Andrea Carugati

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Ti senti tutelato dallo stato? Sei stanco di questa politica e di questi politici?Pensi che la politica abbia a cuore i tuoi interessi? Ti senti rappresentato? Vorresti un paese più giusto, solidale, ricco, onesto ed equilibrato?.
Sei stanco delle bugie che ti raccontano ogni giorno? Dei Renzi e dei DiMaio? Delle false promesse? Dei finti problemi creati per non risolvere quelli veri? Ti piacerebbe guardare al futuro con speranza e serenità? Ti piacerebbe vivere in una democrazia delle nostre idee e non dei loro soldi? Vorresti che la tua voce fosse ascoltata? E che ci fosse qualcuno che dia anima e sangue per difendere i tuoi diritti? Vorresti al governo qualcuno onesto, capace e di buon senso? Pensi che ci vorrebbe una svolta, che i tempi siano maturi per cambiare finalmente questo paese e renderlo un paese civile e contemporaneo?
 
Ecco, allora sono la persona giusta, parliamone.
Qui di seguito mi presento, poi spiego per quanto possibile chi sono e infine spiego perché mi sono candidato.
Grazie a tutti.

Ciao, non ci conosciamo. Da dove cominciare? Mi presento. Iniziamo da qui, dal lavoro: ho 49 anni e ho avuto una carriera di spessore nel mondo del giornalismo, tra cui vent’anni di corrispondenza con l’Ansa dagli Stati Uniti, dove ho coperto gli eventi più importanti che hanno caratterizzato questo millennio e intervistato i protagonisti più rilevanti della vita economica, politica e sociale americana e internazionale e pur avendo realizzato un’infinità di reportage memorabili e di valore in quasi ogni paese del mondo sulle più importanti riviste italiane ed estere non mi sono mai piegato alle logiche che inquinano questa nobile professione. Tanto da rinunciare diversi anni fa ormai a un posto fisso in un'importante testata giornalistica, quando ho sentito minacciata la mia libertà, che è il bene più prezioso di ogni giornalista. Per principio ho rinunciato al sogno di chiunque si approcci alla professione: essere assunti a tempo indeterminato in un quotidiano. Purtroppo o per fortuna sono convinto che non si diventi giornalisti per essere ricchi o famosi, ma che si diventi giornalisti per migliorare il mondo tramite l’informazione e per essere utili alla comunità. Una missione sempre più ardua. Una comunità informata, infatti, è una comunità cosciente, una comunità migliore, ma anche una comunità scomodo per chi governa. L’unico padrone di un giornalista dovrebbe essere il lettore. Ho sempre vissuto la professione rispettando questo credo. Ho sempre pensato che il giornalista debba essere il cane da guardia della società e non il lacché di questo o quel padrone, come purtroppo capita troppo spesso nei media italiani.

 

Chi sono?

Sono un uomo libero. Sono principalmente un giornalista, che ora scrive sulla pagina della cultura e quella degli esteri della Stampa. Sono un sognatore. Sono tante cose, come ognuno di voi. Sono un cittadino del mondo, ma sono italiano fino al midollo. Diretto, onesto, tagliente, incorruttibile, dedicato, visionario, capace di guardare oltre al proprio naso e di guardare agli altri. Non mi considero politicamente corretto ma sono umanamente corretto e i viaggi e tutte le esperienze che ho vissuto mi hanno aperto la mente e mi hanno permesso di confrontarmi con altre culture, altri modi di pensare, altre realtà. Non sono un figlio di papà, non sono un raccomandato, uno che è nato con il cucchiaio d’argento in bocca, credo vada detto. Le origini sono importanti. Sono un figlio del popolo e ho lavorato duro per arrivare dove sono arrivato, sin dai tempi delle superiori e poi dell’università. Spirito innovatore, rivoluzionario, che si sposa appieno con gli ideali delle origini del Movimento 5 Stelle. Mi hanno dato dell’idealista, del nichilista, del sognatore, dell’illuso, del pragmatico e hanno tutti ragione. Credo di essere un uomo intelligente, con buoni riflessi, profondità di pensiero, capacità di osservazione e deduzione e la battuta pronta, cosciente che la politica è anche compromesso, ma non sono disposto a negoziare sui principi e sui valori. Sono religioso? Non tanto: credo però nell’undicesimo comandamento: Non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te. E credo basti.

Sono di sinistra? Di centro? Di destra? No. Ogni problema ha una soluzione, ogni problema può essere trasformato in una opportunità. Io sono semplicemente per la soluzione più intelligente, la soluzione migliore, senza condizionamenti ideologici, senza un vestito d’idee che possa pregiudicare oggettività e il buon senso o favorire  posizioni di convenienza personali. Fossi obbligato a scegliere un campo penderei a sinistra, se esistesse una sinistra, visto che credo che tutti abbiano gli stessi diritti e che tutti debbano avere le stesse opportunità.

Ho una buona dialettica, mi informo avidamente,  parlo diverse lingue, sono un buon conoscitore del mondo dell’informazione e di quello della politica che ho sempre guardato da fuori, con distacco e spesso ribrezzo e scoramento. Sono convinto che la coerenza sia un pregio, anche in politica. Credo di possedere un adeguato spessore morale, etico, culturale per onorare le istituzioni. Sono per soluzioni innovative ed efficaci contro i grandi problemi di questa epoca e non ho paura di scontrarmi contro i mulini a vento che macinano da decenni le nostre vite e quelle dei nostri cari. Non ho santi in paradiso e non li ho mai cercati. Credo di essere coraggioso, con intelligenza e cautela. Sicuramente innovatore, sicuramente riformista, sicuramente lungimirante. Non ho mai fatto nulla solo per soldi, perché credo che il denaro debba essere solo accessorio alle nostre vite e non l’elemento centrale. Ho i miei vizi, i miei difetti, le mie storture, e lungi da me l’idea di dipingermi, come fanno tutti gli altri, come perfetto e immacolato. Non lo sono, ho vissuto e quindi ho sbagliato. Ma sono una brava persona e questo credo sia la cosa più importante.

 

Perché candidarsi ora?

Perché sono stanco di vedere il mio paese martoriato e fatto a pezzi dalla politica, sono stanco di subire i soprusi di questa classe dirigente inetta, profittatrice e miope. Perché vorrei che mia madre ottantenne non temesse di morire in ambulanza durante il trasporto verso un lontanissimo ospedale, perché vorrei che la sua pensione fosse dignitosa, perché vorrei che i miei nipoti non brancolassero nel buio cercando di inventarsi un futuro che non esiste, perché vorrei che i giovani avessero la possibilità di sognare e quelli della mia generazione la tranquillità di arrivare a fine mese appagati, sereni se non felici. Perché vedo che nessuno affronta la situazione per quella che è, perché sono stufo delle bugie, dei traffici, delle ingiustizie, delle mafie, dei privilegi, delle lobby, della visione delle cose nel breve periodo e di un Italia che potrebbe spiccare il volo ma che resta ancorata alla propria arretratezza in funzione dell’interesse di poche persone, sempre le solite. Quei lupi che ci pensano pecore.

Mi candido perché è profondamente ingiusto che chi rispetta le leggi debba sentirsi un cretino e perché vorrei un’Italia meritocratica.

Mi candido perché non siamo più abituati a guardare lontano, non siamo più capaci di imparare dai nostri errori e dobbiamo cambiare rotta prima che sia troppo tardi e che i danni procurati da questa classe politica diventino irreversibili.

