gestione GT e Mandati

Materia: Organizzazione interna e strumenti

14. Organizzazione e strumenti dell’Associazione Movimento 5 Stelle

organizzazione territoriale: gestione delle infografiche ai Gruppi Territoriali utilizzando lo sharing di canva , per permettere la personalizzazione ; spazio web ufficiale in stile meetup per i gruppi territoriali , per gestire lavoro interno al gruppo e comunicati verso l'esterno ; supporto territoriale con corsi di Public Speaking , gestione social e supporto a querele per diffamazione .

15. Codice etico

inserire il vincolo di mandato elettivo in generale e il vincolo elettivo al massimo a coprire 2 mandati.

Commento
A punto 14. vorrei suggerire: Per facilitare la nascita dei Gruppi Territoriali è necessario abbassando in numero minimo necessario per il loro riconoscimento che attualmente è fissato a 30 iscritti, prendendo in considerazione (relativamente al numero minimo) le tabelle (Tabella 1 e Tabella 2), relative al numero minimo e massimo dei candidati in lista in relazione alla fascia demografica del Comune, delle “Istruzioni per la Presentazione e l’Ammissione delle Candidature del Ministero dell’Interno”. Rimanendo invariate le valutazioni dei Coordinatori Provinciali e Regionali. A titolo esemplificativo si suggerisce che i Comuni sino a 3.000 abitanti, per poter costituire un Gruppo Territoriale fissa il numero minimo degli iscritti a 7 (sette), per i Comuni da 3.001 a 10.000 a 9 (nove), per i Comuni da 10.001 a 15.000 a 12 (dodici), per i Comuni da 15.001 a 30.000 a 12 (dodici), per i Comuni da 30.001 a 100.000 a 16 (sedici), per i Comuni da 100.001 a 250.000 a 21 (ventuno), per i Comuni da 250.001 a 500.000 a 24 (ventiquattro), per i Comuni da 500.001 a 1.000.000 a 27 (ventisette), per i Comuni oltre 1.000.000 a 32 (trentadue). Resta implicito che, i Gruppi cosi costituiti, debbano impegnarsi a far crescere il numero degli iscritti senza alcun limite per il massimo.
Per il punto 15. Codice Etico, vorrei aggiungere: Uno dei principali problemi del Movimento 5 stelle è il radicamento sui territori da parte di cittadini che vogliano dedicarsi al bene comune e della collettività e di conseguenza candidarsi alle elezioni amministrative e nelle municipalità. Dopo circa un anno dalla creazione dei gruppi territoriali, continua ad essere bassa la volontà partecipativa alle elezioni comunali e municipali, perché molti preferiscono non candidarsi e aspettare tornate elettorali regionali, nazionali ed europee. Nei comuni e nelle municipalità, spesso si ha difficoltà persino a formare una lista, malgrado l’impegno sui territori dei parlamentari in carica, oltre alla difficile individuazione di un candidato sindaco che riesca a scuotere dal torpore dell’andazzo generale la partecipazione attiva, aggregando persone valide con cui ottimizzare le aspettative del movimento. Per questo, la modifica alla regola dei due mandati di seguito proposta, si prefigge proprio di provare a cambiare lo status quo e di rilanciare l’azione politica nei comuni e nei municipi Noi proponiamo l’eliminazione dei mandati per i Sindaci (già regolamentato dal TUEL), Consiglieri Comunali e Municipali, ancorché dopo l’introduzione del cosiddetto “mandato zero”, nasce dalla consapevolezza della profonda differenza del ruolo di chi svolge un incarico elettivo negli enti territoriali e di chi lo svolge in ambito regionale, statale o europeo. Per un soggetto politico che ha un concreto bisogno di trovare (o ritrovare) un capillare radicamento territoriale è assolutamente necessario eliminare ogni forma di “penalizzazione” che la scelta di candidarsi a livello comunale e municipale possa comportare. È ben noto, infatti, che chi si impegna a rappresentare i cittadini nei consigli comunali o nei municipi – in particolar modo se tra le file dell’opposizione – non ricopre certo uno status privilegiato per le guarentigie o i benefit connessi a quell’incarico, ma, al contrario, si fa carico di un lavoro di grande impegno e responsabilità in modo spesso pressoché gratuito (nella stragrande maggioranza dei comuni non c’è un’indennità per gli eletti, ma la corresponsione di un modesto gettone di presenza). Un Consigliere Comunale o Municipale non può essere considerato un professionista della politica. Espletare il ruolo di consigliere comunale e/o municipale è una missione, infatti, molto spesso in comuni fino a 100.000 abitanti, si percepisce pochissimo in termini economici e si rischia ogni giorno querele e denunce senza tutele e senza la possibilità secondo il TUEL, art. 79 di poter svolgere pienamente questo ruolo. Bisogna pertanto operare una netta distinzione tra la situazione degli eletti nelle assemblee legislative, che, in forza di una dignitosa indennità, possono dedicarsi a tempo pieno all’attività politica e quella degli eletti nei consigli comunali o municipali, che devono ritagliare dal tempo libero l’impegno necessario ad assolvere adeguatamente al proprio incarico istituzionale. Si auspica altresì che nuovi regolamenti del Movimento prevedano delle premialità per chi ha ricoperto incarichi elettivi negli enti territoriali, con l’obiettivo di valorizzare l’importante esperienza acquisita, a cui si potrebbe attribuire un titolo preferenziale per la scelta delle candidature a livello regionale, nazionale ed europeo. Per le cariche elettive di livello superiore da Consigliere Regionale, Deputato, Senatore ed Europarlamentare bisogna valutare la possibilità di deroghe oltre i due mandati per coloro che si sono distinti e abbiano dimostrato le loro competenze e le loro capacità e/o, eventualmente, l’ipotesi di potersi candidare come Sindaco e/o Consigliere Comunale, al fine di non disperdere le competenze e le capacità espresse dagli eletti.. Proposta All’articolo 2 del Codice Etico del Movimento 5 Stelle, nella versione in vigore dal 2 febbraio 2023, comma 1, capoverso n. 8, il secondo periodo è soppresso. Conseguentemente, dopo il comma 1 è inserito il seguente: “Il limite dei 2 mandati non si applica per la carica di Sindaco, Consigliere Comunale e Municipale. Eventuali mandati svolti in qualità di Sindaco, Consigliere Comunale e Municipale sono esclusi dal computo dei mandati per la candidatura a Consigliere Regionale, Deputato, Senatore ed Europarlamentare. La deroga al voto degli iscritti del 25-26 luglio 2019 e del 13-14 agosto 2020 di cui al presente capoverso è esplicitamente richiamata nel citato Regolamento emanato ai sensi dell’art. 17, lettera c) dello Statuto”. Un ulteriore aspetto da considerare è come conteggiare, a livello temporale, un mandato da parlamentare, consigliere regionale ed europarlamentare quando non cessi alla sua naturale scadenza. Tale definizione è necessaria per la chiarezza che contraddistingue la nostra forza politica ed evitare che rimanga tale vuoto nel regolamento. Inserire nel codice etico del Movimento 5 Stelle all’articolo 3, il seguente comma: DURATA DEL MANDATO -Ai fini del conteggio dei 2 mandati da consigliere regionale, parlamentare ed europarlamentare, a definire come mandato, il mandato che sia stato ricoperto per 2 anni, 6, mesi ed un giorno, per analogia al mandato del Sindaco e di una giunta.( all’art.51 del Tuel).
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