Collaboratori e (non) candidature.

Materia: Organizzazione interna e strumenti

14. Organizzazione e strumenti dell’Associazione Movimento 5 Stelle

Elenco collaboratori a qualunque titolo sia degli eletti che del MoVimento per i quali applicare un periodo di interdizione dalle candidature onde evitare potenziali conflitti di interessi conseguenti alla funzione ricoperta.

Commento
La regola che vieta la candidatura dei collaboratori può essere vista come una misura che limita inutilmente un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, ovvero il diritto di tutti i cittadini di essere eletti alle cariche pubbliche. La Costituzione italiana, all’articolo 51, stabilisce infatti che “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza”. Questa norma garantisce il diritto universale e indiscriminato di partecipare alla vita politica del Paese. Impedire ai collaboratori di candidarsi può essere interpretato come una restrizione di questo diritto, potenzialmente giustificata solo in presenza di motivi molto gravi e documentati. Tuttavia, l’esistenza di tale regola potrebbe essere vista come un tentativo di proteggere gli attuali eletti da una competizione che potrebbe risultare scomoda. I collaboratori, infatti, spesso acquisiscono una conoscenza approfondita delle dinamiche politiche e istituzionali, oltre a costruire una rete di contatti che potrebbe metterli in una posizione vantaggiosa rispetto agli altri candidati. Da questo punto di vista, la regola può apparire non solo ingiusta, ma anche contraria ai principi di equità e di pari opportunità, in quanto sembra tutelare gli interessi di una parte già privilegiata (gli attuali eletti) a discapito della possibilità di rinnovamento e di apertura della politica a nuove figure. Inoltre, questa restrizione può essere considerata controproducente per la stessa qualità della democrazia. In una competizione elettorale libera e aperta, la partecipazione di individui con diverse esperienze e competenze (come i collaboratori) può arricchire il dibattito politico e offrire agli elettori una scelta più ampia e qualificata. Ostacolare la candidatura di questi soggetti potrebbe, al contrario, impoverire il processo democratico, limitando l’accesso al potere a una ristretta cerchia di persone. Pertanto, la regola di cui si discute non solo può essere vista come inutile, ma anche come potenzialmente dannosa per la salute della democrazia, poiché limita ingiustificatamente un diritto costituzionalmente protetto e mantiene uno status quo che potrebbe essere percepito come elitario e poco aperto al cambiamento.
In molti casi i collaboratori sono più preparati dei parlamentari per cui bisogna valorizzare e non limitare l'ambizione di candidarsi .
Per me è un limite che non ha senso.
Eliminazione dei ci sugli regionali trita soldi pubblici Un doppione inutile della centralità dello stato eliminazione delle regioni a statuto speciale che non hanno più alcun senso!
Deve essere eletto SOLO chi proviene dalla base e che abbia fatto attivismo in modo "certificabile"
Limite da eliminare. Evitare il rischio del conflitto di interessi deve essere una scelta convinta dei singoli, i quali sono tenuti ad osservare comportamenti onorevoli e in linea coii valori del Movimento. Vanno sanzionati a posteriori coloro che li infrangono, ma non si può agire preventivamente
Non sono d'accordo.
I collaboratori devono poter mantenere il diritto costituzionale alla candidatura se sono gli iscritti a scegliere gli eletti.
Eliminare il divieto di candidatura per i collaboratori non è limitare i loro diritti, ma chiedere loro di fare una scelta: o questo o quello. E' una forma di garanzia per gli elettori ed è uno dei tratti distintivi del Movimento. Abbandonarli (come pure quello dei 2 mandati, significa perdere la propria identità (e i propri elettori, come, purtroppo sta accadendo). Quello che serve al Movimento è, invece, l'esatto contrario: recuperare la propria identità (e i propri elettori) e mantenere gli impegni con loro assunti, cosa che, purtroppo, quando è stato al governo, il Movimento non ha sempre (emblematica la questione del TAP, tra le tante, o l'appiattimento sulla linea Draghi; il Movemnto avrebbe dovuto rimanere fuori dall'accozzaglia che ha sostenuto il governo di questo pessimo e arrogante soggetto).
Ritengo sia indispensabile chiarire che la Politica è servizio alla collettività, altrimenti non è Politica; senza questo assioma non si può discutere alcunché. Non credo che sia giusto vietare a qualcuno di candidarsi, se non ha altri impedimenti tipo condanne definitive, ma credo anche sia giusto e rispettoso dei cittadini che si scelga quale ruolo ricoprire: un collaboratore può candidarsi e se eletto decade dal precedente incarico.
Molte volte i collaboratori sono più preparate dei portavoce che vincono le elezioni solo per visibilità acquisita ma non per vere competenze. Vietare la loro candidatura è un favore agli eletti scarsi che si trovano a dover competere con gente meno conosciuto.
Concordo
La Candidatura di un collaboratore va limitata ,secondo me , nel senso che non deve essere consentita nei 5 anni successivi al suo incarico di collaboratore . Questo al solo scopo di impedire conflitti di interessi e commistioni e sfruttare il potere acquisito dalle persone con cui collaborano e invertire i loro ruoli ricambiando l'incarico .....chi ha gli occhi aperti sa che è successo !
Non concordo
Non sono d'accordo
molto d'accordo
Una legge sul conflitto di interessi deve essere fatta, e poichè non c'è è utile non offrire il fianco con candidati che possano essere in conflitto.
Non sono d’accordo con vietare a chicchessia di candidarsi, anche perché è contrario alla ns costituzione. Del resto obbligando alla restituzione di parte delle indennità e mantenendo la regola dei due mandati si tengono lontani i poltronari
