Nato a Trieste nel 1979, fin dalla giovane età quando i coetanei andavano a scuola con il motorino, mi presentavo sul sellino della mia fiammante bicicletta cercando di portare un esempio di una mobilità urbana più bella ed a basso impatto ambientale. Appassionato di associazionismo, in special modo nelle realtà legate alle attività di emergenza sanitaria e di protezione civile, ho avuto modo di toccare con mano le ferite causate dai cambiamenti climatici sul territorio e su chi lo abita. L’attività di volontario ha alimentato una crescente consapevolezza sulle piaghe di una società caratterizzata da un’iniqua distribuzione delle risorse; il lusso sfrenato ed anacronistico di pochi si sorregge sulle spalle di una popolazione che fa fatica a vivere dignitosamente o che vive in situazioni di forte disagio. Crisi sociale, Incremento demografico e crisi ecologica mi hanno quindi portato a ritenere che l’umanità si trovasse nel periodo più difficile della storia ed a responsabilizzare le attuali generazioni, tenute a prendere immediati provvedimenti di emergenza per cercare di salvare il salvabile. Dopo le letture di alcuni testi di Pallante e di Latouche, incomincio ad appassionarsi al tema della decrescita ed ad una progressiva consapevolezza che un approccio prevenzionistico ispirato alla resilienza sia l’unico possibile per tentare di contenere i danni. Incomincio quindi a riorganizzare la mia vita e cerco di esser di esempio su temi come il minore utilizzo delle risorse naturali, minore produzione di rifiuti, minore uso della plastica, nonché modelli basati sull’autoproduzione, l’autonomia alimentare e comunità basate sul mutuo aiuto. Nel ruolo di cittadino attivo ho presentato delle istanze alle istituzioni locali per tentare di azzerare il consumo di suolo.
Un altro tema su cui ho concentrato li mio attivismo di prospettiva militante è quello liberazionista: in primis il movimento di liberazione animale, sentendomi vicino anche a movimenti come quello femminista, quello transfemminista queer ed alle lotte antirazziste. Ispirato dalle letture di Steven Best e di Massimo Filippi ed altri, immagino la decostruzione di meccanismi storici di potere e di dominio che portano alla replicazione di insane dicotomie che escludono ed assoggettano chi non è “uomo”, inteso come un maschio, bianco, eterosessuale, proprietario e sano. Nell'attuale modello sociale, più ci si allontana da questo “uomo modello” maggiore è l’incisività dei meccanismi di potere e di marginalizzazione, che nei casi degli animali arriva alla depersonalizzazione di innumerevoli corpi, messi in vita per il scolo scopo di esser uccisi.
Laurea in Tecniche della Prevenzione dell’Ambiente e dei Luoghi di Lavoro, tecnico di Rete Ferroviaria Italiana.
Formazione
Professione
Lavoro nell'azienda che gestisce l'infrastruttura ferroviaria italiana nella Direzione regionale del FVG, occupandomi di sicurezza del lavoro e sicurezza delle gallerie ferroviarie. Precedentemente nelle stessa azienda ho svolto mansioni di operaio e di capo stazione. Prima ancora ho lavorato in un'industria siderurgica ed in una azienda di decaffeinizzazione di caffè verde come conduttore di generatore di vapore. Militare di leva in marina.
Tra i fondatori del Meet-up di Muggia (TS) nel 2012, precedentemente nel meet-up di Trieste