Insegno scienze nelle scuole superiori da circa trent'anni, sempre con una accentuata sensibilità verso i temi della sostenibilità ambientale. Nel dicembre 2009, il n°496 della rivista "Le scienze" conteneva un articolo dai contenuti a tutt'oggi rivoluzionari, dal titolo: verso una energia sostenibile entro il 2030. In tale articolo, con poche considerazioni di base ed alcuni semplici calcoli, si dimostrava la possibilità, in circa 20 anni, di una transizione energetica dai combustibili fossili e nucleare da una parte, al 100% di energia da fonti rinnovabili dall'altra, a patto che vi fosse la VOLONTA' POLITICA di perseguire tale obiettivo. Utilizzai l'articolo con alcuni alunni per partecipare ad un concorso della Regione Abruzzo sulle fonti di energia rinnovabili di cui ci aggiudicammo il primo premio. Alle elezioni del 2018, leggendo nel programma del MoVimento 5 Stelle, che gli stessi obiettivi dell'articolo erano inspiegabilmente spostati al 2050, nonostante le migliorate tecnologie permettano tempi più brevi e soprattutto data l'urgenza posta dal cosiddetto "punto di non ritorno", ecco che mi propongo, con alcune idee a costo zero o quasi, di accelerare, almeno in Italia, la transizione energetica, fidando che ci sia la famosa VOLONTA' POLITICA.
Ho aderito al MoVimento perchè, oltre all'ideale, per me fondamentale, del "bene comune", presentava e spero continui a presentare, nel suo DNA, meccanismi atti ad impedirne la trasformazione in uno dei tanti partiti che affliggono la nostra cosiddetta democrazia.
Sto parlando della regola dei due mandati e quella delle restituzioni, che hanno permesso di "spurgare" il MoVimento, dapprima, uno ad uno, dagli avidi di denaro, poi d'un sol colpo, dagli avidi di potere.
Importante anche l'utilizzo del web come forma di aggregazione ed interazione privilegiata, che sgancia il MoVimento dalla necessità di gran parte dei cosiddetti costi della politica, preservandolo dalla necessità di finanziamenti privati, con relativi condizionamenti e le degenerazioni a tutti note.
Attualmente, il MoVimento è l’unica alternativa allo strapotere della codiddetta "casta"; con la presidenza di Giuseppe Conte, vero “uomo della provvidenza”, di concerto con deputati e senatori fedeli, ho fiducia nel futuro dell’Italia.
Qualcuno, ha definito il MoVimento come "una tecnologia che permette ai cittadini di entrare nelle istituzioni"; mi auguro che la scelta sia demandata ai costituendi gruppi territoriali degli attivisti e che tali gruppi siano coordinati capillarmente.
Questo scrivevo tempo fa e quindi ora, dopo un'assemblea abruzzese che di fatto ha trasformato gli attivisti in spettatori anziché attori, denuncio apertamente la svolta verticistica, invitando chi ha a cuore il ripristino della condizione di vera assemblea ad unirsi per opporsi a tale stato di fatto, anziché abbandonare sfiduciati il MoVimento come molti annunciano di fare, favorendo così il gioco altrui. Personalmente non ritengo il PD un nemico a tutti i costi, ma mettersi nelle sue mani (perché in questo modo di ciò si tratta, non di una vera alleanza) senza un mandato assembleare, per di più con un suo candidato ed in compagnia di esponenti di partiti che ci schifano a livello nazionale, sono errori politici che si pagheranno, ed in parte stiamo già pagando.
Formazione
Due o tre anni prima delle elezioni comunali di Popoli del 2015 entro
a far parte del gruppo locale, una decina di attivisti che si
prefiggevano di presentare una lista del MoVimento.
Con riunioni
a cadenza settimanale, in sedi autofinanziate dal gruppo, riuscimmo a
completare una lista ma, non ottenendo la certificazione,
probabilmente per un errore nella documentazione, ci siamo presentati
come lista civica "Popoli ai cittadini", arrivando ad
eleggere due consiglieri di minoranza. Nel frattempo partecipazioni
alle manifestazioni territoriali: 13 aprile 2013 No alla deriva
petrolifera contro "Ombrina 2", a Pescara; 21 aprile 2018
"No SNAM no Hub del gas" a Sulmona. Poi la partecipazione
alle parlamentarie per il Senato alle politiche del 2018 (25 voti) ed
il successivo affiancamento con le candidate abruzzesi alla Camera ad
incontrare i cittadini al mercato di Popoli.
In seguito, le
regionali del 2019 ove attrezzammo un banchetto per l’iniziativa,
lanciata dall’allora capo politico Luigi Di Maio: “SE LO DICIAMO
LO FACCIAMO” ma, al contrario, non rispettarono la promessa di
visitare le sedi aderenti, anzi, ci sentimmo dire, da uno stretto
collaboratore della candidata Sara Marcozzi: “secondo voi
dovrebbero visitare tutte le sedi che hanno aderito ?”.
Alle comunali del 2021, il gruppo, formato in quel momento anche da elementi che erano pubblicamente usciti dal MoVimento, con il mio voto contrario, sceglie di allearsi con la lista del candidato sindaco poi risultato vincente per una manciata di voti, ma nessun consigliere del MoVimento rientra fra gli eletti e non ottenendo il tanto agognato assessorato, “abbandonano” miserevolmente la coalizione che avevano contribuito a far vincere.
8 luglio 2022, candidato al primo turno per l’elezione dei componenti del Consiglio Nazionale, 63 voti.
7 agosto 2022, candidato alle parlamentarie 2022, 102 voti.
1 settembre 2023, dopo lunga discussione, in chat M5S ABRUZZO, con il coordinatore Gianluca Castaldi, "strappo" un sì per preparare un documento, da sottoporre all'assemblea fissata al 9 settembre, che esprima la volontà degli iscritti abruzzesi di appoggiare una civica avente come candidato Presidente il portavoce Domenico Pettinari, giunto alla fine del secondo mandato e per questo non più candidabile con il MoVimento; un modo, a mio parere, di avere le migliori garanzie in caso di (quasi certa) alleanza con il PD, ma anche di avere un nome simbolo per gli attivisti abruzzesi, in caso di corsa senza il PD, oltre ad avere (almeno) due liste praticamente sorelle (pare che il numero delle liste conti parecchio ai fini del risultato).
9 settembre 2023, Assemblea regionale, in un clima da separati in casa (anche fisicamente), da una parte i Coordinatori provinciali di Pescara e Chieti, rispettivamente Domenico Pettinari, che neanche interviene e Daniela Torto che afferma con fermezza che le decisioni, su alleanze ed altro, debbano essere prese dall'assemblea, dall'altro il Coordinatore regionale Gianluca Castaldi, nonché il capogruppo in Regione Abruzzo Francesco Taglieri, la Coordinatrice provinciale di Teramo Simona Astolfi, manca il Coordinatore provinciale di L'Aquila, ma è presente la Senatrice Gabriella Di Girolamo, tutti sostanzialmente sostenitori, pur se con qualche distinguo, dell’alleanza con il PD senza alcuna reale garanzia. Al mio turno illustro il documento, ma del tutto inutilmente, la decisione era già presa e l'assemblea non è stata chiamata a nessuna votazione.