Proposte in tema di limite ai mandati, economia e università

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1. Carta dei Principi e dei Valori

Ritengo si possa superare il dibattito sul limite ai mandati con una semplice proposta. Sarebbe cioè opportuno prevedere un “salto di mandato”, evitando cioè di fissare limiti al numero degli stessi ma prevedendo al contempo l’obbligo di un periodo di “cooldown” tra un mandato e l’altro, indicativamente compreso tra i due e i quattro anni (termine da differenziare in base alla carica ricoperta).

4. Economia, lavoro, impresa

In materia di impresa, ritengo che il nostro paese eroghi contributi alla imprese per importi eccessivi, incluse quelle altamente inquinanti (per queste, stime recenti parlano di 10 miliardi l’anno). Ancor di più, urge lottare per l’istituzione di una patrimoniale: ad esempio aumentando l’IVA sui beni di lusso e tassando maggiormente le rendite finanziarie, a favore di politiche sociali.

5. Salute e inclusione sociale

In materia di salute, per affrontare la grave mancanza di medici, occorrerebbe avanzare due banali proposte: in primis, incrementare i posti nelle facoltà di medicina di almeno il 20% l’anno; in secundis, vietare ogni attività intra moenia ai medici del SSN, così come far divieto alle ASL di ricorrere ai costosissimi professionisti del privato (favorendo il ritorno nel pubblico di molti medici).

6. Giustizia e legalità

Serve una battaglia per l’abrogazione della legge Cartabia, l’obiettivo del M5S deve essere il ritorno alla ragionevole e ben scritta riforma Buonafede.

8. Istruzione, università, cultura e informazione

Riterrei utile eliminare il fallimentare sistema “3+2”: ogni corso di laurea dovrebbe durare cinque anni (ciclo unico, sul modello delle facoltà di legge). Le professioni sanitarie andrebbero invece trasformate in diplomi biennali. Da abrogare poi corsi come scienze della comunicazione, che dovrebbero essere mere specializzazioni in altri percorsi. Serve un’università inclusiva ma selettiva.

13. Infrastrutture e mobilità sostenibile

Il futuro della mobilità non possono essere solo le auto elettriche, o ad idrogeno: bisogna puntare a un trasporto pubblico più efficiente, molto più capillare (mi riferisco chiaramente agli autobus) e, soprattutto, gratuito per le famiglie a basso reddito. Bisogna pensare a un futuro in cui l’auto si utilizza solo per spostarsi fuori regione o per fare spese.

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