Ho pensato a lungo se dedicarmi a questa missione improba di cambiare l’italia. Mi sono chiesto se ne fossi in grado, se ne fossi all’altezza e anche se il paese meritasse il mio sforzo e la mia totale dedizione, la mia passione, la mia salute, il mio sacrificio, la mia vita. Oggi, dopo gli ultimi deliranti anni che hanno evidenziato l’inadeguatezza di certi politicanti, il vaso è colmo e sono giunto alla conclusione che questo sia il momento giusto per farlo, per mettersi in gioco, per mettersi al servizio della gente, dei cittadini, dello stato, del buon senso.

Mi candido per occuparmi dei problemi reali della gente e non per partecipare passivamente al teatrino di una politica scadente  che vive solo in funzione dei suoi riti e delle sue liturgie, con l’unico scopo di sopravvivere a se stessa.

Mi candido perché voglio difendere il concetto di democrazia e i suoi principi, disattesi costantemente in molti paesi, tra cui l’Italia. Mi candido perché vorrei una democrazia delle idee e non dei soldi e dei potentati economici e finanziari con un sistema elettorale che premi le idee e non le logiche di partito e permetta a chiunque ne abbia di buone di presentarle, rompendo l’egemonia dei potentati finanziari e degli interessi economici di pochi.

Mi candido perché sono stanco di essere derubato costantemente, ad ogni bolletta, a ogni bollo, a ogni balzello, a ogni passo, allo scopo di mantenere in piedi un baraccone troppo costoso che penalizza i cittadini e non ci fa progredire.

Mi candido perché sono stanco dell’impunità della politica e di certi gruppi di potere e perché vorrei un mondo dove chi decide sia responsabile delle proprie decisioni e non scarichi i propri fallimenti su altri.

Mi candido perché sono stanco di questa costante guerra tra bande, di questa polarizzazione che impedisce il dialogo e quindi il progresso. Sono stanco di queste crociate che non fanno altro che esasperare le posizioni e che rendono le nostre convinzioni impermeabili a quelle degli altri.

Mi candido perché sono stanco della tv spazzatura e perché credo si debba ritornare a principi millenari che abbiamo abbandonato. Mi candido perché sono stanco che alcuni abbiano troppo e altri non abbiano nulla.

Mi candido perché credo che questo sistema economico sociale, come sostengono molti studiosi illuminati, stia crollando e che il cambiamento sia inevitabile. Anche se la politica finge che non sia così, ci troviamo davanti a un cambiamento epocale, inevitabile. Abbiamo due scelte davanti. Subire il cambiamento, con tutto quello che comporta, anche in termini di carestie e conflitti sociali oppure gestirlo al meglio e riorganizzare il presente per potere avere un futuro sostenibile, partendo dalla cura per il nostro ambiente, che dovrebbe essere prioritaria, ma che, e lo vediamo tutti, non lo è.

Mi candido perché dobbiamo affidarci al realismo e non a un ottimismo ingiustificato.

Mi candido perché dobbiamo salvare il mare, da cui dipende la nostra vita e perché un sistema pubblico efficiente vada a sostituire un modello privato inefficiente che lucra e specula sui beni primari.

Mi candido perché vanno calmierati i prezzi dei beni essenziali e contro l’ingordigia del mercato e perché va garantito a chiunque di potere accedere ai beni e ai servizi fondamentali.

Mi candido perché il mercato e il denaro non possono essere i nostri dei. 

Mi candido perché sono terrorizzato dal sapere che il nostro destino è in mano a gente come Renzi, Di Maio, Salvini, la Meloni, e tutta quella lunga lista di politicanti da due soldi che hanno fatto della politica la loro professione a discapito di tutti noi.

Mi candido perché come decine di milioni di italiani sono stufo di non essere rappresentato e di essere preso in giro.

Mi candido perché vorrei che questo paese fosse alimentato con le energie rinnovabili e non con il gas, il petrolio, il carbone o il nucleare. E perché vorrei che questo paese valorizzasse le proprie bellezze e peculiarità, incluso il patrimonio artistico, enogastronomico, culturale, paesaggistico, prime vere grandi risorse male utilizzate.  

Mi candido perché vorrei che le nostre voci fossero ascoltate e rappresentate con onestà.

Mi candido perché vorrei più spiagge libere e perché vorrei che gli italiani potessero godere delle bellezze dell’Italia.

Mi candido perché vorrei fosse più conveniente aggiustare una cosa che ricomprarla e perché sono contro la schiavitù e il razzismo.

Mi candido perché sono a favore dei diritti civili, di tutti e per tutti.

Mi candido perché sono stanco dei cavalli di battaglia della destra e della sinistra, sempre gli stessi, sempre più urlati, sempre più anacronistici e perché se non salviamo l’ambiente condanniamo noi stessi e le generazioni future.

Mi candido perché vorrei vincessero le idee e non le ideologie o gli interessi di bottega. Vorrei un paese più giusto, equilibrato, contemporaneo, con un’economia basata sul risparmio e non sul consumo, basata sulla giustizia sociale, la solidarietà e un'economia sostenibile che non sia schiava della finanza e degli speculatori. Un paese rivolto al futuro e non al passato, ma che dal passato prenda le cose buone che ci siamo dimenticati.

Mi candido perché siamo impantanati e se vogliamo avere una possibilità di salvarci dobbiamo tirarci fuori dal fango e guardare alle stelle, come facevamo una volta. Credo sia necessario un passo indietro per potere andare avanti. E vorrei coniugare i valori del passato con gli strumenti del futuro per garantire una vita dignitosa alla gente. Less is more. Meno è di più. Vorrei investire sul benessere della gente anche a discapito del santo Pil. Perché le due cose non vanno di pari passo e sono quasi sempre in contrasto.

Mi candido perché sono cosciente che la crescita infinita cui ambiscono i grandi ricchi non sia possibile in un sistema dove le risorse sono finite e perché la disperazione della popolazione è ormai palpabile.

Mi candido perché crescita non significa benessere diffuso, che invece dovrebbe essere l’obbiettivo principale della politica e perché vanno abbattuti certi piloni su cui si basa questa società e che diamo per scontati, anche se sono sbagliati.

Mi candido perché vorrei che gli elettori avessero una parte attiva nelle scelte della politica, come vorrebbero i principi della democrazia, che non è solo libertà di esprimere la propria opinione.

Mi candido perché, ripeto, non siamo più capaci di guardare lontano e di imparare dai nostri errori, e guardiamo solo al trimestre successivo, ci giriamo dall’altra parte e fingiamo che i problemi non esistano o sia compito di altri affrontarli e provare a risolverli. Sono stanco di mantenere politici che vedono la vita attraverso gli indicatori della finanza e i loro interessi personali. 

Mi candido perché ho un sogno e sto vivendo un incubo.

Mi candido perché serve una svolta, con una politica dedicata, al servizio del cittadino e del paese. Una rivoluzione delle idee, una rivoluzione culturale che porti a cambi sostanziali nella società e riporti equilibrio, giustizia e benessere.

Mi candido perché sono un riformista, un progressista, un ambientalista. Perché dobbiamo curarci dei più deboli. Perché gli anziani non sono un peso ma una risorsa e i giovani sono il futuro.

Mi candido perché questo sistema è insostenibile e va cambiato. Questo sistema economico è precario, un gigante con i piedi di argilla che ha dimostrato durante il Covid tutta la sua fragilità. E’ un sistema morto e sepolto, senza futuro che non è possibile rianimare: va solo cambiato. Ripeto: non può esistere crescita infinita in un sistema con risorse finite: è impossibile eppure tutto il sistema è basato sulla vana ricerca della crescita infinita, con tutte le conseguenze del caso.

