Nuove idee per il rilancio del Movimento

Materia: Filoni tematici

1. Carta dei Principi e dei Valori

riaggiornare le 5 Stelle con le seguenti: ambiente come da carta costituzionale; gestione beni comuni a zero profitti; sanità pubblica; scuola pubblica; salari dignitosi

2. Istituzioni e coesione territoriale

tutela dei fragili;sviluppo di una economia ambientalmente sostenibile; innalzamento dei salari; reddito di cittadinanza universale; scuola pubblica e sport per tutti; fiscalità sugli acquisti e non sui redditi; confisca allargata dei beni agli evasori; trasporti su rotaia per persone e merci; sanità pubblica con nomine per concorso e valutazione annuale delle performance; bonifiche del territorio

3. Enti locali

rete di prossimità dei comuni con maggiori incentivazioni agli accorpamenti; progettazioni territoriali intercomunali con specifici servizi resi dalla regione; inclusione e finanziamento deducibile per il terzo settore; maggiori deleghe erisorse alle municipalità; fiscalità comunale più significativa con pari diminuzione della fiscalità nazionale e regionale

4. Economia, lavoro, impresa

sviluppo di Zone Economiche a Energia Rinnovabile con crediti di imposta raddoppiati; sviluppo, nelle aree protette nazionali, regionali e comunali terrestri e marine, di Zone Economiche ambientali per la valorizzazione dei servizi ecosistemici; cuneo fiscale maggiorato per i lavori green;

5. Salute e inclusione sociale

sanità pubblica e ricalcolo delle assegnazioni dei fondi nazionali sulla base dell'aspettativa di vita regionale e non già sull'età anagrafica media; presidi di sicurezza sanitaria nelle aree interne;

6. Giustizia e legalità

acquisizione al Fondo Unico di Giustizia dei beni degli evasori; il FUG utilizzato anche per le bonifiche ambientali; massiccio utilizzo delle telecamere urbane e periferiche; spese di sicurezza (anche per operatori) escluse dal conteggio del debito pubblico

7. Transizione ecologica e digitale

sviluppare tutti i principi dell'economia circolare e favorire, con apposita defiscalizzazione, le aziende che li applicano come certificati da agenzie autonome; utilizzare l'IA per interfacciare le banche dati nazionali sul sistema di tassazione, di spesa e di entrate di aziende e famiglie

8. Istruzione, università, cultura e informazione

Scuola pubblica; rete delle università con autonomia limitata su base regionale; sport scolastico e palestre per tutti gli studenti di qualsiasi ordine e grado; insegnamento della tutela e valorizzazione dell'ambiente in accordo con l'articolo 9 della Carta Costituzionale;

9. Politiche di genere e diritti civili

stato laico che accetta ogni tipo di unione e di religione

10. “Città 2050” e Pnrr (sicurezza e politiche per la casa)

incremento di vigili urbani nelle città, con scorporo delle assunzioni e delle spese di sicurezza dal conteggio del debito pubblico; utilizzo massiccio delle telecamere in zone urbane e periurbane

11. Patrimonio naturale

incremento e valorizzazione delle aree protette e valorizzazione dei servizi ecosistemici; defiscalizzazione e cuneo fiscale per le aziende che operano nella manutenzione del verde; impiego delle persone ristrette in carcere per lavori di manutenzione del verde;

13. Infrastrutture e mobilità sostenibile

aumento di tutte le vie di trasporto su rotaia per persone e per merci; aiuto alle aziende che favoriscono lo smart working; aiuti alle aziende e agli enti pubblici che favoriscono la mobilità su bici per tratta casa lavoro e casa scuola; incremento delle infrastrutture portuali per trasporto su rotaia

Commento
3. A proposito del c.d. Terzo Settore, sono convinto che i servizi agli anziani, ai disabili, ai fragili, e ai più deboli in generale debbano tornare ad essere servizi interamente pubblici, garantiti attraverso assunzioni di tutte le figure professionali che necessitano. Non condivido affatto la tendenza ad esternalizzare tutto. Allego il link di un articolo apparso il 02 settembre su "Il Fatto Quotidiano" e alcuni commenti fatti dai lettori: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/09/01/lavorare-si-ma-in-condizioni-adeguate-per-attrarre-i-giovani-il-terzo-settore-deve-ascoltarli/7669271/ - 1° commento: "Nell'articolo si dice che il Terzo Settore è una infrastruttura valoriale, economica, sanitaria, sociale e ambientale diffusa, inclusiva, a supporto insostituibile delle persone (tutte) e al presidio dei territori. Personalmente ritengo che tutto ciò che oggi viene gestito da associazioni, ong, cooperative, etc dovrebbe essere un servizio pubblico, garantito alle persone e ai territori tramite lavoratori dipendenti pubblici e a cui vanno garantiti tutti i diritti e tutte le tutele tipiche del lavoro subordinato. Nell'articolo si parla anche di collaborazioni a progetto che, per fortuna, a me risultano abolite dal D. Lgs 81/2015. Rimangono casomai le collaborazioni coordinate e continuative, a cui andrebbe urgentemente esteso il diritto al principio di automaticità delle prestazioni previdenziali, per i casi in cui il committente si rendesse responsabile di una evasione e/o omissione contributiva. E poi, perdonatemi la franchezza e non me ne vogliate, ma ho sempre avuto l'impressione che il c.d. Terzo Settore fosse costituito da vere e proprie imprese, fintamente senza scopo di lucro, ingiustamente avvantaggiate sia dal punto di vista fiscale e contributivo, che, grazie all'opera di ignari lavoratori scientemente qualificati volontari, dal minor costo del lavoro, privato dei diritti, delle tutele e mal retribuito. Probabilmente ai giovani non va più bene e hanno ragione. Facile essere competitivi utilizzando lavoratori sottopagati e privi di diritti e tutele!!" - 2° commento: Mi associo ai commenti critici sotto. Il terzo settore, a questi livelli di diffusione, è un sottoprodotto della crisi economica e sociale creata dalla privatizzazione selvaggia e dalla conseguente carenza di servizi pubblici essenziali. Nella grande maggioranza dei casi è un imbroglio. E' lo stesso meccanismo di molte "organizzazioni di beneficenza" che oggi proliferano in tutta Europa. Prima si affamano le persone e poi si creano le "organizzazioni di beneficenza", aziende vere e proprie, con campagne pubblicitarie multi milionarie, dove i dirigenti prendono stipendi a 6 cifre, costi stellari, TRASPARENZA ZERO. Invece di risolvere i problemi con la buona gestione si moltiplicano le "pezze" con costi altissimi, sfruttamento e risultati quasi nulli. Basterebbe guardare il linguaggio dell'articolo per attirare giovani fessi: “Employment branding” …. sempre più ‘appealing’ ….. fiducia del “trust barometer” … all’offerta di ‘purpose’ …. “Nice to have”. Io risponderei con un bel "Go f**k yourself".
Punto 2 (reddito di cittadinanza universale): Sono pienamente d'accordo!
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