Superamento del regionalismo

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3. Enti locali

3. Enti locali

Superamento del regionalismo, che ha portato a: disuguaglianze nei servizi erogati, superfetazione di incarichi politico/amministrativi, cattiva gestione in ambiti di interesse nazionale come sanità, ambiente, infrastrutture e fondi di sviluppo. Vanno riportate allo Stato queste competenze, trasformando le 21 regioni in 40/50 enti locali con meno autonomia legislativa, superando anche le province.

Commento
Sono del parere che le regioni andrebbero trasformate in enti non elettivi con semplice scopo di coordinamento. Andrebbero invece ripristinate le province e dati più poteri ai comuni dove infine si potrebbe tentare di sperimentare una forma di democrazia diretta mediante piattaforma di voto elettronica.
Concordo. Probabilmente anche le province potrebbero essere semplicemente un ulteriore livello operativo senza alcuna connotazione politica. Lascerei solo ai Comuni (che andrebbero drasticamente diminuti in numero) una connotazione elettiva a difesa soprattutto delle identità culturali e campanilistiche, imponendo - però soprattutto nelle grandi città - una organizzazione molto più decentralizzata (a livello di quartiere) rispetto ad oggi. Assessorati con poche risorse al "centro" con compiti strategici e di distribuzione delle risorse nell'ambito delle proprie deleghe con contemporanea massiccia presenza in sedi distaccate "visibili" - in ogni quartiere - di risorse operative in rappresentanza di ciascun Assessorato/delega. In sintesi un team di operatori/risorse, dipendenti dell'amministrazione comunale, formato da personale di polizia municipale, personale dell'urbanistica, personale della manutenzione strade, personale del verde/giardini/parchi etc. che possano, con la loro presenza ed operatività ed in stretto contatto e sinergia con i propri Assessorati, presenziare e far "funzionare" al meglio il quartiere di propria competenza. sei g risorse arre o

Commento

Sono del parere che le regioni andrebbero trasformate in enti non elettivi con semplice scopo di coordinamento. Andrebbero invece ripristinate le province e dati più poteri ai comuni dove infine si potrebbe tentare di sperimentare una forma di democrazia diretta mediante piattaforma di voto elettronica.

Concordo. Probabilmente anche le province potrebbero essere semplicemente un ulteriore livello operativo senza alcuna connotazione politica. Lascerei solo ai Comuni (che andrebbero drasticamente diminuti in numero) una connotazione elettiva a difesa soprattutto delle identità culturali e campanilistiche, imponendo - però soprattutto nelle grandi città - una organizzazione molto più decentralizzata (a livello di quartiere) rispetto ad oggi. Assessorati con poche risorse al "centro" con compiti strategici e di distribuzione delle risorse nell'ambito delle proprie deleghe con contemporanea massiccia presenza in sedi distaccate "visibili" - in ogni quartiere - di risorse operative in rappresentanza di ciascun Assessorato/delega. In sintesi un team di operatori/risorse, dipendenti dell'amministrazione comunale, formato da personale di polizia municipale, personale dell'urbanistica, personale della manutenzione strade, personale del verde/giardini/parchi etc. che possano, con la loro presenza ed operatività ed in stretto contatto e sinergia con i propri Assessorati, presenziare e far "funzionare" al meglio il quartiere di propria competenza. sei g risorse arre o

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