Mi candido perché bisogna investire sul risparmio, ridurre gli sprechi, abbandonare un modello che ci ha reso schiavi, che ci impone di acquistare cose che non ci servono con soldi che non abbiamo.

Mi candido perché è necessaria una politica saggia basata sul buon senso e la trasparenza.

Mi candido per voi, per me, per gli altri. Navighiamo tutti sullo stesso mare, anche se su barche diverse e perché dobbiamo tenerci per mano.

Mi candido perché stiamo attraversando un cambio epocale e siamo in mano a una banda di maneggioni in malafede che non farà altro che rendere le nostre vite ancora più difficili. Sono per il reddito universale, per il salario minimo, per una svolta green decisa e perentoria. Sono per garantire a tutti i servizi fondamentali, gratis. Un migliore sistema sanitario, un migliore sistema della giustizia, un migliore sistema dell’educazione, un migliore sistema del lavoro. Lo stato deve essere un partner del cittadino, non il suo peggior avversario. Sono per tasse più eque, basate sul reddito effettivo. Sono per punizioni severe per chi infrange le leggi giuste e approfitta della sua posizione per rubare, delinquere, schiacciare la gente. Sono per soluzioni innovative ed efficaci contro i grandi problemi di questa epoca. Sono a favore del profitto ma contro l’extraprofitto. 

Mi candido perché girando il mondo ho visto che ci sono soluzioni possibili ai nostri problemi, soluzioni che sono a portata di mano, volendole afferrare.

Mi candido perché viaggiando ho capito che vogliamo tutti le stesse cose, a prescindere dal credo, dalla nazionalità, dal genere, dal colore della pelle e perché ho capito che con questo sistema queste cose che tutti aneliamo non potremo mai averle. Cambiandolo radicalmente, invece sì.

Mi candido perché credo sia giusto limitare la corsa agli armamenti, investire nell’economia reale e non nella finanza, regolare la politica ormai al servizio di chi la finanzia e puntare sulla condivisione, su nuove e antiche forme di commercio che limitino il potere degli intermediari. E che favoriscano chi produce e chi consuma.

Mi candido per realizzare infrastrutture utili e non il ponte sullo stretto o l’enorme e inutile diga che Toti vuole costruire a Genova all’unico scopo di foraggiare le tasche di chi lo finanzia o nel caso del ponte per avere i voti delle mafie, che sono il primo grande cancro di questo paese.

Mi candido perché vorrei spingere le aziende a costruire cose che durino nel tempo. Perché vorrei dare a chi la voglia un po’ di terra da coltivare, abbassando il Pil, ma aumentando il benessere, mi candido perché vorrei una società che non produca rifiuti, dove si vendano medicinali e beni al minuto e senza imballaggi. Una società attenta all’ambiente, ricca di scuole, con ospedali in ogni paese. Una società di servizi, dove nessuno sia lasciato solo.Una società informatica ancorata all’umanità, dove il progresso sia al servizio del cittadino.

Mi candido perché vorrei un salario minimo, un concetto del lavoro diverso, solidarietà, condivisione, prodotti che durino nel tempo e un sistema di welfare omnicomprensivo ed efficace. Per investire sulla conservazione e non sul consumo. Sul risparmio e non sullo spreco.

Mi candido perché la gente ha problemi veri e ha bisogno di soluzioni vere e non di pomposi proclami, promesse disattese e pacche di incoraggiamento sulle spalle accompagnate da compassionevoli risatine di scherno.

Mi candido perché non vorrei mangiare le prugne cilene e buttare via tonnellate di cibo che produciamo allo scopo di mantenerne il prezzo e soddisfare la cupidigia dei mercati.

Mi candido perché vorrei un sistema più razionale e lungimirante che badi alla sostanza e al benessere diffuso.

Mi candido perché i nostri genitori e i nostri nonni avevano meno ma stavano meglio e perché dobbiamo investire sull’umanità e non sull’egoismo.

Mi candido perché voglio meno militari e più medici. Meno speculatori e più insegnanti. Meno centri commerciali e più asili. Meno asfalto e più prati. Meno case per ricchi e più spazi pubblici e condivisi.

Mi candido perché a uno a uno ci stanno togliendo quei pochi diritti che i nostri avi hanno lottato per ottenere e perché sono a favore della libera scelta delle persone e perché questa democrazia non garantisce il popolo ed è ormai dittatura di una minoranza che guarda agli elettori dall’alto in basso.

Mi candido perché sono stanco dei privilegi, dei giochi di palazzo, dei pochi che decidono per tanti e delle solite vecchie facce, le stesse che ci hanno portato al disastro ma che dicono di avere tutte le soluzioni.

Mi candido perché gli esperti che sbagliano in malafede non sono esperti, ma sono pedine del potere che non dovrebbero essere considerati esperti.

Mi candido perché chi sbaglia sapendo di sbagliare per i propri interessi personali rinnegando la propria missione non deve essere premiato e promosso.

Mi candido perché la propaganda uccide e distrugge mentre l’informazione salva e costruisce.

Mi candido perché bisogna iniziare a contare dallo zero e non dal tre per affrontare e risolvere i problemi.

Mi candido perché è necessario pensare in modo originale, out of the box, e sottrarsi alle logiche che ci hanno messo in questa situazione.

Mi candido perché i valori devono essere solidi e condivisi e perché il doppiopesismo e l’ingiustizia portano solo morte e miseria.

Mi candido perché la gente ha bisogno della verità, non delle bugie della partitocrazia e dei media ad essa asserviti.

Mi candido perché la gente non ha bisogno di questa classe dirigente che ha ignorato tutte le grandi questioni e ha passato gli ultimi anni a cercare di distruggere l’unica forza riformatrice apparsa nel panorama politico negli ultimi cinquant’anni dando vita oggi a una sorta di restaurazione che appare ben peggiore del regime originale.

Mi candido perché non si parla di intelligenza artificiale, di metaverso e delle implicazioni che la tecnologia avrà sulle nostre vite e perché ci facciamo sempre sorprendere dal sole che sorge, ogni mattina.

Mi candido perché c’è troppa ignoranza e perché se la maggioranza del corpo elettorale non vota la democrazia non esiste.

Mi candido perché gli organi di garanzia non offrono garanzie e sono al servizio di questo o quel potere e perché la divisione dei poteri è alla base della democrazia.

Mi candido perché i referendum non possano essere azzoppati dai voleri di questo o quel politico, di questo o di quel giurista.

Mi candido perché il consumismo è sbagliato.

Mi candido perché il Covid non è un’influenza.

Mi candido perché ci siamo disuniti.

Mi candido perché amo la pace.

Mi candido perché ci umiliano.

Mi candido perché ci sono cose vere e cose false.

Mi candido perché non si possono aspettare mesi per essere visitati da un medico.

Mi candido perché coi soldi pubblici finanziamo la sanità privata.

Mi candido perché Falcone e Borsellino sono stati uccisi con la complicità dello stato.

Mi candido perché vorrei più trasmissioni come Report e meno come il Grande Fratello.

Mi candido perché odio l’ipocrisia e una brutta verità è meglio che una bella bugia.

Mi candido perché stiamo perdendo troppe occasioni.

Mi candido perché da bambini avevamo un sacco di cose che oggi i bambini non hanno.

