Necessità di un cambiamento culturale a piccoli passi, partendo dalla scuola.

Materia: Filoni tematici

1. Carta dei Principi e dei Valori

Piccola quota d'iscrizione al Movimento, garantire una sede per più città (almeno tre per ogni regione), favorire l'incontro e il confronto in presenza, revoca dei due mandati solo in via eccezionale per personalità influenti ma approvata dal voto degli iscritti favorevole. Pedagogisti, sociologi, antropologi e storici in posizioni strategiche. Accettare che il cambiamento avvenga a piccoli passi.

2. Istituzioni e coesione territoriale

Rete internet libera e accessibile a tutti, coinvolgere maggiormente i cittadini nelle scelte pubbliche (creare occasioni di confronto). astensionismo e sfiducia nelle istituzioni, intercettare coloro che non partecipano e sono sfiduciati non gli urlatori del primo periodo (poco affidabili non accettano la necessaria svolta istituzionale del movimento)

3. Enti locali

Coinvolgere la Comunità, ogni Comunità va aiutata a darsi uno scopo, valorizzare il pluralismo nella manifestazione della comunità organizzata anche a livello naziona.

4. Economia, lavoro, impresa

Imprese responsabili del loro prodotto sia a livello culturale che ecologico. Diritto e tutela del lavoro. Salario minimo. Gestione pubblica del personale assistenziale necessario alle famiglie (badanti e baby sitter) per maggiori tutele.

5. Salute e inclusione sociale

Sistema sanitario efficiente, chi lavora nel pubblico non può anche lavorare come privato ma avere uno stipendio pubblico adeguato. Affrontare il problema dell'assistenza agli anziani nelle famiglie (piaga per molte donne)(ho proposte). Pensare davvero a progetti di inclusione per i migranti e garantire il diritto a non emigrare.

6. Giustizia e legalità

Garantire la libertà d'informazione e soprattutto l'autenticità delle informazioni, introdurre a scuola lettura e interpretazione dei giornali e confronto. Rispettare l'autonomia del pensiero scientifico e artistico.

7. Transizione ecologica e digitale

Sostenibilità del ciclo dei rifiuti, investimenti massicci sulle energie rinnovabili. Eliminare gadget nelle proposte per bambini. Unità tra spazio e natura negli spazi dedicati ai bambini e ai ragazzi.

8. Istruzione, università, cultura e informazione

Valorizzazione della fascia 0/6, obbligatoria la scuola dell'infanzia, maggiori investimenti strutturali e di personale, confronto costruttivo con alcuni sistemi scolastici europei. Ciclo di scuola secondaria di primo grado di 5 anni, rafforzare l'orientamento scolastico. Psicologo in ogni scuola, materie umanistiche anche nei CFP, valorizzare Ist professionali.

9. Politiche di genere e diritti civili

No armi, censurare violenza sui social e media, no compiti a casa ma a scuola lavoro autonomo, mediatori culturali nelle scuole. Affrontare il problema dell'assistenza agli anziani nelle famiglie (forte limite per molte donne)

10. “Città 2050” e Pnrr (sicurezza e politiche per la casa)

Favorire la riqualificazione urbana anche a scopi assistenziali, scuole sicure e belle! Un fisco equo e solidale. Massiccio aumento degli spazi destinati alle attività socio-assistenziali e culturali. Creare luoghi di unione tra uomo e natura.

11. Patrimonio naturale

no gadget nelle varie proposte e nei giochi per bambini, promuovere il contributo attivo dei ragazzi/bambini nel considerare la "cosa" pubblica aiutando a tenere pulito le strade magari con progetti a scuola, circondarci di bellezza nelle scuole per imparare ad apprezzarla, cercarla e rispettarla. Giardini attrezzati a scuola.

12. Politiche giovanili

Spazi aggregativi culturali e sportivi. orientamento a scuola, scoprire inclinazioni e passioni, valorizzare i percorsi di studio professionali inserendo anche materie umanistiche che stimolino la conversazione e il confronto.

13. Infrastrutture e mobilità sostenibile

Meno studenti sulle strade grazie al ciclo secondaria di primo grado di 5 anni, favorire la ciclabilità delle strade.

