Nuovo Sistema Pensionistico

Materia: Filoni tematici

4. Economia, lavoro, impresa

PENSIONI: visto l’aumento costante dell’aspettativa di vita e la necessità di lavorare fino a oltre 70 anni, propongo la possibilità di spalmare gli anni pensionistici in tutto il ciclo lavorativo e non solo al termine. La mia proposta è quindi usufruire di 20 mesi di pensione continuativi ogni 10 anni. Dopo gli 80 anni dovrebbe essere illegale lavorare (anche come libero professionista).

Commento
Bisogna aumentare le trattenute pensionistiche (a lavoratore e datore di lavoro), scorporare la spesa sociale dall'impianto pensionistico, incentivare la pensione integrativa e permettere la "fuoriuscita anticipata" a chi ha 40 anni di contributi e/o 60 anni di età, ma con opportune decurtazioni
Proposta di riforma della legge pensionistica Fornero. In pensione all'età di 63 anni per tutti i lavoratori e qualsiasi tipologia di lavoro; i lavori sono tutti usuranti.
Consentire maggiore flessibilità in uscita con decurtazioni ma 40 anni di contributi e età minima di 62 anni sono da considerare requisiti sufficienti per non subire decurtazioni
Adeguare le pensioni all'aumento della vita
Oltre al Salario Minimo, occorre fare battaglie per le 35ore a parità di stipendio vedasi Germania, Portogallo e altri Paesi, basta Prenditori furbi ed evasori
Opzione donna: 35 anni lavorativi, 58 anni di età, pensione decurtata del 30% (per dipendenti pubbliche e private). Toglierla è stata una carognata. Le donne lavorano due volte (sul lavoro e a casa), sopperiscono alle carenze dello stato: mancanza di asili nido e case di riposo per anziani. Opzione donna conviene per tanti motivi.
- Riforma dell'Inps: maggiore sostenibilità del sistema pensionistico attraverso la separazione del settore previdenza (in cui confluirebbero le entrate contributive che verrebbero utilizzate esclusivamente per pagare le pensioni in corso) da quello dell'assistenza (che passerebbe a carico della fiscalità generale)
- Riforma del sistema previdenziale: abbassamento dell'età anagrafica a 65 anni (a prescindere dall'anzianità contributiva e con abolizione dell'"aspettativa di vita") per il diritto alla pensione di vecchiaia; equiparazione di genere per il diritto alla pensione anticipata a 42 anni di anzianità contributiva (a prescindere dall'età anagrafica e senza "finestre")
- Indicizzazione all'inflazione e diritto alla reversibilità (decrescente) solo per le pensioni fino a 3.000 euro lordi
- Equiparazione della tassazione di TFR e TFS con un'aliquota del fra il 15 e il 20%. Attualmente il trattamento di fine rapporto (settore privato) è tassato al 23%, mentre per il trattamento di fine servizio (anche se viene erogato dopo oltre due anni, e ciò andrebbe abolito) attualmente vige un abbattimento del 75% della base imponibile, il che significa che i dipendenti pubblici versano il 23% solo sul restante 25%, cioè il 5,75% sul totale!
- Equiparazione della tassazione di TFR e TFS con un'aliquota del fra il 15 e il 20%. Attualmente il trattamento di fine rapporto (settore privato) è tassato al 23%, mentre per il trattamento di fine servizio (anche se viene erogato dopo oltre due anni, e ciò andrebbe abolito) attualmente vige un abbattimento del 75% della base imponibile, il che significa che i dipendenti pubblici versano il 23% solo sul restante 25%, cioè il 5,75% sul totale!
- Salario minimo a 10 euro lordi per ogni ora di lavoro e obbligo di adeguamento a tale criterio per tutti i CCNL
- Equiparazione orario settimanale di lavoro fra settore pubblico e settore privato a 36 ore, a parità di salario
Non è materia di cui sono competente, però mi sono sempre chiesto il perchè non sia possibile andare in pensione quando ci pare ( almeno dieci anni di lavoro) ricevendo come pensione il versato rivalutato? Può essere una battaglia da affrontare ?