Mi candido perché vorrei più campi sportivi e meno centri commerciali.

Mi candido perché si usano due pesi e due misure.

Mi candido perché il reddito di cittadinanza andrebbe dato a tutti, perché tutti hanno il diritto di avere il minimo indispensabile garantito.
Mi candido perché l’Eni ha quadruplicato i suoi profitti mentre le  piccole imprese e famiglie non riescono a pagare le bollette e perché le banche hanno fatto 8 miliardi di profitti.

Mi candido perché sono stanco che vengano aiutati i ricchi e bastonati i poveri.

Mi candido perché ogni anziano che muore è come una biblioteca che brucia.

Mi candido perché la scuola non funziona.

Mi candido perché la gente cerca da mangiare nei bidoni della spazzatura.

Mi candido perché vorrei che tutti potessero accedere a Internet.

Mi candido perché la salute dell’economia non può passare dal fare buttare via cose che funzionano obbligando a comprarne altre quasi identiche.

Mi candido perché la finanza ha sconfitto la politica e la politica siamo noi.

Mi candido perché ci sono alcuni valori da difendere.

Mi candido perché Conte è meglio di Renzi e Grillo meglio di Berlusconi.

Mi candido perché in Italia non c’è nulla che funzioni come potrebbe.

Mi candido perché i ponti sono meglio dei muri.

Mi candido per difendere i diritti delle donne, delle minoranze, dei disabili e di chiunque lotti per ottenerli.

Mi candido per abbattere i cartelli, le corporazioni, le mafie.

Mi candido perché non arrivano più le rondini, il mare è pieno di meduse e la natura sta morendo.

Mi candido perché gli agricoltori soffrono.

Mi candido perché non piove e ogni evento naturale diventa estremo.

Mi candido perché ci hanno abbandonato a noi stessi.

Mi candido perché il frumento costa quattrocento euro alla tonnellata e il pane costa sei euro al chilo.

Mi candido perché il ritorno alla normalità è una chimera e perché è quella normalità che ci ha ridotto così.

Mi candido perché dobbiamo imparare a godere delle cose che abbiamo.

Mi candido perché seminano odio e ci costringono a raccogliere tempesta.

Mi candido perché la fede è una cosa e la scienza un’altra.

Mi candido perché non ci sono cittadini di serie a e cittadini di serie b, perché non ci sono morti di serie a e morti di serie b.

Mi candido perché il fanatismo non ha mai aiutato nessuno e perché la violenza chiama violenza.

Mi candido perché dobbiamo essere padroni del nostro destino.

Mi candido perché la Costituzione va aggiornata e adeguata a questi tempi.

Mi candido perché invece di aiutarci ci rendono difficile la vita.

Mi candido perché la logica deve prevalere sui dogmi, il realismo sull’ideologia, la solidarietà sull’egoismo, l’informazione sulla propaganda, il benessere sulla crescita, il valore della vita su quello del denaro, il dialogo sul conflitto.

Mi candido perché Draghi dice che il problema sta nel fatto che l’inflazione farà contrarre i consumi e non dice invece che il problema è che l’inflazione farà impoverire la gente.

Mi candido perché l’onestà è l’unico mezzo per combattere una pandemia.

Mi candido perché la gente è triste e arrabbiata.

Mi candido perché ci trattano come se fossimo stupidi.

Mi candido perché fingono.

Mi candido perché gli stipendi sono bassi e il costo della vita alto.

Mi candido perché in pochi si arricchiscono e in tanti si impoveriscono.

Mi candido perché sono stanco delle fake news.

Mi candido perché son quarant’anni che parliamo delle stesse cose e nessuno ha fatto nulla per migliorare la situazione.

Mi candido perché il parlamento è affollato da delinquenti.

Mi candido perché le cose devono essere chiamate con il loro nome.

Mi candido perché i bambini hanno le occhiaie e i genitori sono preoccupati e stressati.

Mi candido perché i giovani non sanno più cosa sia giusto o cosa sia sbagliato.

Mi candido perché il mondo gira sempre più velocemente e non riusciamo a stargli dietro.

Mi candido perché gli anziani non vengano isolati.

Mi candido perché servono più ombra, più panchine, più fontanelle.

Mi candido perché il gatto e la volpe sono cattivi maestri.

Mi candido perché sprechiamo il cinquanta per cento dell’acqua che abbiamo.

Mi candido perché dobbiamo buttare via migliaia di tonnellate di cibo quando potremmo usarlo.

Mi candido perché ci hanno mentito.

Mi candido perché dobbiamo aiutarci tra noi.

Mi candido perché ci sfruttano e perché con il nostro lavoro generiamo ricchezza altrui.

Mi candido perché c’è chi può e chi non può.

Mi candido perché le uova del contadino sono migliori di quelle del  supermercato.

Mi candido perché la canapa è meglio della plastica.

Mi candido perché le acciughe sono importanti come le balene.

Mi candido perché vorrei un mondo senza pubblicità, senza false promesse.

Mi candido perché vorrei che tra dieci anni ci fossero ancora i ghiacciai.

Mi candido perché tagliare gli alberi è un delitto.

Mi candido perché fanno finta di non vedere.

Mi candido perché amo tutte le lingue del mondo.

Mi candido per non lasciare in mano il mondo a questi politici inetti senza combattere.

Mi candido perché serve rispetto.

Mi candido perché serve serietà.

Mi candido perché non tollero le ingiustizie.

Mi candido perché hanno distrutto questo paese e dicono che con meno ospedali, meno asili, meno scuole, meno ritrovi per gli anziani staremo meglio.

Mi candido perché i treni sono sempre in ritardo, perché i ponti cadono, le strade crollano, perché i monti franano, i fiumi esondano e noi stiamo a guardare.

Mi candido perché il problema ce l’ha chi emigra, non chi accoglie i migranti.

Mi candido perché dobbiamo insegnare a pescare alla gente cui abbiamo rubato il pesce.

Mi candido perché giocano a fare la guerra con la vita e il destino degli altri.

Mi candido perché vorrei dire ai bambini di stare sereni.

Mi candido perché per mantenere poteri e privilegi ci mettono uno contro l’altro, in un’eterna e cruenta guerra tra i poveri.

Mi candido perché sono stanco di parole vuote.
Mi candido per aprire le porte che sono state chiuse.

Mi candido perché rubano in troppi e ci sono troppi corrotti e troppi corruttori.

Mi candido perché la qualità della nostra vita è più importante del Pil.

Mi candido perché ci sono cose che devono essere di tutti.

Mi candido perché i politici non si occupano di noi e perché ci considerano solo consumatori, vacche da mungere, da bastonare e cui mettere il bavaglio. Produci, spendi, muori, possibilmente in silenzio. Non è vita. Esistono modelli più sostenibili, quello canadese o quello neozelandese ad esempio. Paesi che hanno trovato la quadratura del cerchio tra progresso e tradizione, industria e ambiente, profitto e servizi, pubblico e privato.

Mi candido perché è necessario applicare una visione di medio e lungo termine e perché non è possibile inseguire sempre le emergenze che abbiamo creato non guardando al futuro.

Mi candido perché vorrei un sistema della giustizia meno farraginoso che deve essere riformato per davvero e che deve assicurare giustizia rapida e certa. Chi cerca giustizia in Italia spesso trova la legge. E non va bene. Ogni problema ha una soluzione, ogni problema presenta delle opportunità. Ma si deve riconoscere il problema e accettare il costo della soluzione in virtù di un futuro migliore, senza inseguire il consenso immediato. Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Io sono per la gallina, senza dubbio. 