Basta tenere lontani i poltronari
Se il collaboratore è iscritto, viene dalla base, ha fatto gavetta, deve avere l'opportunità di candidarsi.
Sono d'accordo
Sono d'accordo
Come è successo a Napoli ? Vergognoso
Sono favorevole alle candidature.
Se ho capito bene il collaboratore è una figura intermedia tra un candidato e un cittadino, quindi come si dice non è né carne né pesce quindi non sono d'accordo.
Non sono d'accordo
Penso che i collaboratori debbano potersi candidare. Hanno accumulato esperienza utile senza godere dei privilegi dei parlamentari. Perché escluderli ?
Non sono d accordo
Non sono d'accordo
Non sono d'accordo
non sono daccordo
Non vedo il problema della posizione privilegiata del collaboratore. Se uno è più riconoscibile magari è perché ha lavorato bene, anche un primario ospedaliero è più conosciuto rispetto alla media dei cittadini
il problema dei collaboratori è che in molti csi sono parenti o amici o molto conoscenti di eletti.. e questo modo di passarsi il testimone tra eletto e futuro eletto o candidato.. sa molto di nepotismo..di conservazione del posto (i Savoia non possono più regnare!) a presindere che siano capaci o meno.. ovvio che lavorando nelle istituzioni hanno dei vantaggi e conoscono molto bene la macchina amministrativa. Le candidature di queste persone devono scremarsi bene, bene
Concordo
Sono d'accordo, ho visto "collaboratori" sistemati come Portavoce e, non mi è piaciuto. Ho capito altre faccende di nepotismo. Capita quando sei perennemente Attivista. Così come con Rousseau ho visto "direzionarci" a votare un certo capo politico. che poi ha vinto ma, candidato con due perfetti sconosciuti ed una senatrice. Ho scelto la senatrice. Il capo politico non mi piaceva e, non mi sono sbagliata. Scusate la sincerità ma, sono del Movimento5Stelle
DEMOCRAZIA DIRETTA PERMANENTE❗️❗️ Credo che il M5S debba dotarsi di un REFERENDUM ONLINE❗️ che OGNI SEI MESI❗️permetta agli iscritti di decidere se vogliamo che il M5S esca da un governo a cui sta partecipando, nel caso in cui la maggioranza di noi ritenga che quel governo non sta soddisfacendo le nostre aspettative. Questo meccanismo permetterebbe alla dirigenza del M5S di agire con tutta la legittimità conferita dal continuo sostegno degli iscritti. Manuel López Obrador, Presidente del Messico, ha fatto un referendum di questo tipo il 10/04/2022, a metà del suo mandato, affinché il popolo messicano confermasse il proprio consenso alla sua azione di governo.
chi ha percepito il denaro pubblico come collaboratore di un Portavoce puo tranquillamente restare se si comporta rispettando la nostra carta dei principi e date il suo contributo come attivista sul territorio . non devono pensare di campare con la politica a vita e tornano a lavorare come tutti gli altri cittadini .
Giusto un controllo sui collaboratori per evitare familismi tipo meloni o amicchettismo tipo pd
Faccio copia e incolla di uno dei commenti che ho maggiormente apprezzato:La Candidatura di un collaboratore va limitata ,secondo me , nel senso che non deve essere consentita nei 5 anni successivi al suo incarico di collaboratore . Questo al solo scopo di impedire conflitti di interessi e commistioni e sfruttare il potere acquisito dalle persone con cui collaborano e invertire i loro ruoli ricambiando l'incarico .....chi ha gli occhi aperti sa che è successo !
non concordo
I collaboratori devono essere gli attivisti più presenti e con titolo, per me e giusto i collaboratori avendo acquisito esperienza con il deputato a fianco si può candidarsi, ma sempre il limite stabilito dei due mandati..
Nessun periodo di interdizione dalle candidature.
le candidature devono essere aperte per coloro che sono iscritti da almeno 2 anni ed hanno un curriculum di interesse sociale ragguardevole.
Faccio copia e incolla di uno dei commenti che ho maggiormente apprezzato:La Candidatura di un collaboratore va limitata ,secondo me , nel senso che non deve essere consentita nei 5 anni successivi al suo incarico di collaboratore . Questo al solo scopo di impedire conflitti di interessi e commistioni e sfruttare il potere acquisito dalle persone con cui collaborano e invertire i loro ruoli ricambiando l'incarico .....chi ha gli occhi aperti sa che è successo !
non sono daccordo, potevano scegliere se fare i collaboratori o fare altro. Due mandati massimo, per qualsiasi carica anche come collaboratore e poi stop. Si va a casa, si valutano altre candidature aperte a tutti e non sottoposte ad alcun vaglio dei capetti dei gruppi territoriali, che fanno il bello ed il caativo tempo da veri e propri despota! Aboliamo i respondìsabili dei GT, libertà di pensiero ed espressione in nome della democrazia, perchè neanche tra noi c'è democrazia!
Sono pienamente d'accordo!!!!!
Si al punto 14
Convordo
Concordo
Secondo me,chi vuole collaborare,lo può fare senza pretendere una candidatura,saranno gli iscritti nel gruppo nel gruppo che valuteranno il suo operato
Solo chi ,per età o per dimenticanza, non ha conosciuto i danni provocati dalle correnti in partiti importanti, ammette la possibilità per i responsabili del partito di essere eletti. Per diverse volte ho assistito al passaggio diretto da collaboratore a deputato dopo che lo stesso grazie alla sua posizione, si era creato il proprio feudo che poi gli avrebbe garantito un numero elevato di voti. No! I collaboratori non devono partecipare alle tornate elettorali. Devono istruire,guidare,consigliare gli iscritti e non a vivere la politica con consapevolezza ed onestà.
E' giusto che i collaboratori vengano interdetti dalle elezioni per la durata della Legislatura e alla elezione successiva per evitare conflitti di interesse tra eletto e collaboratore.