Commento
AMBIENTE AGRICOLTURA ZOOTECNIA , UN'ALTRA STRADA E’ POSSIBILE? ttps://www.consilium.europa.eu/it/policies/cap-introduction/timeline-history/ 1)Non si può fare nessuna proposta senza conoscere un po di storia di cosa sia stata la PAC , e come si e’ evoluta nei vari periodi storici, perche quello che oggi si propone non e altro che le stesse proposte trite e ritrite che ci hanno portato a settembre 2023 a ricevere la lettera di richiamo imperativa che dobbiamo DIMEZZARE LA PRODUZIONE INTENSIVA NELLE 5 REGIONI DEL NORD ITALIA , ritenute la prima causa dell’inquinamento di queste terre 2)Se le politiche europee applicate per lo meno negli ultimi 30 anni , salvo un inversione di tendenza solamente teorica nel 2020 ci fa a capire che non bisognava più puntare sul premiare le quantità produttive ma la qualità di produzione, sia del prodotto sia dell’ambiente di cui perà in dato di fatto non ci si e accorti, perche i dati confermano un escalation di inquinamento 3) dobbiamo quindi capire a questo punto , se anche davanti alle buone intenzioni ( forse rimaste solo nei registri delle aziende e non nei campi)perche non si è arrivati a nessun risultato positivo La mia esperienza sul campo è che non sia stata assorbita in primis una cultura GREEN dagli operatori stessi ,i quali se anche se ufficialmente hanno aderito alle direttive e nuove leggi della legislatura europea in essere ,in PRATICA NON L’HANNO MAI APPLICATA , forse per abitudine ormai consolidata che senza certi prodotti non si può coltivare e la risposta di un agricoltore se dovessi applicare quei regolamenti la mia azienda morirebbe? VOLETE UCCIDERE L AGRICOLTURA!!! Questa è la logica che passa nel credo colletivo degli operatori agricoli 4)Questa risposta mi ha fatto capire che ci troviamo davanti ad un muro culturale non indifferente. , perche in agricoltura come in tutto il resto dell’economia prevale il concetto della competività al ribasso del prezzo di produzione , solo che mentre la fabbrica di scarpe o di coperture per biciclette e stato possibile delocalizarla NON E’ PRATICABILE LA DELOCALIZZAZIONE DEI TERRENI….. CHE FARE? Il tentativo di istruire e indirizzare il mondo agricolo con corsi di rieducazione, il premiarli con contributi a incoraggiare comportamenti virtuosi. Il convertire le loro culture alla riscoperta ed inserimento di prodotti dimenticati e poco redditizi, la digitalizzazione e il marketing per le stesse imprese agricole. l istituzione di agriturismi finanziando le ristrutturazioni e applicare la commercializzazione e la somministrazione con sistemi fiscali agevolati sono già STRUMENTI MESSI IN CAMPO DALLE P-A-.C PRECEDENTI e se vogliamo essere onesti sono stati spesso motivo anche di concorrenza sleale per la ristorazione e gli altri operatori commerciali se guardiamo il sistema fiscale a cui sono soggetti operando come agricoltori ma in effetto esercitando come artigiani o commercianti Tutto questo non è servito a niente, e la mia opinione è perche è stato fatto gestire tutto questo dalle loro associazioni di categoria , che hanno monopolizzato il controllo e premiato i fedeli e non i virtuosi dando UN RACCONTO DISTORTO DELLA REALTA …falsificando spesso i dati di riscontro( lo posso dimostrare con mille esempi ma potrei essere tedioso), e visto che la PAC ,anche se nata per accompagnare una transizione e diventata strutturale ci stanno marciando consapevoli che mai si raggiungono gli obbiettivi ma continuamente promettendoli è un modo di mungere la mucca in eterno Riscontrate queste anomalie si può incominciare a pensare come non farsi prendere per i fondelli e come non sprecare denaro pubblico, per un assistenza sussidiaria senza ritorno…diciamo senza paura che il problema degli incentivi non controllati è ormai il cancro della nostra società che ci fa sorgere spontaneo che forse involontariamente sono una diseducazione al miglioramento professionale PROPOSTA 0) trovare un modo di finanziare la via di uscita a dimezzare le produzioni intensive , su base del dichiarato in DICHIARAZIONE DEI REDDITI per non continuare pagare multe e sanzioni europee,come per balneari e taxisti , soddisfiamo cosi la richiesta pervenutaci di DIMMEZZARE LE PRODUZIONI INTENSIVE NORD ITALIA E ACCOMPAGNIAMO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA 1)Estrarre dalla banca dati storica dei contributi P.A.C erogati negli ultimi trent’anni alle aziende agricole, e fare un registro , una classifica dove con coefficiente inversamente proporzionale al già erogato e percepito in passato si cerca di premiare chi non ha mai ricevuto o a poco ricevuto in passato ,ANDIAMO COSI A ELIMINARE UN CLIENTELISMO PERPETUO CONSOLIDATO DI ALCUNI SOLITI PREVILEGIATI 3) DARE ALLA PAC UN PROGETTO QUINQUENNALE ED EROGARE I FONDI A STATO AVANZAMENTO LAVORI E NON PIU AD APPROVAZIONE PROGETTO AVREMMO COSI LA CERTEZZA DEL BUON ESITO DELL INTERVENTO 4) Scaglionare e dividere le aziende in funzione territoriale ed assegnarle un codice di valutazione IN FUNZIONE A UNA TABELLA CHE NE IDENTIFICA CERTI PARTICOLARI A ubicazione valutando le difficoltà di lavorazione B valutare la tipologia di metodo di tipo produzione applica C premiare chi accetta controlli periodici sui terreni e animali al fine di stabilire L’ETICITA’ I rilevamenti sul campo sono l unico controllo giusto perche permetto di trarne conseguenze D premiare chi ha un rapporto reddito/ dipendenti Equo ( evitiamo lavoro nero e caporalato ) E studiare ed istituire degli organi di controllo indipendenti dalle loro associazioni di categoria F incentivare l avvicinamento di giovani estranei a nuclei familiari già proprietari o conduttori di a aziende agricole G Riproporre le proposte di 5 anni fa di idee GREEN DEAL CON PIU DETERMINAZIONE ED IMPOSIZIONE ( eviteremo cosi di avere uno sviluppo a macchia di leopardo che sminuisce l’intervento , con la messa al bando di certe pratiche NON VIRTUOSE e fare della “EUROPA IL DISTRETTO DI PRODUZIONE DI QUALITA TOTALE IN AMBITO ALIMENTARE MONDIALE- Chignolo Po 7 febbraio 2024 [email protected]
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