Mi candido perché lo stato deve essere un compagno fedele e premuroso del cittadino. Perché lo stato siamo noi, i cittadini, non loro, la casta che è viva e vegeta.
Mi candido perché vorrei uno stato efficiente che produca ricchezza da condividere con i cittadini e non svenda i suoi tesori ai soliti noti a spese della collettività.

La pandemia ci ha dimostrato quali siano le priorità di chi governa, soprattutto dopo il secondo governo Conte, che aveva invece fatto bene. Non la nostra salute, non il nostro benessere, non i nostri diritti, ma il loro portafoglio, i loro interessi, che non sono i nostri. Basta.

Dobbiamo cambiare e avete la mia parola d’onore che farò tutto il possibile per riuscirci, nel vostro e nel mio interesse di cittadino italiano e di cittadino del mondo.  Vedete voi. Anche voi che non votate perché siete disillusi, perché avete perso fiducia, perché pensate che la destra e la sinistra siano due bottiglie diverse con all’interno lo stesso vino andato a male e che i politici siano tutti uguali. Voi che vi siete stancati di votare il meno peggio.

Io sono diverso e ho idee diverse dagli altri, su questo non ci piove.

Meglio? Peggio? Questo lo dirà il futuro, ma una cosa è certa, non vi tradirò e non tradirò la vostra fiducia. Se sbaglierò lo farò in buona fede e affidandomi al buon senso e l’interesse superiore: il nostro. Siamo noi che possiamo e dobbiamo fare la differenza. Siamo noi l’Italia.

 

