Prodotti del Sud a prezzi competitivi e altro

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6. Giustizia e legalità

Eliminare ogni collegamento con il potere esecutivo e legislativo, fatta eccezione per il rapporto annuale sullo stato della giustizia davanti al Parlamento, con assunzione di responsabilità. Unificazione delle giurisd.ni speciali sotto il governo dell'unico CSM., senza nomine politiche. Autonomia finanziaria della Magistratura, con rendiconto spese alla Corte dei Conti. Autonomia organizzativa

8. Istruzione, università, cultura e informazione

Informazione Togliere l'informazione dalle mani dei privati e degli enti pubblici. Unica forma consentita: la forma cooperativa tra giornalisti. Eliminare le sovvenzioni pubbliche. La politica non deve metterci becco in alcun modo e gli abusi da punire col carcere. L'informazione rappresenta il CD quarto potere!!! Troppo importante!!!

11. Patrimonio naturale

Assolutamente da proteggere. No accesso ai privati. È un BENE COMUNE!!!

12. Politiche giovanili

Investire nei giovani in tutti i modi possibili. Premiare e aiutare i meritevoli, fino al raggiungimento delle vette più alte. Essi sono il nostro futuro!

13. Infrastrutture e mobilità sostenibile

Prendere atto finalmente della posizione e conformazione geografica. Il Sud è meno ricco del Nord perché i mercati ricchi sono al Nord. Apprestare infrastrutture e agevolazioni sui costi d'uso per fare in modo che i prodotti del Sud possano essere smerciati a prezzi competitivi rispetto a quelli del Nord.

Commento
Sulla procedura del sorteggio dei 300. Non mi convince molto perché potrebbe "casualmente" privilegiare qualcuno che ha poco o niente da dire a scapito di altri che hanno molte idee e forza per portarle avanti.
Fuori tema: vorrei dire qualcosa circa il sistema che avete messo su per l'ingresso nel sito del Movimento da parte degli iscritti. Esso, oltre all'identificativo e alla password, prevede anche l' "autenticazione". Trovo che questo passaggio sia molto problematico e complicato. Chiedo, perciò, che, almeno per chi è già iscritto da tempo, sia abolito o sostituito da un sistema più semplice. Vorrei ricordare a chi lo ha ideato che avere scarsa dimestichezza con l'informatica non equivale ad essere deficienti in assoluto. Grazie.
La creazione delle regioni e l'attribuzione ad esse dell'autonomia è stata, a mio parere, una enorme iattura, in quanto: A) Ha trasformato l'Italia in uno spezzatino di 20 "staterelli" in continua lite fra loro e con lo Stato, rallentando e diversificando proprio quegli effetti dell'azione amministrativa cui si vorrebbe, contraddittoriamente, porre rimedio attraverso una riforma della Pubblica Amministrazione che, proprio a causa della situazione sopra accennata, non si potrà mai fare. Occorre, pertanto, eliminare l'enorme contraddizione insita nell'art. 5 Cost. B) L'affermazione secondo cui le regioni, così come concepite e regolate avvicinerebbero i cittadini alla politica è una bufala colossale e ciò è palesemente dimostrato dai minimi storici che vieppiù si continuano a registrare circa la partecipazione elettorale, dovuta anche al continuo ripetersi di elezioni di ogni tipo, comprese quelle regionali. Ai cittadini non interessa il continuo ripetersi di tornate elettorali, se da ciò non traggono benefici dal punto di vista del miglioramento del proprio tenore di vita. Anzi, la mancata risoluzione dei loro problemi malgrado questa pletora di enti, territoriali e non, che stanno loro addosso "per fare il loro bene" senza concludere nulla di positivo, li indispettisce e li fa arrabbiare, ottenendo l'effetto opposto a quello che ipocritamente la politica afferma di voler perseguire. C) L'assegnazione alle regioni di molte e importanti materie da gestire in completa autonomia e/o in concorrenza con lo Stato sortisce vari effetti negativi sull'efficienza e sull'efficaca della complessiva azione amministrativa sul territorio. Ne cito alcuni: C1) Creazione di molto contenzioso dinanzi alla Corte Costituzionale tra regioni e Stato in materia di distribuzione delle competenze, con tutto ciò che questo comporta in termini di dispendio di energie e di rallentamento dell'azione amministrativa, oltre che di maggiori costi per le casse pubbliche. C2) In particolare, la competenza sulla sanità, essendo "il boccone più ghiotto" in termini di spesa, è proprio la causa principale delle disfunzioni, delle diseguaglianze e della corruzione, suscitando gli "appetiti" di corruttori e corrotti, complice una pessima legge in materia di contrasto al fenomeno. D) Aggiungasi a tutto quanto precede che a ciascuna Regione è stata anche concessa autonomia statutaria, con l'effetto "arlecchino" di aver creato più sistemi elettorali diversi fra loro, oltre a molte altre regole diverse fra loro. Andrebbe, pertanto, quantomeno reso uniforme il sistema elettorale. Ma meglio ancora sarebbe l'abolizione di tutta la pletora di istituzioni politiche (Presidente, Consiglio, Giunta, ecc.) che con tutti i problemi connessi, è divenuta fonte ulteriore di corruzione, sprechi e privilegi il cui continuo susseguirsi allontana i cittadini dalla politica, essendo essa percepita piuttosto come un'inutile ulteriore peso sulle loro spalle già sovraccariche di debito pubblico. Che il vero scopo della creazione delle regioni fosse quello di creare nuove poltrone e nuovo clientelismo trova la sua controprova nel fatto che mentre originariamente si era promesso che l'operazione sarebbe stata quasi a costo zero in quanto era prevista l'abolizione delle province e che il personale necessario a fare funzionare le regioni sarebbe stato prelevato, appunto, dalle province e dai comuni (che allora avevano una sovrabbondanza di personale), poi, di fatto, tutto ciò non è stato fatto. L'unica cosa che si fece fu di abolire le elezioni popolari provinciali, ma, anche in questo caso, col trucco di conservare sia le poltrone "politiche", sia gli organismi amministrativi, con l'altro trucco di conservare alcune (poche) competenze in capo alle province. Ora se si vuole davvero sciogliere questa ormai inestricabile matassa della pubblica amministrazione, bisogna prima di tutto semplificare l'architettura politica che ne è principale causa. E lo si fa attribuendo la rappresentanza politica delle regioni, unitamente alla rappresentanza dell'intera Nazione, agli stessi eletti al Parlamento, previe modifiche da introdurre in Costituzione. La seconda cosa da fare per riformare la P.A., è di introdurre un sistema di norme che stabilisca prima di tutto il principio-cardine della separazione massima possibile tra potere legislativo e potere esecutivo, abolendo la pessima prassi di assegnare la direzione dei ministeri a personaggi provenienti dalla politica e il corrispondente obbligo di ricorrere alla dirigenza amministrativa e, inoltre, sia efficace ed efficiente nell'accertamento delle responsabilità della dirigenza e nella massima severità delle sanzioni. È mia ferma convinzione che fatto ciò, la P.A. funzionerà.
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