissero mezzo secolo di eventi sconvolgenti. Alla miseria quotidiana di una vita contadina fatta di duro lavoro, fame, freddo, soprattutto lassù sui monti (in quel di Recoaro Terme, mio paese natio), si aggiungevano i drammi personali e storici. Emigrazione, due guerre mondiali tra le più devastanti (venivano impiegate armi di distruzione mai usate prima), epidemie (la nota Spagnola decimò la popolazione), disgrazie famigliari e la perdita dei propri beni.  

Mia nonna era conosciuta come la Mamma dei Partigiani, mia madre come la partigiana Lenia. Sono i miei punti di riferimento. Qualche anno fa ho scritto un libro di narrativa, titolo Caile (nome di una contrada sui monti); autopubblicazione limitata. Racconta la storia vera della comunità contadina alla quale appartenevano, intrecciata con l’esperienza di un giovane del nostro mondo contemporaneo. Comunità di eroi dimenticati le cui incredibili gesta non ho voluto che andassero perdute. Incarnavano i valori che ritrovo nel MoVimento.

Passo spesso a visitare la contrada Caile, ora che vivo di nuovo a Recoaro Terme, circondato dall’incantevole Conca di Smeraldo e dalle Piccole Dolomiti. Quando guardo le mura annerite della loro dimora, bruciate dalla ferocia nazifascista, sento il dovere di proseguire con altri mezzi la loro lotta per il riscatto sociale (da noi disatteso), per il quale tanti rischiarono la vita e la persero per donarci un mondo migliore.

Per concludere.

Oggi diversamente giovane, credo che il bagaglio di esperienze umane, accademiche, lavorative, aggiunte al vivido esempio tramandatomi dai miei famigliari, mi permettano di contribuire con passione al progetto di questo movimento.

Se avete avuto la pazienza di arrivare fin qui, a leggere queste ultime righe, mi piace pensare che abbiate trovato la lettura almeno un pochino interessante; di questo vi ringrazio.

Scaricando il mio CV troverete ulteriori dettagli sui miei titoli accademici, le esperienze lavorative e le mie conoscenze linguistiche.

Formazione

15/09/1999 - 15/06/2002
Master Post Laurea
Laurea Master of Science (Postgraduate) in IT Tecnologia Multimediale, 2002, Università Napier, Edimburgo, Regno Unito
15/09/1994 - 15/06/1998
Laurea Specialistica O Magistrale
Laurea Master of Arts Joint Honours (quadriennio) in Lingue Moderne Europee, Spagnolo/Russo, 1998, Università di Edimburgo, Regno Unito



Sono stato iscritto e sono stato attivista del PCI nel periodo di gestione del partito del segretario Enrico Berlinguer, che aveva a cuore la tuttora presente, annosa questione morale. Era la manovalanza della politica, quella dello stretto contato con la gente, porta a porta, forse la più nobile e bella.

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