Un Piano per l'Italia del lavoro, per la sicurezza energetica e sociale.

Materia: Filoni tematici

1. Carta dei Principi e dei Valori

Il principio della democrazia è senz'altro da mantenere tra quelli più caratterizzanti l'azione politica del M5S. Tra gli elementi che lo caratterizzano, però, non può esserci solo l'introduzione di strumenti di democrazia partecipativa. Va presentato un piano per rivitalizzare la democrazia parlamentare, svilita costantemente a colpi di fiducie e da regolamenti parlamentari mancanti o inadeguati.

2. Istituzioni e coesione territoriale

Oltre ad una legge elettorale più democratica e di fronte alla minaccia rappresentata dall'autonomia differenziata, va presentato un piano di riforma costituzionale che restituisca allo Stato la competenza su temi di interesse nazionale come le infrastrutture e la Sanità, lasciando alle Regioni competenze più marginali. La pandemia ha chiaramente dimostrato il fallimento della regionalizzazione.

3. Enti locali

In correlazione con quanto scritto sulla riattribuzione di alcune competenze regionali allo Stato, va altresì data maggiore centralità alle istituzioni più prossime al cittadino come i Comuni, le Unioni e le Province. Mentre le Regioni sono spesso nido del malaffare, le istituzioni di prossimità sono maggiormente sottoposte al controllo e al giudizio democratico popolare.

4. Economia, lavoro, impresa

E' letteralmente emergenza lavoro e salari in Italia, che sta minando il futuro della nazione, e provoca l'emigrazione di massa dei nostri giovani. Va fortemente ridotto il lavoro precario, limitato a poche fattispecie. Il salario minimo non basta, serve un meccanismo di indicizzazione automatica di tutti i salari. Va rigettata la dottrina ordo-liberista, per una dottrina economica keynesiana.

5. Salute e inclusione sociale

La sanità deve tornare di competenza nazionale e vanno aumentati gli investimenti, riaprendo gli ospedali chiusi, e per mantenerla efficiente ed accessibile ad ogni fascia di reddito. Va ripristinato il reddito di cittadinanza, ridando centralità ai centri per l'impiego, da riportare sotto competenza nazionale per evitare l'ostracismo regionale. Non più navigator ma dipendenti organici della PA.

6. Giustizia e legalità

Una giustizia veloce è una giustizia su cui vengono investite risorse, aumentando il personale e digitalizzando i passaggi che oberano gli uffici giudiziari. Vanno incentivati i livelli semplificati di risoluzione delle controversie se non la risoluzione stragiudiziale delle controversie civili di minore entità.

7. Transizione ecologica e digitale

La transizione ecologica va fondata su un piano concreto e realizzabile che tenga conto delle caratteristiche specifiche dell'Italia, in particolare la dimensione della nostra economia. Nessun paese industrialmente avanzato sta basando la transizione sulle sole rinnovabili, eccetto la Germania, malamente tornata al carbone. Vanno utilizzate tutte le tecnologie disponibili, nucleare e rinnovabili.

8. Istruzione, università, cultura e informazione

Oltre ad alzare gli investimenti in cultura ed istruzione oltre il 2% del PIL, riducendo le spese militari, va regolamentato il settore, altamente precario e gestito in nero, delle professioni artistiche e culturali. La RAI va sottratta al controllo dei partiti, mantenendone la proprietà pubblica ma dando la governance in mano ai dipendenti. Un canale va reso culturale e ripulito dalla pubblicità.

9. Politiche di genere e diritti civili

L'Italia è pronta per il matrimonio civile egualitario, persino la Grecia ci ha superato. Una maggiore equità di genere va raggiunta potenziando il welfare familiare, in modo che le donne non debbano più scegliere tra essere madri o lavoratrici. La paternità va equiparata alla maternità, riequilibrando le condizioni tra uomini e donne.

10. “Città 2050” e Pnrr (sicurezza e politiche per la casa)

La transizione ecologica riguarda anche la riduzione dei consumi e l'efficientamento energetico delle abitazioni private. Vanno stanziate risorse affinché il peso dei lavori per l'efficientamento degli immobili privati non ricada sui soli cittadini. Serve un piano per l'edilizia pubblica, per l'efficientamento energetico del patrimonio pubblico esistente, favorendolo rispetto a nuove edificazioni.

11. Patrimonio naturale

Il nostro patrimonio naturale è minacciato dal cambiamento climatico ma anche dall'incuria. Va elaborato un piano delle maggiori criticità regione per regione, evidenziando anche le politiche virtuose da condividere, come ad esempio un Piano delle Acque per gestire i flussi dell'acqua dai grandi corridoi naturali fino al livello infrastrutturale più vicino al cittadino, quello comunale.

12. Politiche giovanili

I giovani sono la categoria più esposta alla precarietà, allo sfruttamento, e all'aumento dei costi della vita. Oltre a quanto già scritto sul contrasto alla precarietà, fondamentale è tornare ad investire sulle politiche per la casa. Servono finanziamenti garantiti a tassi agevolati, un nuovo piano per l'edilizia pubblica, e una riduzione dello sfruttamento di troppi immobili ad uso turistico.

13. Infrastrutture e mobilità sostenibile

Vanno incrementati i collegamenti e la frequenza delle corse del TP, e nella mobilità ciclo-pedonale. I centri città vanno liberati il più possibile dalle auto, senza per ciò ostacolare il turismo e i collegamenti con la provincia, individuando delle aree scambiatrici per le auto provenienti da fuori. Il ponte di Messina non va ostacolato per gli investimenti infrastrutturali che sta già portando.

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