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Professione

01/04/1997 - 14/08/2022
Giornalisti
Giornalista professionista, serio e deontologico, cresciuto in Liguria, per oltre vent'anni corrispondente dell'Ansa dagli Stati Uniti. Ora scrivo per La Stampa. Mi candido per cambiare una volta per tutte questo Paese. Ho idee originali e innovative che credo potrebbero funzionare per migliorare le nostre condizioni di vita. Credo che si debba investire sul risparmio piuttosto che sul consumo e che sia più importante il benessere della popolazione che il Pil. Sono stanco di vedere l'Italia martoriata dai soliti noti e quindi nel mezzo del cammino della mia vita, forse pure un po' più avanti ho deciso di mettermi in gioco e di mettermi al servizio della comunità. Guardate il mio profilo, se vi ritrovate con la mia visione del mondo allora votatemi, così lo cambieremo insieme. Sono un uomo libero. Sono principalmente un giornalista. Sono un sognatore. Sono tante cose, come ognuno di voi. Sono un cittadino del mondo, ma sono italiano fino al midollo. Diretto, onesto, tagliente, incorruttibile, dedicato, visionario, capace di guardare oltre al proprio naso e di guardare agli altri. Non mi considero politicamente corretto ma sono umanamente corretto e i viaggi e tutte le esperienze che ho vissuto mi hanno aperto la mente e mi hanno permesso di confrontarmi con altre culture, altri modi di pensare, altre realtà. Non sono un figlio di papà, non sono un raccomandato, uno che è nato con il cucchiaio d’argento in bocca, credo vada detto. Le origini sono importanti. Sono un figlio del popolo e ho lavorato duro per arrivare dove sono arrivato, sin dai tempi delle superiori e poi dell’università. Spirito innovatore, rivoluzionario, che si sposa appieno con gli ideali delle origini del Movimento 5 Stelle. Mi hanno dato dell’idealista, del nichilista, del sognatore, dell’illuso, del pragmatico e hanno tutti ragione. Credo di essere un uomo intelligente, con buoni riflessi, profondità di pensiero, capacità di osservazione e deduzione e la battuta pronta, cosciente che la politica è anche compromesso, ma non sono disposto a negoziare sui principi e sui valori. Sono religioso? Non tanto: credo però nell’undicesimo comandamento: Non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te. E credo basti. Sono di sinistra? Di centro? Di destra? No. Ogni problema ha una soluzione, ogni problema può essere trasformato in una opportunità. Io sono semplicemente per la soluzione più intelligente, la soluzione migliore, senza condizionamenti ideologici, senza un vestito d’idee che possa pregiudicare oggettività e il buon senso o favorire posizioni di convenienza personali. Fossi obbligato a scegliere un campo penderei a sinistra, se esistesse una sinistra, visto che credo che tutti abbiano gli stessi diritti e che tutti debbano avere le stesse opportunità. Ho una buona dialettica, mi informo avidamente, parlo diverse lingue, sono un buon conoscitore del mondo dell’informazione e di quello della politica che ho sempre guardato da fuori, con distacco e spesso ribrezzo e scoramento. Sono convinto che la coerenza sia un pregio, anche in politica. Credo di possedere un adeguato spessore morale, etico, culturale per onorare le istituzioni. Sono per soluzioni innovative ed efficaci contro i grandi problemi di questa epoca e non ho paura di scontrarmi contro i mulini a vento che macinano da decenni le nostre vite e quelle dei nostri cari. Non ho santi in paradiso e non li ho mai cercati. Credo di essere coraggioso, con intelligenza e cautela. Sicuramente innovatore, sicuramente riformista, sicuramente lungimirante. Non ho mai fatto nulla solo per soldi, perché credo che il denaro debba essere solo accessorio alle nostre vite e non l’elemento centrale. Ho i miei vizi, i miei difetti, le mie storture, e lungi da me l’idea di dipingermi, come fanno tutti gli altri, come perfetto e immacolato. Non lo sono, ho vissuto e quindi ho sbagliato. Ma sono una brava persona e questo credo sia la cosa più importante. PERCHE' MI CANDIDO? Perché sono stanco di vedere il mio paese martoriato e fatto a pezzi dalla politica, sono stanco di subire i soprusi di questa classe dirigente inetta, profittatrice e miope. Perché vorrei che mia madre ottantenne non temesse di morire in ambulanza durante il trasporto verso un lontanissimo ospedale, perché vorrei che la sua pensione fosse dignitosa, perché vorrei che i miei nipoti non brancolassero nel buio cercando di inventarsi un futuro che non esiste, perché vorrei che i giovani avessero la possibilità di sognare e quelli della mia generazione la tranquillità di arrivare a fine mese appagati, sereni se non felici. Perché vedo che nessuno affronta la situazione per quella che è, perché sono stufo delle bugie, dei traffici, delle ingiustizie, delle mafie, dei privilegi, delle lobby, della visione delle cose nel breve periodo e di un Italia che potrebbe spiccare il volo ma che resta ancorata alla propria arretratezza in funzione dell’interesse di poche persone, sempre le solite. Quei lupi che ci pensano pecore. Mi candido perché è profondamente ingiusto che chi rispetta le leggi debba sentirsi un cretino e perché vorrei un’Italia meritocratica. Mi candido perché non siamo più abituati a guardare lontano, non siamo più capaci di imparare dai nostri errori e dobbiamo cambiare rotta prima che sia troppo tardi e che i danni procurati da questa classe politica diventino irreversibili. Ho pensato a lungo se dedicarmi a questa missione improba di cambiare l’italia. Mi sono chiesto se ne fossi in grado, se ne fossi all’altezza e anche se il paese meritasse il mio sforzo e la mia totale dedizione, la mia passione, la mia salute, il mio sacrificio, la mia vita. Oggi, dopo gli ultimi deliranti anni che hanno evidenziato l’inadeguatezza di certi politicanti, il vaso è colmo e sono giunto alla conclusione che questo sia il momento giusto per farlo, per mettersi in gioco, per mettersi al servizio della gente, dei cittadini, dello stato, del buon senso. Mi candido per occuparmi dei problemi reali della gente e non per partecipare passivamente al teatrino di una politica scadente che vive solo in funzione dei suoi riti e delle sue liturgie, con l’unico scopo di sopravvivere a se stessa. Mi candido perché voglio difendere il concetto di democrazia e i suoi principi, disattesi costantemente in molti paesi, tra cui l’Italia. Mi candido perché vorrei una democrazia delle idee e non dei soldi e dei potentati economici e finanziari con un sistema elettorale che premi le idee e non le logiche di partito e permetta a chiunque ne abbia di buone di presentarle, rompendo l’egemonia dei potentati finanziari e degli interessi economici di pochi. Mi candido perché sono stanco di essere derubato costantemente, ad ogni bolletta, a ogni bollo, a ogni balzello, a ogni passo, allo scopo di mantenere in piedi un baraccone troppo costoso che penalizza i cittadini e non ci fa progredire. Mi candido perché sono stanco dell’impunità della politica e di certi gruppi di potere e perché vorrei un mondo dove chi decide sia responsabile delle proprie decisioni e non scarichi i propri fallimenti su altri. Mi candido perché sono stanco di questa costante guerra tra bande, di questa polarizzazione che impedisce il dialogo e quindi il progresso. Sono stanco di queste crociate che non fanno altro che esasperare le posizioni e che rendono le nostre convinzioni impermeabili a quelle degli altri. Mi candido perché sono stanco della tv spazzatura e perché credo si debba ritornare a principi millenari che abbiamo abbandonato. Mi candido perché sono stanco che alcuni abbiano troppo e altri non abbiano nulla. Mi candido perché credo che questo sistema economico sociale, come sostengono molti studiosi illuminati, stia crollando e che il cambiamento sia inevitabile. Anche se la politica finge che non sia così, ci troviamo davanti a un cambiamento epocale, inevitabile. Abbiamo due scelte davanti. Subire il cambiamento, con tutto quello che comporta, anche in termini di carestie e conflitti sociali oppure gestirlo al meglio e riorganizzare il presente per potere avere un futuro sostenibile, partendo dalla cura per il nostro ambiente, che dovrebbe essere prioritaria, ma che, e lo vediamo tutti, non lo è. Mi candido perché dobbiamo affidarci al realismo e non a un ottimismo ingiustificato. Mi candido perché dobbiamo salvare il mare, da cui dipende la nostra vita e perché un sistema pubblico efficiente vada a sostituire un modello privato inefficiente che lucra e specula sui beni primari. Mi candido perché vanno calmierati i prezzi dei beni essenziali e contro l’ingordigia del mercato e perché va garantito a chiunque di potere accedere ai beni e ai servizi fondamentali. Mi candido perché il mercato e il denaro non possono essere i nostri dei. Mi candido perché sono terrorizzato dal sapere che il nostro destino è in mano a gente come Renzi, Di Maio, Salvini, la Meloni, e tutta quella lunga lista di politicanti da due soldi che hanno fatto della politica la loro professione a discapito di tutti noi. Mi candido perché come decine di milioni di italiani sono stufo di non essere rappresentato e di essere preso in giro. Mi candido perché vorrei che questo paese fosse alimentato con le energie rinnovabili e non con il gas, il petrolio, il carbone o il nucleare. E perché vorrei che questo paese valorizzasse le proprie bellezze e peculiarità, incluso il patrimonio