Beni comuni (acqua/spiagge)

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11. Patrimonio naturale

11. Patrimonio naturale

I beni comuni erano uno dei punti forti dei nostri programmi ma poco si è fatto. Bisogna riportarli al centro della nostra azione politica

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Per meglio chiarire il post aggiungo:Ai tempi dei referendum sull’ acqua pubblica eravamo in prima linea, quando siamo stati al governo cosa abbiamo fatto? Sull' acqua pubblica il PD, col quale vorremmo allearci, è in prima fila nella privatizzazione, ci sta bene accodarci? Non dobbiamo stupirci se chi ha votato per l' acqua pubblica ai referendum ora non ci vota più. I beni comuni devono tornare ad essere nella disponibilità dei cittadini. Sui beni demaniali (spiagge in primo luogo) cosa siamo riusciti a fare al governo? Una delle tante proroghe per l' applicazione della Bolkenstein, esattamente come gli altri partiti, come se per i cittadini il problema fossero le gare d’appalto e non la mancanza di spiagge libere. Accettiamo la prassi delle “spiagge libere attrezzate” che altro non sono che stabilimenti come tutti gli altri, che però pagano poco o nulla per la concessione. Per un confronto con altri paesi: in Francia l' 80% delle spiagge è realmente libero e non in posti sconosciuti; a Cannes sulla Croisette c’è più spiaggia libera che nella maggior parte delle località balneari italiane. Nell' ultima versione del nostro Statuto abbiamo scritto che sono beni comuni “i tratti di costa che sono riserva ambientale”, per cui i tratti in concessione non sono più da considerare bene comune. Applicando lo stesso criterio per l' acqua basta dare in concessione sorgenti o stazioni di captazione per aggirare i referendum, che in ogni caso è stato totalmente disatteso. Se vogliamo essere diversi dobbiamo tornare alle origini e per prima cosa ribadire nello statuto che tutte le coste sono bene pubblico. Sulla gestione dei littorali l' associazione Mare Libero ha presentato una proposta molto articolata (https://www.primocanale.it/attualit%C3%A0/44967-concessioni-balneari,-mare-libero-scrive-ai-comuni-ecco-le-nostre-proposte.html ) ed M5S dovrebbe sostenere queste proposte.

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Per meglio chiarire il post aggiungo:Ai tempi dei referendum sull’ acqua pubblica eravamo in prima linea, quando siamo stati al governo cosa abbiamo fatto? Sull' acqua pubblica il PD, col quale vorremmo allearci, è in prima fila nella privatizzazione, ci sta bene accodarci? Non dobbiamo stupirci se chi ha votato per l' acqua pubblica ai referendum ora non ci vota più. I beni comuni devono tornare ad essere nella disponibilità dei cittadini. Sui beni demaniali (spiagge in primo luogo) cosa siamo riusciti a fare al governo? Una delle tante proroghe per l' applicazione della Bolkenstein, esattamente come gli altri partiti, come se per i cittadini il problema fossero le gare d’appalto e non la mancanza di spiagge libere. Accettiamo la prassi delle “spiagge libere attrezzate” che altro non sono che stabilimenti come tutti gli altri, che però pagano poco o nulla per la concessione. Per un confronto con altri paesi: in Francia l' 80% delle spiagge è realmente libero e non in posti sconosciuti; a Cannes sulla Croisette c’è più spiaggia libera che nella maggior parte delle località balneari italiane. Nell' ultima versione del nostro Statuto abbiamo scritto che sono beni comuni “i tratti di costa che sono riserva ambientale”, per cui i tratti in concessione non sono più da considerare bene comune. Applicando lo stesso criterio per l' acqua basta dare in concessione sorgenti o stazioni di captazione per aggirare i referendum, che in ogni caso è stato totalmente disatteso. Se vogliamo essere diversi dobbiamo tornare alle origini e per prima cosa ribadire nello statuto che tutte le coste sono bene pubblico. Sulla gestione dei littorali l' associazione Mare Libero ha presentato una proposta molto articolata (https://www.primocanale.it/attualit%C3%A0/44967-concessioni-balneari,-mare-libero-scrive-ai-comuni-ecco-le-nostre-proposte.html ) ed M5S dovrebbe sostenere queste proposte.

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