Inclusione sociale e miglioramento delle assunzioni del personale scolastico

Materia: Filoni tematici

5. Salute e inclusione sociale

Riforma del sistema di ottenimento della cittadinanza per gli immigrati regolari, con istituzione di percorsi di formazione obbligatori e conseguente esame finale. Lo strumento più adeguato è da individuarsi nello ius scholae, dove il cosiddetto ciclo scolastico dev'essere della durata di almeno 8 anni, distinguendo però chi nasce sul territorio da chi vi arriva in età adolescenziale.

8. Istruzione, università, cultura e informazione

Semplificazione ed efficientamento del sistema di reclutamento dei docenti non basato su concorsi pubblici, ma su assunzioni di personale abilitato inserito in graduatorie regionali e nazionali e regolate da anno di prova con affiancamento, osservazioni ed ispezioni di personale sia interno, sia esterno e colloquio finale sull'idoneità.

Commento
L’attuale sistema di reclutamento, basato su concorsi pubblici spesso lunghi e complessi, si è rivelato inefficiente e dispendioso, oltre a non garantire sempre la selezione dei candidati più adatti. La formazione iniziale, spesso frammentata e disomogenea, non fornisce ai neo-insegnanti gli strumenti necessari per affrontare le sfide della professione.
La formazione abilitante dovrebbe avvenire tramite due canali: 1 - Corsi di laurea magistrale abilitanti: Istituzione di specifici corsi di laurea magistrale abilitanti per le diverse classi di concorso, integrati con tirocini professionalizzanti nelle scuole. 2 - Corsi abilitanti post-laurea: Per coloro che hanno già conseguito una laurea magistrale, offerta di corsi abilitanti brevi e intensivi, finalizzati all’acquisizione delle competenze specifiche per l’insegnamento. Gli abilitati verrebbero inseriti in Graduatorie regionali e nazionali aggiornate annualmente in base alle esigenze delle scuole, per l’assegnazione dei posti disponibili.
La formazione abilitante dovrebbe avvenire tramite due canali: 1 - Corsi di laurea magistrale abilitanti: Istituzione di specifici corsi di laurea magistrale abilitanti per le diverse classi di concorso, integrati con tirocini professionalizzanti nelle scuole. 2 - Corsi abilitanti post-laurea: Per coloro che hanno già conseguito una laurea magistrale, offerta di corsi abilitanti brevi e intensivi, finalizzati all’acquisizione delle competenze specifiche per l’insegnamento. Gli abilitati verrebbero inseriti in Graduatorie regionali e nazionali aggiornate annualmente in base alle esigenze delle scuole, per l’assegnazione dei posti disponibili.
L'assunzione avverrebbe dapprima a tempo determinato in un Anno di prova strutturato come segue: 1- affiancamento e supporto costante da parte di docenti esperti e possibilmente a pochi Anni dalla pensione per i quali prevedere una riduzione del monte ore di lezione in favore dell'affiancamento in classe, senza decurtazione stipendiale; 2- ispezioni regolari e periodiche e valutazione delle competenze da parte di ispettori tecnici che verifichino le qualità dell'insegnamento, e le competenze psico-attitudinali, individuando anche aree di miglioramento nel campo delle capacità comunicative, di gestione della classe, di utilizzo delle metodologie didattiche innovative e di stimolazione all'apprendimento; 3- colloquio finale con una commissione composta dal preside, dal docente tutor, dagli ispettori tecnici e, se necessario, da uno psicologo scolastico, per fornire una restituzione complessiva delle osservazioni e dell'andamento dell'anno scolastico e decidere sull'idoneità all'assunzione in ruolo.
i benefici sarebbero indubbi: Selezione di docenti altamente qualificati e motivati, grazie a un percorso formativo rigoroso e a un sistema di valutazione trasparente; Semplificazione delle procedure di reclutamento e assegnazione dei posti; Adattamento dell’offerta formativa alle esigenze delle scuole e del territorio; Creazione di un ambiente di lavoro più collaborativo e stimolante, grazie al supporto dei docenti tutor e alle opportunità di formazione continua; Ottimizzazione delle risorse pubbliche, grazie alla riduzione dei costi legati ai concorsi e alla burocrazia.
Oltre alla valutazione iniziale, si dovrebbe ipotizzare un sistema di valutazione periodica delle competenze psico-attitudinali, da effettuarsi almeno ogni 5 anni a partire dal termine del periodo di prova, con l'obiettivo di monitorare lo sviluppo professionale e garantire l'alta qualità dell'insegnamento
per quanto riguarda la riforma della cittadinanza e le misure per l'integrazione: lo ius schola dovrebbe prevedere la concessione della cittadinanza a coloro che completano almeno 8 anni di studi nelle scuole italiane, ottenendo quindi un minimo di due diplomi (scuola elementare + scuola media, o scuola media + scuola superiore). Nel caso di figli di immigrati arrivati sul suolo Italiano in età adolescenziale bisognerebbe introdurre percorsi specifici con esame finale al termine del ciclo di studi, volto a verificare la conoscenza della lingua italiana, della storia e della cultura. Allo stesso modo, sarebbe auspicabile istituire un obbligo formativo per gli immigrati regolari adulti, che chiedano di rimanere sul suolo italiano per un tempo prolungato, non necessariamente ambendo alla nazionalità. Tali corsi dovrebbero essere finalizzati all'apprendimento della lingua italiana, alla conoscenza dei diritti e dei doveri dei cittadini italiani e all'acquisizione delle competenze necessarie per l'inserimento nel mondo del lavoro. Al termine di tali corsi, un esame decreterebbe l'ottenimento di un permesso di soggiorno permanente. Gli immigrati che richiedano un visto lavorativo, di studio, o turistico, ovviamente non sarebbero inclusi.
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