artistico, enogastronomico, culturale, paesaggistico, prime vere grandi risorse male utilizzate. Mi candido perché vorrei che le nostre voci fossero ascoltate e rappresentate con onestà. Mi candido perché vorrei più spiagge libere e perché vorrei che gli italiani potessero godere delle bellezze dell’Italia. Mi candido perché vorrei fosse più conveniente aggiustare una cosa che ricomprarla e perché sono contro la schiavitù e il razzismo. Mi candido perché sono a favore dei diritti civili, di tutti e per tutti. Mi candido perché sono stanco dei cavalli di battaglia della destra e della sinistra, sempre gli stessi, sempre più urlati, sempre più anacronistici e perché se non salviamo l’ambiente condanniamo noi stessi e le generazioni future. Mi candido perché vorrei vincessero le idee e non le ideologie o gli interessi di bottega. Vorrei un paese più giusto, equilibrato, contemporaneo, con un’economia basata sul risparmio e non sul consumo, basata sulla giustizia sociale, la solidarietà e un'economia sostenibile che non sia schiava della finanza e degli speculatori. Un paese rivolto al futuro e non al passato, ma che dal passato prenda le cose buone che ci siamo dimenticati. Mi candido perché siamo impantanati e se vogliamo avere una possibilità di salvarci dobbiamo tirarci fuori dal fango e guardare alle stelle, come facevamo una volta. Credo sia necessario un passo indietro per potere andare avanti. E vorrei coniugare i valori del passato con gli strumenti del futuro per garantire una vita dignitosa alla gente. Less is more. Meno è di più. Vorrei investire sul benessere della gente anche a discapito del santo Pil. Perché le due cose non vanno di pari passo e sono quasi sempre in contrasto. Mi candido perché sono cosciente che la crescita infinita cui ambiscono i grandi ricchi non sia possibile in un sistema dove le risorse sono finite e perché la disperazione della popolazione è ormai palpabile. Mi candido perché crescita non significa benessere diffuso, che invece dovrebbe essere l’obbiettivo principale della politica e perché vanno abbattuti certi piloni su cui si basa questa società e che diamo per scontati, anche se sono sbagliati. Mi candido perché vorrei che gli elettori avessero una parte attiva nelle scelte della politica, come vorrebbero i principi della democrazia, che non è solo libertà di esprimere la propria opinione. Mi candido perché, ripeto, non siamo più capaci di guardare lontano e di imparare dai nostri errori, e guardiamo solo al trimestre successivo, ci giriamo dall’altra parte e fingiamo che i problemi non esistano o sia compito di altri affrontarli e provare a risolverli. Sono stanco di mantenere politici che vedono la vita attraverso gli indicatori della finanza e i loro interessi personali. Mi candido perché ho un sogno e sto vivendo un incubo. Mi candido perché serve una svolta, con una politica dedicata, al servizio del cittadino e del paese. Una rivoluzione delle idee, una rivoluzione culturale che porti a cambi sostanziali nella società e riporti equilibrio, giustizia e benessere. Mi candido perché sono un riformista, un progressista, un ambientalista. Perché dobbiamo curarci dei più deboli. Perché gli anziani non sono un peso ma una risorsa e i giovani sono il futuro. Mi candido perché questo sistema è insostenibile e va cambiato. Questo sistema economico è precario, un gigante con i piedi di argilla che ha dimostrato durante il Covid tutta la sua fragilità. E’ un sistema morto e sepolto, senza futuro che non è possibile rianimare: va solo cambiato. Ripeto: non può esistere crescita infinita in un sistema con risorse finite: è impossibile eppure tutto il sistema è basato sulla vana ricerca della crescita infinita, con tutte le conseguenze del caso. Mi candido perché bisogna investire sul risparmio, ridurre gli sprechi, abbandonare un modello che ci ha reso schiavi, che ci impone di acquistare cose che non ci servono con soldi che non abbiamo. Mi candido perché è necessaria una politica saggia basata sul buon senso e la trasparenza. Mi candido per voi, per me, per gli altri. Navighiamo tutti sullo stesso mare, anche se su barche diverse e perché dobbiamo tenerci per mano. Mi candido perché stiamo attraversando un cambio epocale e siamo in mano a una banda di maneggioni in malafede che non farà altro che rendere le nostre vite ancora più difficili. Sono per il reddito universale, per il salario minimo, per una svolta green decisa e perentoria. Sono per garantire a tutti i servizi fondamentali, gratis. Un migliore sistema sanitario, un migliore sistema della giustizia, un migliore sistema dell’educazione, un migliore sistema del lavoro. Lo stato deve essere un partner del cittadino, non il suo peggior avversario. Sono per tasse più eque, basate sul reddito effettivo. Sono per punizioni severe per chi infrange le leggi giuste e approfitta della sua posizione per rubare, delinquere, schiacciare la gente. Sono per soluzioni innovative ed efficaci contro i grandi problemi di questa epoca. Sono a favore del profitto ma contro l’extraprofitto. Mi candido perché girando il mondo ho visto che ci sono soluzioni possibili ai nostri problemi, soluzioni che sono a portata di mano, volendole afferrare. Mi candido perché viaggiando ho capito che vogliamo tutti le stesse cose, a prescindere dal credo, dalla nazionalità, dal genere, dal colore della pelle e perché ho capito che con questo sistema queste cose che tutti aneliamo non potremo mai averle. Cambiandolo radicalmente, invece sì. Mi candido perché credo sia giusto limitare la corsa agli armamenti, investire nell’economia reale e non nella finanza, regolare la politica ormai al servizio di chi la finanzia e puntare sulla condivisione, su nuove e antiche forme di commercio che limitino il potere degli intermediari. E che favoriscano chi produce e chi consuma. Mi candido per realizzare infrastrutture utili e non il ponte sullo stretto o l’enorme e inutile diga che Toti vuole costruire a Genova all’unico scopo di foraggiare le tasche di chi lo finanzia o nel caso del ponte per avere i voti delle mafie, che sono il primo grande cancro di questo paese. Mi candido perché vorrei spingere le aziende a costruire cose che durino nel tempo. Perché vorrei dare a chi la voglia un po’ di terra da coltivare, abbassando il Pil, ma aumentando il benessere, mi candido perché vorrei una società che non produca rifiuti, dove si vendano medicinali e beni al minuto e senza imballaggi. Una società attenta all’ambiente, ricca di scuole, con ospedali in ogni paese. Una società di servizi, dove nessuno sia lasciato solo.Una società informatica ancorata all’umanità, dove il progresso sia al servizio del cittadino. Mi candido perché vorrei un salario minimo, un concetto del lavoro diverso, solidarietà, condivisione, prodotti che durino nel tempo e un sistema di welfare omnicomprensivo ed efficace. Per investire sulla conservazione e non sul consumo. Sul risparmio e non sullo spreco. Mi candido perché la gente ha problemi veri e ha bisogno di soluzioni vere e non di pomposi proclami, promesse disattese e pacche di incoraggiamento sulle spalle accompagnate da compassionevoli risatine di scherno. Mi candido perché non vorrei mangiare le prugne cilene e buttare via tonnellate di cibo che produciamo allo scopo di mantenerne il prezzo e soddisfare la cupidigia dei mercati. Mi candido perché vorrei un sistema più razionale e lungimirante che badi alla sostanza e al benessere diffuso. Mi candido perché i nostri genitori e i nostri nonni avevano meno ma stavano meglio e perché dobbiamo investire sull’umanità e non sull’egoismo. Mi candido perché voglio meno militari e più medici. Meno speculatori e più insegnanti. Meno centri commerciali e più asili. Meno asfalto e più prati. Meno case per ricchi e più spazi pubblici e condivisi. Mi candido perché a uno a uno ci stanno togliendo quei pochi diritti che i nostri avi hanno lottato per ottenere e perché sono a favore della libera scelta delle persone e perché questa democrazia non garantisce il popolo ed è ormai dittatura di una minoranza che guarda agli elettori dall’alto in basso. Mi candido perché sono stanco dei privilegi, dei giochi di palazzo, dei pochi che decidono per tanti e delle solite vecchie facce, le stesse che ci hanno portato al disastro ma che dicono di avere tutte le soluzioni. Mi candido perché gli esperti che sbagliano in malafede non sono esperti, ma sono pedine del potere che non dovrebbero essere considerati esperti. Mi candido perché chi sbaglia sapendo di sbagliare per i propri interessi personali rinnegando la propria missione non deve essere premiato e promosso. Mi candido perché la propaganda uccide e distrugge mentre l’informazione salva e costruisce. Mi candido perché bisogna iniziare a contare dallo zero e non dal tre per affrontare e risolvere i problemi. Mi candido perché è necessario pensare in modo originale, out of the box, e sottrarsi alle logiche che ci hanno messo in questa situazione. Mi candido perché i valori devono essere solidi e condivisi e perché il doppiopesismo e l’ingiustizia portano solo morte e miseria. Mi candido perché la gente ha bisogno della verità, non delle bugie della partitocrazia e dei media ad essa asserviti. Mi candido perché la gente non ha bisogno di questa classe dirigente che ha ignorato tutte le grandi questioni e ha passato gli ultimi anni a cercare di distruggere l’unica forza riformatrice apparsa nel panorama politico negli ultimi cinquant’anni dando vita oggi