Vi veri universum vivus vici (Ricordarsi chi siamo)

Il Movimento ribadisca la sua natura post-ideologica, che è stata la sua vera forza in passato. Oggi come oggi, le categorie di destra e sinistra, per come vengono tradizionalmente intese, non rispecchiano quello che realmente accade nel Paese. Altrimenti come spiegare il passaggio di un elettore del Movimento alla Lega e da questa a Fratelli d'Italia. Cosa, mi risulta, tutt'altro che insolita.

Presto nel dibattito si inserirà prepotentemente il tema del premierato. Il Movimento non si faccia inquinare dalla smania di fare opposizione a tutti i costi, ma sia propositivo. Che l'Italia abbia un problema di governabilità mi sembra lampante. La riforma della Meloni sembra qualcosa di bizzarro, ma non si faccia passare il messaggio che ogni riforma rappresenta l'anticamera della dittatura.

Per quanto utopico, il Movimento dovrebbe portare l'attenzione di tutti sul fatto che il lavoro a cui oggi i giovani aspirano è molto diverso da quello a cui ambivano le generazioni precedenti. Bisognerebbe seriamente rimeditare quello che è il concetto di equilibrio tra vita privata e lavoro.

Bisogna far passare il messaggio, attraverso fatti concreti, che l'investimento nello studio e nella formazione possa essere altamente remunerativo. E questo dev'essere vero tanto da studenti: più borse di studio realmente incisive; tanto da laureati: come può un ricercatore di 35 anni essere soddisfatto della sua condizione se giovani tiktoker guadagnano molto più di lui?

Il Movimento deve ribadire con fermezza la sua contrarietà ad ogni forma di intolleranza. Questo non si pone in antitesi con il riconoscere che alcune forme del tanto dibattuto "politicamente corretto" siano stucchevoli e, financo, foriere di compressioni della libertà di espressione. Può sembrare secondario, ma, a mio giudizio, la questione assumerà importanza crescente nel dibattito pubblico.