Separazione della previdenza dalla assistenza, il settore previdenziale è sostenibilissimo, basta ricordare che quando fu fatta la legge per poter scegliere se lasciare il proprio TFR in azienda o in fondi assicurativi , tutti gli operatori del settore ci si buttarono a capohitto, proprio perché è sostenibile, mentre il sistema assistenziale deve rientrare nella fiscalità generale.
L'indicizzazione all'inflazione deve rimanere indipendentemente dall'importo della pensione , bisogna invece scorporare dal sistema previdenziale qualsiasi forma di assistenzialismo che deve essere a totale carico della collettivita
se si vogliono i voti degli onesti sarebbe bene sostenerli, costi cquello che costi. nell'analisi finale de quanto segue, ci si accorge che essendo gli scrocconi ben il 47% dei pensionati, è ovvio che bisogna mettersi contro un bel pç di gente. Ma tan'è, o così o , da parte mia niente voto a ad alcuno, o mi si rappresenta o fspartitevi l'Italia come meglio credete.Alberto Brambilla:"Iniziamo con le pensioni e gli assegni sociali che, nel 2023, sono circa 820 mila (in continuo aumento) per un costo di 4,1 miliardi: si tratta di soggetti che in 67 anni di vita hanno versato pochi o zero contributi e quindi zero tasse, sconosciuti al fisco e all'INPS che però, raggiunti i fatidici 67 anni, si ricordano di essere italiani e quindi passano alla cassa senza che nessuno chieda cosa hanno fatto nella vita. L'INPS paga e basta. Non sono né inabili né invalidi civili, INPS o Inail (che in totale ammontano a 4,5 milioni, il 28,6% dei pensionati se si considerano i 110mila pensionati guerra) e quindi sarebbe utile sapere cosa hanno fatto in tutta la loro vita: lavoro irregolare o, peggio, malavitoso? Sarebbe dunque opportuno, salvo problemi di salute, portare l'età della pensione sociale a 70 anni e da subito introdurre controlli ex ante come accade in molti Paesi Europei dove, superati i 30-33 anni, se non si è mai fatta una dichiarazione dei redditi si viene convocati dalle autorità fiscali che chiedono di dimostrare di cosa vivono loro e le loro famiglie. Così facendo, ridurremo certamente l'evasione fiscale e contributiva e miglioreremo occupazione e sostenibilità pensionistica. Purtroppo, anche questo governo ha fatto l'opposto tagliando brutalmente le indicizzazioni all’inflazione dei pensionati che hanno sempre pagato tasse e contributi e aumentato molto più dell'inflazione le pensioni di quelli totalmente o parzialmente assistiti e a carico della collettività che sono ben il 47% dei 16,13 milioni di pensionati, un'enormità!
scusate mi è partito il commento sopra riportante l'analisi di Alberto Brambilla, volevo solo dire che : non si tocchi tutto sommato la FORNERO, è meglio di qualsiasi porcata che stanno facendo, portare a 42 anni la contribuzione, bloccarla lì senza aspettative di vite e altre amenità, con 42 anni vanno ancora in pensione per 2/3 anni, poi nessuno arriverà fino a li e i giovani avranno già integrato con assicurazioni private. Minimo 30 anni di contributi per tutti e chi fino 45 anni non ha fatto nulla , tirare la caretta fino a 75.pagare contributi figurativi alle donne (o uomini) che si prendono cura dei figli nei loro primi 10 anni di vita e per questo non lavorano. per chi non ha pagato mai contributi prevedere un alloggio, nel caso non abbiano case di proprietà, e pasti a domicilio: via le pensioni minime.
Via le pensioni massime ! mettere un tetto alla pensione proporzionale al tenore di vita, ma anche alla sostenibilità del sistema !
CUNEO FISCALE da abbattere_ cosa vuol dire? i contributi non si versano e va bene così, ma poi mancano per la pensione che sarà più bassa? o paga lo stato, ai dipendenti ma non alle partite iva?
via le pensioni d oro, via i vitalizi , insistere
La vera rivoluzione del sistema pensionistico deve essere centrata sul lavoratore, che deve essere libero di decidere quando andarsene; il livello di usura e capacità lavorativa è cosa soggettiiva.
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