a una sorta di restaurazione che appare ben peggiore del regime originale. Mi candido perché non si parla di intelligenza artificiale, di metaverso e delle implicazioni che la tecnologia avrà sulle nostre vite e perché ci facciamo sempre sorprendere dal sole che sorge, ogni mattina. Mi candido perché c’è troppa ignoranza e perché se la maggioranza del corpo elettorale non vota la democrazia non esiste. Mi candido perché gli organi di garanzia non offrono garanzie e sono al servizio di questo o quel potere e perché la divisione dei poteri è alla base della democrazia. Mi candido perché i referendum non possano essere azzoppati dai voleri di questo o quel politico, di questo o di quel giurista. Mi candido perché il consumismo è sbagliato. Mi candido perché il Covid non è un’influenza. Mi candido perché ci siamo disuniti. Mi candido perché amo la pace. Mi candido perché ci umiliano. Mi candido perché ci sono cose vere e cose false. Mi candido perché non si possono aspettare mesi per essere visitati da un medico. Mi candido perché coi soldi pubblici finanziamo la sanità privata. Mi candido perché Falcone e Borsellino sono stati uccisi con la complicità dello stato. Mi candido perché vorrei più trasmissioni come Report e meno come il Grande Fratello. Mi candido perché odio l’ipocrisia e una brutta verità è meglio che una bella bugia. Mi candido perché stiamo perdendo troppe occasioni. Mi candido perché da bambini avevamo un sacco di cose che oggi i bambini non hanno. Mi candido perché vorrei più campi sportivi e meno centri commerciali. Mi candido perché si usano due pesi e due misure. Mi candido perché il reddito di cittadinanza andrebbe dato a tutti, perché tutti hanno il diritto di avere il minimo indispensabile garantito. Mi candido perché l’Eni ha quadruplicato i suoi profitti mentre le piccole imprese e famiglie non riescono a pagare le bollette e perché le banche hanno fatto 8 miliardi di profitti. Mi candido perché sono stanco che vengano aiutati i ricchi e bastonati i poveri. Mi candido perché ogni anziano che muore è come una biblioteca che brucia. Mi candido perché la scuola non funziona. Mi candido perché la gente cerca da mangiare nei bidoni della spazzatura. Mi candido perché vorrei che tutti potessero accedere a Internet. Mi candido perché la salute dell’economia non può passare dal fare buttare via cose che funzionano obbligando a comprarne altre quasi identiche. Mi candido perché la finanza ha sconfitto la politica e la politica siamo noi. Mi candido perché ci sono alcuni valori da difendere. Mi candido perché Conte è meglio di Renzi e Grillo meglio di Berlusconi. Mi candido perché in Italia non c’è nulla che funzioni come potrebbe. Mi candido perché i ponti sono meglio dei muri. Mi candido per difendere i diritti delle donne, delle minoranze, dei disabili e di chiunque lotti per ottenerli. Mi candido per abbattere i cartelli, le corporazioni, le mafie. Mi candido perché non arrivano più le rondini, il mare è pieno di meduse e la natura sta morendo. Mi candido perché gli agricoltori soffrono. Mi candido perché non piove e ogni evento naturale diventa estremo. Mi candido perché ci hanno abbandonato a noi stessi. Mi candido perché il frumento costa quattrocento euro alla tonnellata e il pane costa sei euro al chilo. Mi candido perché il ritorno alla normalità è una chimera e perché è quella normalità che ci ha ridotto così. Mi candido perché dobbiamo imparare a godere delle cose che abbiamo. Mi candido perché seminano odio e ci costringono a raccogliere tempesta. Mi candido perché la fede è una cosa e la scienza un’altra. Mi candido perché non ci sono cittadini di serie a e cittadini di serie b, perché non ci sono morti di serie a e morti di serie b. Mi candido perché il fanatismo non ha mai aiutato nessuno e perché la violenza chiama violenza. Mi candido perché dobbiamo essere padroni del nostro destino. Mi candido perché la Costituzione va aggiornata e adeguata a questi tempi. Mi candido perché invece di aiutarci ci rendono difficile la vita. Mi candido perché la logica deve prevalere sui dogmi, il realismo sull’ideologia, la solidarietà sull’egoismo, l’informazione sulla propaganda, il benessere sulla crescita, il valore della vita su quello del denaro, il dialogo sul conflitto. Mi candido perché Draghi dice che il problema sta nel fatto che l’inflazione farà contrarre i consumi e non dice invece che il problema è che l’inflazione farà impoverire la gente. Mi candido perché l’onestà è l’unico mezzo per combattere una pandemia. Mi candido perché la gente è triste e arrabbiata. Mi candido perché ci trattano come se fossimo stupidi. Mi candido perché fingono. Mi candido perché gli stipendi sono bassi e il costo della vita alto. Mi candido perché in pochi si arricchiscono e in tanti si impoveriscono. Mi candido perché sono stanco delle fake news. Mi candido perché son quarant’anni che parliamo delle stesse cose e nessuno ha fatto nulla per migliorare la situazione. Mi candido perché il parlamento è affollato da delinquenti. Mi candido perché le cose devono essere chiamate con il loro nome. Mi candido perché i bambini hanno le occhiaie e i genitori sono preoccupati e stressati. Mi candido perché i giovani non sanno più cosa sia giusto o cosa sia sbagliato. Mi candido perché il mondo gira sempre più velocemente e non riusciamo a stargli dietro. Mi candido perché gli anziani non vengano isolati. Mi candido perché servono più ombra, più panchine, più fontanelle. Mi candido perché il gatto e la volpe sono cattivi maestri. Mi candido perché sprechiamo il cinquanta per cento dell’acqua che abbiamo. Mi candido perché dobbiamo buttare via migliaia di tonnellate di cibo quando potremmo usarlo. Mi candido perché ci hanno mentito. Mi candido perché dobbiamo aiutarci tra noi. Mi candido perché ci sfruttano e perché con il nostro lavoro generiamo ricchezza altrui. Mi candido perché c’è chi può e chi non può. Mi candido perché le uova del contadino sono migliori di quelle del supermercato. Mi candido perché la canapa è meglio della plastica. Mi candido perché le acciughe sono importanti come le balene. Mi candido perché vorrei un mondo senza pubblicità, senza false promesse. Mi candido perché vorrei che tra dieci anni ci fossero ancora i ghiacciai. Mi candido perché tagliare gli alberi è un delitto. Mi candido perché fanno finta di non vedere. Mi candido perché amo tutte le lingue del mondo. Mi candido per non lasciare in mano il mondo a questi politici inetti senza combattere. Mi candido perché serve rispetto. Mi candido perché serve serietà. Mi candido perché non tollero le ingiustizie. Mi candido perché hanno distrutto questo paese e dicono che con meno ospedali, meno asili, meno scuole, meno ritrovi per gli anziani staremo meglio. Mi candido perché i treni sono sempre in ritardo, perché i ponti cadono, le strade crollano, perché i monti franano, i fiumi esondano e noi stiamo a guardare. Mi candido perché il problema ce l’ha chi emigra, non chi accoglie i migranti. Mi candido perché dobbiamo insegnare a pescare alla gente cui abbiamo rubato il pesce. Mi candido perché giocano a fare la guerra con la vita e il destino degli altri. Mi candido perché vorrei dire ai bambini di stare sereni. Mi candido perché per mantenere poteri e privilegi ci mettono uno contro l’altro, in un’eterna e cruenta guerra tra i poveri. Mi candido perché sono stanco di parole vuote. Mi candido per aprire le porte che sono state chiuse. Mi candido perché rubano in troppi e ci sono troppi corrotti e troppi corruttori. Mi candido perché la qualità della nostra vita è più importante del Pil. Mi candido perché ci sono cose che devono essere di tutti. Mi candido perché i politici non si occupano di noi e perché ci considerano solo consumatori, vacche da mungere, da bastonare e cui mettere il bavaglio. Produci, spendi, muori, possibilmente in silenzio. Non è vita. Esistono modelli più sostenibili, quello canadese o quello neozelandese ad esempio. Paesi che hanno trovato la quadratura del cerchio tra progresso e tradizione, industria e ambiente, profitto e servizi, pubblico e privato. Mi candido perché è necessario applicare una visione di medio e lungo termine e perché non è possibile inseguire sempre le emergenze che abbiamo creato non guardando al futuro. Mi candido perché vorrei un sistema della giustizia meno farraginoso che deve essere riformato per davvero e che deve assicurare giustizia rapida e certa. Chi cerca giustizia in Italia spesso trova la legge. E non va bene. Ogni problema ha una soluzione, ogni problema presenta delle opportunità. Ma si deve riconoscere il problema e accettare il costo della soluzione in virtù di un futuro migliore, senza inseguire il consenso immediato. Meglio un uovo oggi o una gallina domani? Io sono per la gallina, senza dubbio. Mi candido perché lo stato deve essere un compagno fedele e premuroso del cittadino. Perché lo stato siamo noi, i cittadini, non loro, la casta che è viva e vegeta. Mi candido perché vorrei uno stato efficiente che produca ricchezza da condividere con i cittadini e non svenda i suoi tesori ai soliti noti a spese della collettività. La pandemia ci ha dimostrato quali siano le priorità di chi governa, soprattutto dopo il secondo governo Conte, che aveva invece fatto bene. Non la nostra salute, non il nostro benessere, non i nostri diritti, ma il loro portafoglio, i loro interessi, che non sono i nostri. Basta.




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