doppio mandato e restituzione stipendio parlamentari

Materia: Organizzazione interna e strumenti

14. Organizzazione e strumenti dell’Associazione Movimento 5 Stelle

organizzazione territoriale

15. Codice etico

Vorrei eliminare il vincolo del doppio mandato e il vincolo della restituzione dei soldi

Commento
NON VA ABOLITA LA RESTITUZIONE DELLO STIPENDIO: qualifica la serietà di chi viene a fare politica tra i 5S. Il vincolo del doppio mandato nasce come strumento per impedire che si creino in seno al movimento politici che vengono definiti "di professione" ma che personalmente preferirei definire "parassiti"; voglio dire che la regola è sacrosanta in quanto risponde ad un'istanza fondante del movimento, ovvero garantire epurazione di sacche di delinquenti mafiosi, lobbisti e pidduisti stabilmente ancorati alle poltrone e non all'interesse die cittadini. PERO' e lo scrivo volutamente MAIUSCOLO Cicerone diceva "Summum ius, summa iniuria", ovvero: se non si conosce eccezione ad una regola, per quanto questa appaia giusta in linea di principio, la sua applicazione pedissequa porta ad una violazione della giustizia insita nella norma stessa; esempio banale ma chiaro: uccidere è reato, giustamente; ma se si uccide perché costretti per evitare ad altri un danno ingiusto provocato altrimenti da chi si finisce per uccidere, non si è perseguibili. Allora: le eccezioni, proprio perché eccezionali, confermano la bontà della validità generale di una norma. Questo lungo discorso per dire: il divieto del doppio mandato va mantenuto, ma occorre MITIGARLO. Ci ho riflettuto molto: secondo me l'unico modo per asicurare la sua funzione originale (evitare che si creino sacche di politici "parassiti") è quella di consentire abolizione del doppio mandato SOLO in caso di RICHIESTA APPOSITA della base elettorale di riferimento della carica con maggioranza di almeno 50%+1 degli aventi diritto al voto iscritti al movimento da oltre tot anni. Ai giuristi del panel di esperti la palla per individuare meccanismi rafforzati di garanzia.
Uno dei principali problemi del Movimento 5 stelle è il radicamento sui territori da parte di cittadini che vogliano dedicarsi al bene comune e della collettività e di conseguenza candidarsi alle elezioni amministrative e nelle municipalità. Dopo circa un anno dalla creazione dei gruppi territoriali, continua ad essere bassa la volontà partecipativa alle elezioni comunali e municipali, perché molti preferiscono non candidarsi e aspettare tornate elettorali regionali, nazionali ed europee. Nei comuni e nelle municipalità, spesso si ha difficoltà persino a formare una lista, malgrado l’impegno sui territori dei parlamentari in carica, oltre alla difficile individuazione di un candidato sindaco che riesca a scuotere dal torpore dell’andazzo generale la partecipazione attiva, aggregando persone valide con cui ottimizzare le aspettative del movimento. Per questo, la modifica alla regola dei due mandati di seguito proposta, si prefigge proprio di provare a cambiare lo status quo e di rilanciare l’azione politica nei comuni e nei municipi Noi proponiamo l’eliminazione dei mandati per i Sindaci (già regolamentato dal TUEL), Consiglieri Comunali e Municipali, ancorché dopo l’introduzione del cosiddetto “mandato zero”, nasce dalla consapevolezza della profonda differenza del ruolo di chi svolge un incarico elettivo negli enti territoriali e di chi lo svolge in ambito regionale, statale o europeo. Per un soggetto politico che ha un concreto bisogno di trovare (o ritrovare) un capillare radicamento territoriale è assolutamente necessario eliminare ogni forma di “penalizzazione” che la scelta di candidarsi a livello comunale e municipale possa comportare. È ben noto, infatti, che chi si impegna a rappresentare i cittadini nei consigli comunali o nei municipi – in particolar modo se tra le file dell’opposizione – non ricopre certo uno status privilegiato per le guarentigie o i benefit connessi a quell’incarico, ma, al contrario, si fa carico di un lavoro di grande impegno e responsabilità in modo spesso pressoché gratuito (nella stragrande maggioranza dei comuni non c’è un’indennità per gli eletti, ma la corresponsione di un modesto gettone di presenza). Un Consigliere Comunale o Municipale non può essere considerato un professionista della politica. Espletare il ruolo di consigliere comunale e/o municipale è una missione, infatti, molto spesso in comuni fino a 100.000 abitanti, si percepisce pochissimo in termini economici e si rischia ogni giorno querele e denunce senza tutele e senza la possibilità secondo il TUEL, art. 79 di poter svolgere pienamente questo ruolo. Bisogna pertanto operare una netta distinzione tra la situazione degli eletti nelle assemblee legislative, che, in forza di una dignitosa indennità, possono dedicarsi a tempo pieno all’attività politica e quella degli eletti nei consigli comunali o municipali, che devono ritagliare dal tempo libero l’impegno necessario ad assolvere adeguatamente al proprio incarico istituzionale. Si auspica altresì che nuovi regolamenti del Movimento prevedano delle premialità per chi ha ricoperto incarichi elettivi negli enti territoriali, con l’obiettivo di valorizzare l’importante esperienza acquisita, a cui si potrebbe attribuire un titolo preferenziale per la scelta delle candidature a livello regionale, nazionale ed europeo. Contestualmente, fermo restando la non modifica dei due mandati per chi è stato parlamentare, si propone che chi ha svolto due mandati da Deputato o Senatore possa candidarsi a Sindaco a consigliere comunale e/o consigliere municipale. Proposta All’articolo 2 del Codice Etico del Movimento 5 Stelle, nella versione in vigore dal 2 febbraio 2023, comma 1, capoverso n. 8, il secondo periodo è soppresso. Conseguentemente, dopo il comma 1 è inserito il seguente: “Il limite dei 2 mandati non si applica per la carica di Sindaco, Consigliere Comunale e Municipale. Eventuali mandati svolti in qualità di Sindaco, Consigliere Comunale e Municipale sono esclusi dal computo dei mandati per la candidatura a Consigliere Regionale, Deputato, Senatore ed Europarlamentare. La deroga al voto degli iscritti del 25-26 luglio 2019 e del 13-14 agosto 2020 di cui al presente capoverso è esplicitamente richiamata nel citato Regolamento emanato ai sensi dell’art. 17, lettera c) dello Statuto”. Un ulteriore aspetto da considerare è come conteggiare, a livello temporale, un mandato da parlamentare, consigliere regionale ed europarlamentare quando non cessi alla sua naturale scadenza. Tale definizione è necessaria per la chiarezza che contraddistingue la nostra forza politica ed evitare che rimanga tale vuoto nel regolamento. Inserire nel codice etico del Movimento 5 Stelle all’articolo 3, il seguente comma: DURATA DEL MANDATO -Ai fini del conteggio dei 2 mandati da consigliere regionale, parlamentare ed europarlamentare, a definire come mandato, il mandato che sia stato ricoperto per 2 anni, 6, mesi ed un giorno, per analogia al mandato del Sindaco e di una giunta.( all’art.51 del Tuel). Per le cariche elettive di livello superiore a Consigliere Regionale, Deputato, Senatore ed Europarlamentare bisogna valutare la possibilità di deroghe o, eventualmente, l’ipotesi di potersi candidare come Sindaco e/o Consigliere Comunale per non disperdere le competenze e le capacità espresse dagli eletti.
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ la regola del doppio mandato evita la fossilizzazione dalle persone e quindi della politica inoltre riduce il rischio corruzione. Permette anche a più persone di essere nel tempo rappresentate quindi la regola del doppio mandato non va modificata. Ok al doppio mandato per livelli
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