Terzo mandato e taglio stipendi per primo e secondo mandato

Materia: Organizzazione interna e strumenti

14. Organizzazione e strumenti dell’Associazione Movimento 5 Stelle

Chi aspira al terzo mandato dovrà firmare all'atto della candidatura 60 cambiali mensili a titolo di erogazione liberale in favore del movimento. Questa donazione sarà pari a metà stipendio netto + il massimo di tutti i rimborsi previsti. Se non si verrà eletti, si strapperanno le cambiali. Chi verrà eletto potrà conservare tutti i benefici che non riguardano i soldi + metà stipendio netto.

15. Codice etico

L'idea delle cambiali firmate all'atto della candidatura come erogazione liberale in favore del Movimento, può essere estesa anche a chi viene eletto per la prima o seconda volta ma gli importi sottoscritti saranno di misura inferiore. In tal modo si assicurerà uno dei temi cardini del Movimento (il taglio degli stipendi, appunto) solo che si farà all'inizio e non durante il mandato.

Commento
Ricordo che le erogazioni liberali in favore dei partiti sono anche deducibili fiscalmente. Assicurano una riduzione d'imposta / rimborso irpef, pari al 26% delle somme erogate in favore dei partiti. Si potrebbe anche pensare di erogare tali contributi anche in favore di ONLUS ed accedere ad ulteriori deduzioni/detrazioni.
Assolutamente no al terzo mandato come deputato senatore Naz o regionale si solo per candidature a mandato zero come consigliere o sindaco
Sempre che siano in regola con i versamenti
Stipendi: Parte dello stipendio (es. 1/3) degli eletti (in elezioni regionali, europee, nazionali) dovrà essere utilizzato per uso interno al Movimento per autofinanziamento (da decidere chi e come usare questi fondi)
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ la regola del doppio mandato evita la fossilizzazione dalle persone e quindi della politica inoltre riduce il rischio corruzione. Permette anche a più persone di essere nel tempo rappresentate quindi la regola del doppio mandato non va modificata. Ok al doppio mandato per livelli
due mandati per tutte le cariche politiche, amministrative e collaboratori. La democrazia diretta e partecipativa è un bene ed un diritto di tutti, nessuno escluso, altrimenti si finisce come gli altri partiti.